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× Nomi Dell'Oro, Erminia

Trovati 55 documenti.

Lacrime di sale
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Libri Moderni

Bartolo, Pietro - Tilotta, Lidia

Lacrime di sale : la mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza / Pietro Bartolo, Lidia Tilotta ; con la collaborazione di Giacomo Bartolo

4. rist

Milano : Mondadori, 2017

Strade blu. Non fiction

Abstract: "È gelida l'acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall'acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. "Patri" urlo. "Patri." Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade... Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi." Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa [...]

Il settimo uomo
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Libri Moderni

Berger, John <1926-2017> - Mohr, Jean

Il settimo uomo : un libro di immagini e parole sull'esperienza dei lavoratori migranti d'Europa / John Berger, Jean Mohr ; traduzione e cura di Maria Nadotti

Roma : Contrasto, 2017

La macchia della razza
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Libri Moderni

Aime, Marco <1956- >

La macchia della razza / Marco Aime ; premessa di Marc Augé ; postfazione di Guido Barbujani

Nuova ed

[Milano] : Elèuthera, 2017

Abstract: Che cosa rivela la rabbia stupida di ehi è spaventato dall'idea di essere in un mondo troppo grande e invece vive nello sgabuzzino polveroso della sua provincia mentale? In questa lettera aperta a un bambino rom, Aime ci invita a non avere paura e a riflettere su quanto sta accadendo a noi, alla nostra cultura. Se una volta, come tutte le culture, era disegnata a matita e c'era sempre una gomma per modificarla, adesso si sta chiudendo, irrigidendo, trasformando in un'arma per colpire. 0 peggio, in una gabbia di acciaio che più che proteggerci ci tiene prigionieri. E da lì assistiamo impotenti a fatti che ci appaiono inevitabili, sempre meno gravi, fino a sembrare normali. Come intingere il dito di un bambino nell'inchiostro per apporre su un foglio la macchia della razza. Ormai siamo come quei tifosi che non inneggiano più alla loro squadra, ma passano novanta minuti a insultare gli avversari, tifosi che hanno fatto dei colori di una maglia una terra di appartenenza per cui vale la pena combattere, fare male, persino uccidere. Una terra non da amare, ma utile a odiare gli altri.

I fantasmi di Portopalo
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Libri Moderni

Bellu, Giovanni Maria

I fantasmi di Portopalo : Natale 1996. Storia del naufragio con trecento vittime che nessuno volle raccontare / Giovanni Maria Bellu

Milano : Mondadori, 2017

Strade blu. Non fiction

Abstract: La notte di Natale del 1996 nel canale di Sicilia è avvenuto il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel tentativo di sbarcare nel nostro paese, circa trecento clandestini di origine pakistana, indiana e tamil, muoiono per l'affondamento di una "carretta del mare" del tutto inadeguata a sopportare un tale carico. Il fatto passa quasi completamente sotto silenzio. Ma nei mesi seguenti i pescatori di Portopalo di Capo Passero, che battevano quel tratto di mare, trovarono ogni giorno nelle proprie reti, insieme al pescato, corpi umani. L'avvio di qualsiasi indagine avrebbe significato la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato. Che fare allora di quei cadaveri? Tutti presero la stessa decisione. I fantasmi di Portopalo è la ricostruzione di un'incredibile vicenda, la storia, raccontata in prima persona, di come Giovanni Maria Bellu sia riuscito a dimostrare che quel naufragio è davvero avvenuto e di come un intero paese abbia custodito per anni un atroce segreto.

Mercanti di uomini. Il traffico di ostaggi e migranti che finanzia il jihadismo
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Napoleoni, Loretta

Mercanti di uomini. Il traffico di ostaggi e migranti che finanzia il jihadismo

Rizzoli, 19/01/2017

Abstract: È un business sofisticato quello che ogni giorno fa approdare migliaia di rifugiati sulle nostre coste. Chi lo controlla? Una nuova categoria di criminali, nata dalle disastrose risposte occidentali alla tragedia dell'11 settembre e dal collasso economico e politico di molti Stati-chiave in Africa e Medioriente. Tutto è cominciato con il traffico di cocaina, trasportata dalla Colombia in Europa lungo le rotte transahariane. Le stesse rotte sono servite per far perdere le tracce di decine di ostaggi occidentali, rapiti per finanziare gruppi terroristici e bande criminali, dopo la destabilizzazione della Siria e dell'Iraq e l'ascesa dell'Isis. Oggi su quelle piste viaggia un'altra merce: esseri umani, a milioni, in fuga da guerre e povertà verso un Occidente che credono più accogliente e più ricco di quanto non sia. Un commercio che costa migliaia di vite, e che vale miliardi. In una ricostruzione che si avvale di interviste esclusive a negoziatori, membri dei servizi segreti, esperti del contrasto al terrorismo e alla pirateria, ex ostaggi e molti altri, Loretta Napoleoni ci porta nel mondo complesso dei mercanti di uomini, spiegando come le vite umane vengono "valutate" in termini economici e come alcune scellerate politiche occidentali alimentino tanto il mercato dei riscatti quanto il traffico dei clandestini. Proprio il circolo vizioso tra economia ufficiale ed "economia canaglia", che rischia di portare l'Europa alla rovina ma che arricchisce molti, sta producendo uno tsunami di migranti e un'escalation di incertezza che lascia spazio ai populismi, a fenomeni come la Brexit o l'ascesa di Trump negli Usa. L'Occidente riuscirà a sopravvivere al rovinoso fallimento della globalizzazione?

Piccolo lessico del grande esodo. Ottanta lemmi per pensare la crisi migrante
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Dubosc, Fabrice Olivier - Edres, Nijmi

Piccolo lessico del grande esodo. Ottanta lemmi per pensare la crisi migrante

minimum fax, 23/01/2017

Abstract: Un vocabolario della crisi migrante attraverso ottanta lemmi che mettono in relazione la migrazione economica e quella dei rifugiati politici, la Storia e le storie delle persone. Il Piccolo Lessico esplora l'impatto e le sfide psicopolitiche poste dal fenomeno ma anche le dinamiche e le procedure con cui l'Europa e l'Italia affrontano l'emergenza: gli hotspot, la regolamentazione delle frontiere, i trattati internazionali, le politiche sull'accoglienza e la cittadinanza.Uno strumento di consultazione e di riflessione agile per chi è interessato a comprendere uno dei fenomeni cruciali della contemporaneità.

I fantasmi di Portopalo. Natale 1996. Storia del naufragio con trecento vittime che nessuno volle raccontare
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Bellu, Giovanni Maria

I fantasmi di Portopalo. Natale 1996. Storia del naufragio con trecento vittime che nessuno volle raccontare

Mondadori, 14/02/2017

Abstract: La notte di Natale del 1996 nel canale di Sicilia avvenne quello che, all'epoca, fu il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel tentativo di raggiungere l'Italia, circa trecento giovani uomini di origine pakistana, indiana e tamil morirono in una "carretta del mare". Il fatto passò quasi completamente sotto silenzio benché un centinaio di superstiti - abbandonati dai trafficanti su una spiaggia del Peloponneso e arrestati dalla polizia greca - l'avessero raccontato nei dettagli. Secondo le autorità italiane, le loro testimonianze non erano attendibili. Se veramente un naufragio di quelle dimensioni fosse avvenuto, sarebbero stati trovati a decine i corpi delle vittime, invece non ne era stato trovato nemmeno uno. Come era possibile?Questo libro racconta, in prima persona, come cinque anni dopo Giovanni Maria Bellu incontrò un pescatore di Portopalo di Capo Passero, Salvo Lupo, che gli rivelò la verità: i cadaveri erano stati trovati, a decine. Ma i pescatori avevano deciso di lasciarli dov'erano. L'avvio di qualsiasi indagine avrebbe significato la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato. Un danno economico enorme.Anche l'Italia ne avrebbe subito uno se si fosse arrestato il percorso del suo ingresso nel sistema di Schengen. A causa dei suoi "confini colabrodo", come li aveva definiti la stampa inglese, era guardata con sospetto. Gli altri Paesi dell'Unione europea temevano che, cadute le frontiere, i "clandestini" avrebbero usato lo Stivale come ponte per sciamare ovunque per l'Europa. Quel gigantesco naufragio, se fosse finito sulle prime pagine dei giornali, sarebbe stato una sanguinosa conferma del sospetto. Così le autorità italiane preferirono girare le spalle.I fantasmi di Portopalo racconta l'inchiesta giornalistica che nel 2001 ricostruì la verità del fatto, fino a individuare e filmare con un robot sottomarino il relitto della "carretta del mare". E svela che le paure di vent'anni fa sono le stesse di oggi. Nel frattempo sono morte annegate nel Mediterraneo tra le ventimila e le trentamila persone.I fantasmi di Portopalo sono diventati i fantasmi dell'Europa.

L'ottico di Lampedusa
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Kirby, Emma-Jane - Calza, Guido

L'ottico di Lampedusa

Salani Editore, 02/03/2017

Abstract: Carmine di mestiere fa l'ottico, ha cinquant'anni e vive sull'isola di Lampedusa. Ha scelto di vivere nella meravigliosa isola incastonata nel Mediterraneo per la sua pace, per il mare bellissimo, blu cobalto, in cui nuotano i delfini. Carmine potrebbe essere ognuno di noi: ha la sua vita, si preoccupa del futuro dei figli ormai grandi, si tiene in forma facendo jogging, ha un'attività ormai avviata, degli amici, insomma una vita tranquilla e solida nella calma di questa terra tra la Sicilia e l'Africa. Sì, certo, anche qui qualcosa è cambiato, i turisti, i resti dei barconi abbandonati, i sacchetti di plastica che svolazzano, quei gruppetti di africani che vede camminare stancamente sulle strade dell'isola, autobus che ormai quasi ogni giorno escono dal porto stipati di migranti appena sbarcati, e poi tv e giornali traboccano di notizie di annegamenti e naufragi. Meglio non pensarci. Ma quel 3 ottobre del 2013 Carmine esce in barca con i suoi amici, a pescare e godersi il mare d'autunno, e all'improvviso si ritrova calato in quella realtà sino ad allora così lontana. In otto, con un solo salvagente recuperano quarantasette naufraghi, e la loro vita e quella dei salvati non sarà mai più la stessa. Tutti gli altri sono morti. Questo romanzo non è solo il racconto intenso e indimenticabile del risveglio di una coscienza, ma anche una testimonianza toccante che riesce a evitare la retorica e l'invettiva riportando il problema dei migranti, senza banalizzarlo, alle sue dimensioni umanitarie, e che chiarisce la situazione di una crisi tuttora in corso, culminata in una del­le più imponenti migrazioni di massa della storia dell'umanità.

Il pianeta dei naufraghi. Saggio sul doposviluppo
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Latouche, Serge

Il pianeta dei naufraghi. Saggio sul doposviluppo

Bollati Boringhieri, 09/02/2017

Abstract: Migranti e relitti si inabissano ogni giorno nei nostri mari, con una progressione da ecatombe. I "naufraghi dello sviluppo" di cui Serge Latouche parlava ventisei anni fa, quando uscì la prima edizione del libro, divenuto un classico della decrescita, adesso hanno i volti degli oltre quindicimila esseri umani già risucchiati in cimiteri d'acqua. Non accade spesso che espressioni metaforiche – il naufragio, gli approdi dei sopravvissuti – si inverino tragicamente, sacrificando il possibile che racchiudevano alla realtà peggiore. Un esito tuttavia non imprevisto, quantomeno da parte di Latouche, che nel momento in cui l'Occidente presagiva i trionfi dell'incipiente globalizzazione consegnava a queste pagine un'analisi senza scampo della logica produttivistica e delle sue conseguenze nefaste, e al contempo si congedava dai miti messianici del terzomondismo. Ciascuna osservazione di allora conserva una "terribile attualità" ed è traducibile alla lettera nelle parole-chiave degli odierni obiettori di crescita, se si sostituiscono sviluppo con crescita e doposviluppo con decrescita. Spinti ai margini di tutto dalla tracotanza della modernità, i "naufraghi" raccolgono i Quarti Mondi degli esclusi dei Paesi ricchi e di quelli meno avanzati, e le minoranze autoctone a rischio di deculturazione. La loro forma di resistenza è affidata per intero alla "nebulosa dell'informale", ossia a pratiche economiche atipiche che generano reciprocità in quanto fatti sociali totali, secondo criteri estranei alle categorie del dinamismo industriale. Dai loro fragili laboratori di decrescita non nascono infatti né un capitalismo scalzo né uno sviluppo alternativo, ma prende vita quell'alternativa allo sviluppo che forse sarà in grado di scongiurare la catastrofe.

Io sono con te
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Libri Moderni

Mazzucco, Melania G.

Io sono con te : storia di Brigitte / Melania G. Mazzucco

Torino : Einaudi, 2016

I coralli

Abstract: Brigitte arriva alla stazione Termini un giorno di fine gennaio. Addosso ha dei vestiti leggeri, ha freddo, fame, non sa nemmeno bene in che Paese si trova. È fuggita precipitosamente dal Congo, scaricata poi come un pacco ingombrante. La stazione di Roma diventa il suo dormitorio, la spazzatura la sua cena. Eppure era un'infermiera, madre di quattro figli che ora non sa nemmeno se sono ancora vivi. Quando è ormai totalmente alla deriva l'avvicina un uomo, le rivolge la parola, le scarabocchia sul tovagliolo un indirizzo: è quello del Centro Astalli, lì troverà un pasto, calore umano e tutto l'aiuto che le serve. Di fatto è un nuovo inizio, ma è anche l'inizio di una nuova odissea. "Io sono con te" è un libro raro e necessario per molte ragioni: è la storia di un incontro e di un riconoscimento, di un calvario e una rinascita, la descrizione di un'Italia insieme inospitale e accoglientissima, politicamente inadeguata e piena di realtà e persone miracolose. Melania Mazzucco si è messa in gioco a ogni pagina come essere umano e come scrittrice, scegliendo una forma flessibile e nuova, esatta, personale, carica di un'emozione trattenuta e dirompente. Se in "Vita" aveva narrato l'epopea dell'emigrazione italiana, ora ribalta la prospettiva: guardando negli occhi questi uomini e queste donne, specchiandoci nelle loro storie, non potremo non riconoscere l'energia disperata che ci accomuna tutti, quando la vita ci ha travolti e tentiamo di rimetterci in piedi.

Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra
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Libri Moderni

Sukkar, Sumia

Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra : romanzo / Sumia Sukkar ; traduzione di Barbara Benini

Fagnano Alto : Il Sirente, 2016

Altriarabi migrante ; 4

Abstract: Adam è un quattordicenne, affetto dalla sindrome di Asperger, che cerca di capire il conflitto siriano e i suoi effetti sulla propria vita, dipingendo le sue emozioni. Yasmine, la sorella maggiore, dedica la sua vita a lui, ma deve far fronte anche ai suoi traumi personali. I loro tre fratelli sono combattuti se prendere parte o meno al conflitto e sulle conseguenze che potrebbe avere questa scelta. Un reportage letterario pieno di colori da un luogo imprevedibile e spaventoso. Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra racconta le intime sofferenze di una famiglia nel bel mezzo della guerra civile siriana con un’empatia non comune, e con grande forza immaginativa.

Dal libro dell'esodo
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Libri Moderni

Kyenge, Cecile - Rumiz, Paolo <1947->

Dal libro dell'esodo / Cecile Kyenge, Paolo Rumiz ; fotografie di Luigi Ottani ; a cura di Roberta Biagiarelli

Milano : Piemme, 2016

Abstract: Centinaia e centinaia di fuggitivi - a piedi - forzano il blocco e sfondano la linea di confine greco-macedone. Con filo spinato e granate assordanti la polizia cerca di frenarli. Arrivano dalla Siria, dall'Iraq, dall'Afghanistan e premono per entrare nei Paesi della zona Schengen. Il governo di Skopje usa il pugno duro. Un fotografo, Luigi Ottani, e una documentarista, Roberta Biagiarelli, volano sul posto per vedere con i propri occhi quel che sta accadendo e raccontano con coraggio questo esodo biblico. Secondo i dati ufficiali, sono quasi sessantamila i migranti arrivati in Macedonia dall'agosto 2015 a oggi. Cercano di raggiungere l'Europa, forzando il cordone di sicurezza attraverso il posto di frontiera macedone di Gevgelija. La polizia usa bastoni, raddoppia il filo spinato, ma i confini vengono sfondati e la maggior parte dei profughi - uomini, donne, bambini - si dirige camminando sui binari verso le più vicine stazioni ferroviarie per andare verso la Serbia e, da lì, raggiungere l'Ungheria e poi gli altri paesi europei...

Connectography
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Libri Moderni

Khanna, Parag

Connectography : le mappe del futuro ordine mondiale / Parag Khanna ; traduzione di Franco Motta

Roma : Fazi, 2016

Le terre ; 244

Abstract: Dalla sua città di residenza, Singapore, il famoso stratega geopolitico indiano Parag Khanna si è spostato verso le mete più disparate, dall'Ucraina all'Iran, dalle miniere della Mongolia a Nairobi, dalle coste atlantiche al circolo polare artico. Grazie ai suoi viaggi ha avuto modo di osservare i mutamenti epocali che stanno investendo il mondo. Migrazioni, megalopoli, Zone Economiche Speciali, comunicazioni e cambiamenti climatici stanno ridisegnando la geografia planetaria: gli Stati non sono più definiti dai loro confini, bensì dai flussi di persone e di legami finanziari, commerciali ed energetici che quotidianamente li attraversano. In questo scenario anche lo scontro fra potenze assume nuove forme, trasformandosi in un forsennato tiro alla fune: gli eserciti vengono usati tanto per difendere i territori quanto le risorse e le infrastrutture che vi sono custodite. Sono i prodromi della definitiva scomparsa delle guerre? "Connectography", che chiude la trilogia di cui "I tre imperi" [...]

Gli africani siamo noi
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Libri Moderni

Barbujani, Guido

Gli africani siamo noi : alle origini dell'uomo / Guido Barbujani

Roma ; Bari : GLF editori Laterza, 2016

I Robinson. Letture - I libri del Festival della mente

Abstract: Non bisognerebbe affrontare le sfide del Ventunesimo secolo con l'armamentario concettuale e ideologico del Settecento, ma succede. La convivenza fra persone di provenienze diverse, portatrici di diverse esperienze, stili di vita e convinzioni, pone problemi complessi. Per una curiosa reazione, molti invocano soluzioni illusoriamente semplici - fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via - rispolverando vecchissime teorie sull'insanabile differenza razziale fra popoli del nord e del sud. Questo testo cerca, al contrario, di stimolare qualche ragionamento. Prima di tutto, sulle responsabilità di molti scienziati nel fornire giustificazioni di comodo per lo schiavismo e il colonialismo; e poi su quanto le teorie della razza, che pure hanno generato sofferenze e conflitti enormi e reali, si siano rivelate irrealistiche, incoerenti e incapaci di farci comprendere la natura delle nostre differenze. "Gli africani siamo noi" racconta anche un po' delle cose che abbiamo capito da quando la biologia ha abbandonato il paradigma razziale: parla di come nel nostro genoma restino tracce di lontane migrazioni preistoriche; e anche di come forme umane diverse, forse specie umane diverse, si siano succedute e abbiano coesistito, finché sessantamila anni fa i nostri antenati, partendo dall'Africa, si sono diffusi su tutto il pianeta.

Marcinelle, 1956
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Libri Moderni

Ricciardi, Toni

Marcinelle, 1956 : quando la vita valeva meno del carbone / Toni Ricciardi ; con un capitolo di Annacarla Valeriano sulla tragedia tra cronaca, documenti e immagini

Roma : Donzelli, 2016

Saggi. Storia e scienze sociali

Abstract: In questo volume affronta la strage di Marcinelle, restituendo un quadro realistico dell’emigrazione di Stato. In molti ricordano ancora il rosa accattivante dei manifesti che, in tutti i Comuni italiani, propagandavano posti di lavoro in Belgio con ottimo stipendio, assegni famigliari e vacanze pagate. Erano frutto di accordi tra i due Paesi, incluso quello «minatore-carbone», siglato il 23 giugno 1956: «voi ci date i “macaroni”, noi il carbone». Arrivarono i «macaroni», in Belgio. Ben presto divennero dei «musi neri» inghiottiti dalla fuliggine, costretti a lavorare in condizioni disumane e, alla fine, pure a morire. Arrivarono i «macaroni» in Belgio, ma il carbone, in Italia, quello non arrivò mai. Ricercatore pignolo e attento, Ricciardi, oltre a un bilancio storiografico rigoroso, restituisce anche nuove testimonianze dirette. Uno sguardo sulla «morte nera» che cerca di ripristinare, sessant'anni dopo, una memoria collettiva all’altezza di quella tragedia. Momenti e contesti non così lontani dal dramma dei migranti di oggi.

Esodo
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Libri Moderni

Quirico, Domenico

Esodo : storia del nuovo millennio / Domenico Quirico

Vicenza : Neri Pozza, 2016

I colibrì

Abstract: Questo libro è la cronaca dei viaggi fatti in compagnia dei migranti nei principali luoghi da cui partono, e in cui sostano o si riversano. In questo senso, è il racconto in presa diretta dell'Esodo che sta già mutando il mondo e la storia a venire. Una Grande Migrazione che ha inizio là dove parti intere del pianeta si svuotano di uomini, di rumori, di vita: negli squarci sterminati di Africa e di Medio Oriente, dove la sabbia già ricopre le strade e ne cancella il ricordo; nei paesi dove tutti quelli che possono mettersi in cammino partono e non restano che i vecchi. Termina nel nostro mondo, dove file di uomini sbarcano da navi che sono già relitti o cercano di sfondare muri improvvisati, camminano, scalano montagne, hanno mappe che sono messaggi di parenti o amici che già vivono in quella che ai loro occhi è la meta agognata: l'Europa, il Paradiso mille volte immaginato. Da Melilla, l'enclave spagnola che si stende ai piedi del Gourougou, in Marocco - dodici, sonnolenti chilometri quadrati cinti da un Muro in cui l'Europa è, visivamente, morta fino alla giungla di Sangatte, a Calais, dove la disperata fauna dei migranti macchia, agli occhi delle solerti autorità francesi, le rive della Manica con la sua corte dei miracoli, tutto l'Occidente sembra credere di poter continuare a respirare l'aria di prima, di poter vivere sulla medesima terra di prima, mentre "il mondo è rotolato in modo invisibile, silenzioso, inavvertito, in tempi nuovi".

Il paese più lontano del mondo
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Libri Moderni

Fatih, Samira

Il paese più lontano del mondo : romanzo / Samira Fatih

[Nardò] : Besa, 2016

Comete ; 72

Abstract: Il difficile cammino dell'integrazione, l'abbandono della patria e il distacco dalle proprie radici sono al centro di questo romanzo che si sviluppa con la freschezza di un diario e narra la storia di una famiglia di migranti attraverso la voce e lo sguardo della protagonista, prima bambina e poi ragazza. Una realtà fatta di partenze e ritorni, di telefonate a un papà che ha lasciato il Marocco per "il paese più lontano del mondo", quell'Italia da dove porta vestiti e giocattoli per i suoi figli. Quando anche il resto della famiglia si trasferirà al Nord di quel paese lontanissimo per ricongiungersi al capofamiglia, per la protagonista e per i suoi cari comincerà la sfida di integrarsi in un contesto segnato da modi di vivere e usanze molto diversi, facendo i conti con la nostalgia per il paese d'origine. Una scrittura semplice e spontanea per una storia che affonda nel cuore della nostra epoca e racconta senza ipocrisia le contraddizioni ma anche la ricchezza umana di una società in cui convivono popoli diversi

Lampedusa
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Libri Moderni

Kerangal, Maylis : de

Lampedusa / Maylis de Kerangal ; traduzione di Maria Baiocchi con Daniela De Lorenzo

Milano : Feltrinelli, 2016

Narratori

Abstract: Lampedusa, 3 ottobre 2013, notte fonda. La scrittrice, sola in cucina, beve un caffè e sfoglia il giornale quando un bollettino radio le vomita addosso gli ultimi avvenimenti: un barcone proveniente dalla Libia è affondato a due chilometri dalla costa causando la morte di oltre trecento persone. Nella mente di Maylis de Kerangal, alla voce metallica della radio fanno da contrappunto le immagini di Burt Lancaster, ne Il Gattopardo , poi in Un uomo a nudo . Il suo pensiero vaga e divaga dando vita a un paesaggio interiore insieme tragico e mitico e, passando per altre isole, per altre migrazioni, ricompone, come in un caleidoscopio, la Lampedusa attuale, ormai lontana dal mondo dorato del principe di Salina e indissolubilmente legata a quello e ad altri naufragi. Con Lampedusa l’autrice compie a suo modo una traversata notturna durante la quale interroga un mondo in decadenza dove i diritti umani cessano a un tratto di esistere

Da questa parte del mare
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Libri Moderni

Testa, Gianmaria <1958-2016>

Da questa parte del mare / Gianmaria Testa ; prefazione di Erri De Luca

Torino : Einaudi, 2016

L'arcipelago Einaudi ; 227

Abstract: Babasunde, che ha perso il suo nome. E quella ragazza intirizzita che cammina verso la stazione. Rrock Jakaj, violinista di Scutari. Jean-Claude Izzo, commosso dall'ascolto di una canzone di Murolo. E poi Tinochika detto Tino, che si è aggrappato con tutto se stesso allo sguardo di una donna. Gianmaria Testa ritorna - questa volta non nelle vesti di cantautore ma di scrittore sul tema delle migrazioni contemporanee. E lo fa senza retorica e con il solo sguardo sensato: raccontando storie di uomini con una lingua poetica e tagliente, insieme burbera ed emozionata. A dieci anni dall'uscita del disco "Da questa parte del mare", che ha ricevuto la Targa Tenco nel 2007 come migliore album dell'anno, quelle canzoni così vive e attuali generano qualcosa di nuovo: un altro tipo di scrittura e di voce. "Ho l'impressione che nei confronti del fenomeno delle migrazioni abbiamo avuto uno sguardo povero e impaurito che ha fatto emergere la parte meno nobile di noi tutti, - scrive. Bisogna avere occhi, cervello e coraggio da spendere"

Ancora
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Libri Moderni

Gunday, Hakan <1976- >

Ancora / Hakan Gunday ; traduzione di Fulvio Bertuccelli

Milano : Marcos y Marcos, 2016

Gli alianti ; 243

Abstract: Daha, ancóra: è l'unica parola turca che conoscono i migranti clandestini. Ancóra acqua, ancóra pane, ancóra speranza. Viaggiano nel cassone di un camion per monti e deserti, verso la costa turca dell'Egeo. Lì entra in gioco Ahad. Carica i migranti sul furgone, attraversa il bosco e li nasconde sottoterra, nella cisterna del suo giardino. Attendono lì, per settimane, sognando la Grecia. La cisterna è buia e spoglia, la governa un tiranno bambino: Gaza, il figlio di Ahad. Cresciuto senza madre tra trafficanti di uomini, ha ricevuto un'unica lezione di vita: sopravvivi. E il suo cervello è diventato più veloce del suo cuore. Gaza è un piccolo genio, sogna di studiare al liceo, all'università. Ma tra lui e i suoi sogni c'è di mezzo Ahad, padre padrone. È la cisterna, la sua scuola; Gaza, scienziato in erba, studia il comportamento delle persone in cattività. Una notte di pioggia cambia tutto. Il furgone di Ahad esce di strada, i clandestini muoiono a decine nel precipizio. Gaza vede l'inferno con i suoi occhi e non vuole più saperne dell'umanità. C'è una voce chiara, tuttavia, che lo chiama, dal profondo della sua mente. È la voce di Cuma, clandestino afgano, amico perduto. Dalle sue mani ha ricevuto l'unico bene al mondo che gli sia caro: una rana di carta. Con quell'origami in tasca, sempre tra le dita, con quella voce in testa, Gaza cerca una via per la rinascita. Sarà questa rana, verde e salterina, a indicargli la strada.