Nel secolo della ferrovia, della rivoluzione darwiniana, di Louis Pasteur, della rivoluzione industriale, del Positivismo e dell’evoluzionismo sociale, all’interno del mondo della letteratura succede qualcosa di straordinario: nasce il Fantastico. Forse per reagire a tutte le spinte razionaliste, forse per assorbire e salvare un mondo soprannaturale scacciato dalla realtà, forse per testimoniare l’esistenza di qualcosa di ulteriore, scrittori come Ernst Theodor Hoffmann, Adalbert von Chamisso, Prosper Merimée, Jan Potocki, probabilmente sospinti anche dal successo del Gotico e del Romanticismo, scrivono romanzi e racconti all’insegna del Perturbante.

In questi testi qualcosa di poco familiare, di inquietante, in definitiva di inspiegabile lascia un dubbio al lettore: qual è il confine tra realtà e finzione, dove finisce quel naturale che il coevo progresso delle scienze sta dominando sempre più e dove inizia quel soprannaturale che invece ci rimane precluso? Oppure ancora: si tratta di episodi reali, o forse lo scrittore ci sta invitando a ragionare sull’affidabilità del narratore, sulla possibilità che le cose non siano come appaiono, che sia tutto nella nostra testa?

Il genere letterario del Fantastico anticipa molte delle questioni della psicanalisi e non è un caso che Sigmund Freud nel 1919 dedichi un saggio proprio al Perturbante in letteratura. Ma non solo: il Fantastico apre la via al fantascientifico di Jules Verne, di H.G. Wells e di H.P. Lovecraft, inaugura temi incredibilmente attuali come quello dell’automa e dell’intelligenza artificiale, discute la relazione tra etica e scienza e, in generale, si interroga sui confini della conoscenza, mettendo in scena figure prometeiche di folli scienziati e personaggi luciferini provenienti da oltre la soglia del conoscibile.

Il sottotitolo della bibliografia rimanda esplicitamente all’antologia curata da Italo Calvino, che rappresenta il miglior approccio alla tematica nel complesso; gli altri testi permettono al lettore curioso di spingersi più in là nel seducente territorio del Fantastico.

 


Sul sito di Doppiozero si trova un interessante articolo di Francesca Rigotti, Il perturbante e la bellezza, sul saggio di Freud.

L'immagine è un particolare dell'illustrazione di Alberto Martini per il racconto di Edgar Allan Poe, La conversazione tra Eiros e Charmion (o Dialogo tra Eiros e Charmion).


 

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Trovati 3 documenti.

Gli elisir del diavolo
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Hoffmann, Ernst T. A. - Crescenzi, Luca

Gli elisir del diavolo

L'orma editore, 23/06/2016

Abstract: Un romanzo erotico e religioso, una metafora del potere seduttivo e distruttivo delle immagini, narrata con le tinte fosche del gotico e una miracolosa felicità di trama e di stile. Il ritrovamento dei misteriosi elisir del diavolo aprono al monaco Medardo un mondo di tentazioni e visioni che portano il lettore in un viaggio onirico e forsennato tra il brivido dell'azione e il turbamento di una minuziosa e sconcertante introspezione psicologica. La storia di un io diviso settanta anni prima del "Dottor Jekyll e Mr Hyde", scritta da un grande autore dell'Ottocento qui presentato in un'edizione riccamente annotata e sapientemente introdotta.

L'uomo della sabbia
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Hoffmann, Ernst T. A. - Galli, Matteo

L'uomo della sabbia

L'orma editore, 25/06/2016

Abstract: La storia della discesa nella follia del giovane Nathanael e del suo amore impossibile per la misteriosa Olimpia. Il racconto più famoso del grande narratore romantico E.T.A. Hoffmann, fonte di ispirazione per Poe, Freud e altri giganti della cultura moderna, qui presentato in una nuova traduzione e in un'edizione riccamente annotata e sapientemente introdotta.

Carmilla. La vampira e il detective dell'occulto
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Le Fanu, Joseph Sheridan - Sacchini, Stella

Carmilla. La vampira e il detective dell'occulto

Feltrinelli Editore, 26/05/2016

Abstract: I racconti qui presentati, "Tè verde", "Il giudice Harbottle" e "Carmilla", appartengono alla raccolta "In a Glass Darkly". Composti in momenti differenti e pubblicati su varie riviste e poi riuniti nel 1872, i singoli racconti, benché diversissime siano le storie ivi riportate, possono essere considerati parti di un'unica narrazione, fatta di oscure risonanze e di sinistri riflessi. Elemento esterno unificante è la figura-cornice del Dottor Hesselius, medico, psicologo, mistico e metafisico tedesco, primo "detective dell'occulto" della letteratura europea. Con questi racconti, Le Fanu ci invita a guardare nello specchio del reale con la consapevolezza che quanto vedremo non sarà la verità, ma una sua ombra confusa, il riflesso baluginante di qualcosa che sfugge al controllo della ragione. "Tè verde" (1869) è la storia del reverendo Jennings che, dopo la lettura di "certi volumi antichi, inconsueti, edizioni tedesche di testi in latino medievale", mentre torna a casa con l'omnibus, vede comparire una misteriosa scimmia, che da quel momento in poi, tra improvvise sparizioni e scoraggianti ricomparse, continuerà a seguirlo fissandolo con languore maligno. "Il giudice Harbottle" (1872) è il funesto racconto della nemesi piombata su Mr Harbottle, uomo malvagio e corrotto, culminante nell'onirica condanna a morte dello stesso da parte del giudice capo Twofold (letteralmente "Doppione"). "Carmilla", infine, il più famoso dei racconti di Le Fanu, narra le astuzie e i languori della vampira Carmilla.