In attesa di ascoltare dal vivo, a Mantova, gli scrittori ospiti del Festivaletteratura (7-11 settembre 2022) vi proponiamo alcuni titoli tra quelli letti dai gruppi di lettura delle Biblioteche della Provincia di Mantova.

 

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Trovati 39 documenti.

Il viaggio delle bottiglie vuote
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Libri Moderni

Abdolah, Kader

Il viaggio delle bottiglie vuote / Kader Abdolah ; postfazione di Elisabetta Svaluto Moreolo

Milano : Iperborea, [2001]

Iperborea ; 96

Abstract: Bolfazl è un esule iraniano che ha trovato rifugio in Olanda. Nonostante le difficoltà che deve affrontare in questa nuova esistenza, vive il suo stato di esule con grande forza d'animo, sensibilità, desiderio di comprendere e volontà di integrarsi. Nel suo cammino è aiutato dal vicino di casa René, un ex artista, sposato e con una figlia, che scopre di essere omosessuale. L'emarginazione cui è sottoposto René è identica a quella provata da Bolfazl. Ma per l'iraniano la condizione di diversità è stimolo per una nuova rinascita. E se la crisi di René aumenta e le bottiglie vuote si accumulano nel cortile, la lingua olandese diventa per Bolfazl una chiave per entrare in un mondo nuovo, fatto di sogni e aspettative.

Giorni senza fine
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Libri Moderni

Barry, Sebastian

Giorni senza fine / Sebastian Barry ; traduzione di Cristiana Mennella

Torino : Einaudi, 2018

Abstract: L'America di metà Ottocento è un posto senza pace. A ovest gli indiani si oppongono all'aggressiva avanzata dei bianchi tentando di difendere il territorio in cui hanno sempre vissuto, mentre a est si riversano gli europei in fuga dalla carestia, illusi di aver trovato la salvezza. Thomas McNulty ha solo quindici anni quando, rimasto orfano, decide di tentare la sua fortuna lontano dall'Irlanda e approda sulle coste americane. Qui Thomas incontra per caso John Cole che ha all'incirca la sua stessa età e i suoi stessi problemi. È simpatia immediata. Con un colpo di fortuna, i due trovano lavoro in un saloon: ripuliti ed elegantemente vestiti da donna, dovranno ballare con i minatori regalando loro un po' di femminilità in un postaccio di frontiera in cui il gentil sesso è merce rara. Ma la vita è impietosa e, quando i loro visi e corpi cominciano a tradire la realtà, Thomas e John devono inventarsi qualcos'altro. Stavolta, per guadagnarsi la pagnotta, si arruolano nell'esercito. Finiscono cosí in mezzo alle praterie, carnefici riluttanti nella guerra massacrante contro gli indiani. Anche Winona è una vittima innocente di questa guerra sanguinosa: rimasta sola al mondo, ritrova in John e Thomas quello che piú assomiglia a un paio di genitori. A legare lo strano trio un amore fuori dal comune, che ha il sapore di una promessa di libertà. Ma allo scoppio di una nuova guerra, quella civile, anche se ormai sono passati a un'occupazione totalmente diversa, Thomas e John non vogliono abbandonare i vecchi amici e si riuniscono a loro indossando l'uniforme blu dell'Unione. Assistono ancora a violenze, ingiustizie e orrori indicibili: la strada da percorrere sembra lunga e tortuosa, i nemici innumerevoli, l'elenco di avventure tutto da scrivere. Thomas racconta quello che vive e vede in prima persona, colorando di amore e umanità l'orizzonte di quei giorni che sembrano senza fine.

Giorni senza fine
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Barry, Sebastian - Mennella, Cristiana

Giorni senza fine

Einaudi, 02/10/2018

Abstract: Thomas McNulty ha appena quindici anni quando fugge dalla Grande carestia irlandese e approda nel Nuovo mondo. Qui incontra John Cole, un ragazzino vagabondo con un goccio di sangue indiano e, addosso, un vestito con piú buchi che stoffa. Le praterie del West che si aprono di fronte a loro sembrano senza fine, come le avventure che si offrono ai cuori giovani e generosi, come i giorni da attraversare insieme. Tra fughe e travestimenti, imprese rocambolesche e rischi di ogni genere, addii che sembrano irreversibili e l'insperata felicità di ritrovarsi, Giorni senza fine è il delicato ritratto di un amore appena sussurrato nel clamore assordante della nascita della nazione americana. L'America di metà Ottocento è un posto senza pace. A ovest gli indiani si oppongono all'aggressiva avanzata dei bianchi tentando di difendere il territorio in cui hanno sempre vissuto, mentre a est si riversano gli europei in fuga dalla carestia, illusi di aver trovato la salvezza. Thomas McNulty ha solo quindici anni quando, rimasto orfano, decide di tentare la sua fortuna lontano dall'Irlanda e approda sulle coste americane. Qui Thomas incontra per caso John Cole che ha all'incirca la sua stessa età e i suoi stessi problemi. È simpatia immediata. Con un colpo di fortuna, i due trovano lavoro in un saloon: ripuliti ed elegantemente vestiti da donna, dovranno ballare con i minatori regalando loro un po' di femminilità in un postaccio di frontiera in cui il gentil sesso è merce rara. Ma la vita è impietosa e, quando i loro visi e corpi cominciano a tradire la realtà, Thomas e John devono inventarsi qualcos'altro. Stavolta, per guadagnarsi la pagnotta, si arruolano nell'esercito. Finiscono cosí in mezzo alle praterie, carnefici riluttanti nella guerra massacrante contro gli indiani. Anche Winona è una vittima innocente di questa guerra sanguinosa: rimasta sola al mondo, ritrova in John e Thomas quello che piú assomiglia a un paio di genitori. A legare lo strano trio un amore fuori dal comune, che ha il sapore di una promessa di libertà. Ma allo scoppio di una nuova guerra, quella civile, anche se ormai sono passati a un'occupazione totalmente diversa, Thomas e John non vogliono abbandonare i vecchi amici e si riuniscono a loro indossando l'uniforme blu dell'Unione. Assistono ancora a violenze, ingiustizie e orrori indicibili: la strada da percorrere sembra lunga e tortuosa, i nemici innumerevoli, l'elenco di avventure tutto da scrivere. Thomas racconta quello che vive e vede in prima persona, colorando di amore e umanità l'orizzonte di quei giorni che sembrano senza fine.

Verde Eldorado
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Bravi, Adrián N.

Verde Eldorado

Nutrimenti, 16/06/2022

Abstract: Ugolino vive rintanato in una stanza, prigioniero di un cappuccio perché un incendio l'ha sfigurato e, nell'urbanissima Venezia del 1526, la deturpazione è una vergogna da celare, un orrore, il memento delle disgrazie con cui la vita può travolgere. Ma il ragazzo non può restare a lungo nella stanza dove si rintana. Il padre decide infatti di imbarcarlo nella spedizione di un amico che ormai può fregiarsi del titolo di Piloto Mayor: Sebastiano Caboto.Il 3 aprile del 1526, il giovane Ugolino è sull'ammiraglia di Caboto con un compito preciso da assolvere: tenere traccia di ogni cosa. La rotta è quella per le Indie, la destinazione le Isole Molucche in Indonesia, ma la Storia narra che laggiù il leggendario navigatore non arrivò mai. Caboto viene meno al contratto con la Corona di Spagna per inseguire le storie di alcuni sopravvissuti di una passata spedizione che narrano di una città fatta di oro e d'argento. La sua flotta si addentra nel Río de la Plata, poi risale i fiumi Paraná e Paraguay. Ed è navigando il Paraguay che Ugolino cade prigioniero insieme a quattro compagni, squartati e divorati dagli indios. Lui invece, liberato dal cappuccio, viene risparmiato proprio grazie al viso deturpato perché loro, gli indios, in quei segni sul volto leggono il tocco dei Karai, i signori del fuoco. E lì comincia l'altra sua vita.

Il digiunatore
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Carabba, Enzo Fileno

Il digiunatore

Ponte alle Grazie, 13/01/2022

Abstract: Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata – riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda –, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza. In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell'entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell'incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell'eternità.

Il digiunatore
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Libri Moderni

Carabba, Enzo Fileno <1966- >

Il digiunatore : romanzo / Enzo Fileno Carabba

Milano : Ponte alle Grazie, 2022 (stampa 2021)

Scrittori ; 131

Abstract: Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata - riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda -, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza. In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell'entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell'incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell'eternità.

L'incendiario
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Libri Moderni

Carson, Jan

L'incendiario / Jan Carson ; traduzione di Leonardo Taiuti

Roma : Perrone, 2020

Hinc

Abstract: Jonathan Murray teme che sua figlia, appena nata, potrebbe non essere così innocua come sembra. Sammy Agnew è alle prese con il suo oscuro passato e teme che la violenza nel suo sangue si nasconda anche in quello di suo figlio. La città è in fiamme e le autorità stanno perdendo il controllo. Mentre la frenesia travolge tutto e mentre i confini tra fantasia e verità, giusto e sbagliato, iniziano a confondersi, chi sceglieranno di proteggere questi due padri? Oscura e originale, è una storia di feroce amore familiare e sacrifici.

Salvarsi a vanvera
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Colagrande, Paolo

Salvarsi a vanvera

EINAUDI, 01/03/2022

Abstract: "È obbligatorio esagerare, se no cosa si racconta a fare". Si può immaginare una Resistenza coloratissima, sgangherata, ma non per questo meno seria? Per chi è nato con il cognome sbagliato, l'autunno del '43 è nero come il carbone. Forse nasce da qui l'idea spericolata e geniale di Aride Mestolari: tenendo il piccolo Cali sempre per mano, organizza dall'oggi al domani un'improbabile combriccola di minatori. L'imperativo categorico è salvarsi la vita - la sua, e quella degli altri - a dispetto di un destino in apparenza già scritto. Con uno sguardo perennemente distratto eppure traboccante di verità, Paolo Colagrande ha aperto un varco nella Storia. Tra La vita è bella e Train de vie, un romanzo miracoloso, divertentissimo e palpitante, sulla fiducia nell'ingegno umano e sul potere salvifico delle parole. Autunno 1943. Secondo un'antica maledizione - inventata di sana pianta e venduta al comando tedesco come leggenda popolare - nelle viscere di una miniera di carbone sulla sponda del Rio Fogazza si nasconderebbe la Salamandra Ignifera Gigante Cinese, capace di folgorare a vista qualsiasi forestiero si avvicini. Per l'ebreo Mozenic Aràd, che giusto prima delle leggi razziali ha pensato bene di diventare Mestolari Aride, la scoperta casuale del giacimento è l'unica speranza di salvare se stesso e la sua famiglia. E cosí, mettendo insieme una squadra di persone altrimenti destinate a fine certa - una professoressa di liceo, un suonatore di clavicembalo, un fattorino e un numero imprecisato di irregolari che dal giorno alla notte si cuciono addosso il titolo di geologo, minatore, fuochista, carpentiere o artificiere - Aride comincia a vendere carbone alle milizie, tenendole ben lontane dalla miniera con lo spauracchio della vampa infuocata. Finché il maggiore Aginolf Dietbrand von Appensteiner, comandante di piazza, comincia a insospettirsi... Dopo La vita dispari, Paolo Colagrande ci consegna un romanzo straripante d'intelligenza e di invenzioni. Pagina dopo pagina, assecondando "l'impostura del destino", costruisce una bugia grande quanto un intero paese: il piano geniale di un pugno di ebrei padani per salvarsi la vita.

La condanna dei viventi
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De Franchi, Marco

La condanna dei viventi

Longanesi, 05/05/2022

Abstract: "Il libro è una calamita che riesce difficile staccarsi. Una partita con un pressing che non finisce mai. Tensione e curiosità se la giocano alla pari. Sono quelle congiunzioni astrali che non vedi l'ora di vedere come va a finire. E di solito non è come pensavi tu. È il bello dei thriller quando sono belli per davvero. "Corriere della Sera - Carlo BaroniIl bambino ritrovato nella notte sta nascondendo qualcosa. Fosco sostiene che è stato rapito ma è riuscito a scappare, correndo per le campagne toscane. Nessuno gli crede, o forse nessuno ha provato ad ascoltarlo davvero. Io sì. E so che dentro il suo racconto si cela qualcosa di terribile. Qualcosa di più grande di lui e, forse, anche di me. Ma cosa può essere? Soltanto quando un altro bambino scompare, inizio a intravedere uno spiraglio per portare avanti la mia indagine. Fosco e Andrea vivono lontani, non si conoscono, non hanno nulla in comune. Tranne l'aspetto: sono identici, potrebbero essere gemelli. Andrea, però, non ricompare: sta a me trovarlo, stanare chi ha ucciso suo padre e l'ha portato via da sua madre. Sta a me salvargli la vita. Ma da sola non ce la posso fare, ho bisogno di aiuto.L'unico a credere in me è Fabio Costa, un poliziotto reietto e dal passato oscuro, spedito al confino in un piccolo commissariato di provincia. Mentre il numero delle vittime aumenta, e gli enigmi si fanno sempre più indecifrabili, capisco che l'artefice di questi delitti risponde a un disegno superiore. La sua è un'ossessione morbosa, feroce, inarrestabile: trasformare le proprie follie visionarie in violente realtà. In deliranti opere d'arte. Mi chiamo Valentina Medici, sono il più giovane commissario del Servizio Centrale Operativo, e questa è la mia prima, vera indagine. E rischia di essere anche l'ultima della mia vita. Perché nessuno può precipitare in un pozzo così nero, così profondo, e sperare di rie­mergerne indenne.

La condanna dei viventi
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Libri Moderni

De Franchi, Marco <1962- >

La condanna dei viventi : romanzo / di Marco De Franchi

Milano : Longanesi, 2022

La gaja scienza ; 1435

Addio, a domani
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Efionayi, Sabrina

Addio, a domani

EINAUDI, 26/04/2022

Abstract: Il romanzo sincero, potente, di una giovane donna che a soli vent'anni ha vissuto molto piú di una vita. "Questa storia avrei voluto scriverla dicendo: io. Perché è la mia. A mano a mano che ci entravo, però, mi sono resa conto di non riuscirci - troppo difficile, troppo doloroso. Ecco perché l'ho scritto dicendo: lei. Sabrina. Una ragazza napoletana afrodiscendente che un bel giorno decide di fare i conti con il tempo, di aprire certi cassetti della memoria e di ordinarne il contenuto sul letto, come quando si parte per un viaggio e si prepara la valigia. Ecco, io ora vi chiedo di partire con me. Abbiate fiducia. Datemi la mano". Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L'altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre. Non lo immaginava, ma quando è successo ha accettato. Da quel momento Sabrina si è ritrovata in una situazione speciale, perché i rapporti con la sua madre biologica, con le sue origini, non si sono interrotti, e cosí lei è cresciuta tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità. Un'identità complessa, la sua, che già il nome racconta: Sabrina, come la figlia dell'aguzzina di Gladys, scelto per compiacerla; Efionayi, come un uomo che non è il padre, ma che le ha dato un cognome.

Addio, a domani
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Libri Moderni

Efionayi, Sabrina <1999- > - Efionayi, Sabrina <1999- >

Addio, a domani : la mia incredibile storia vera / Sabrina Efionayi

Torino : Einaudi, 2022

Einaudi Stile libero. Extra

Abstract: Il romanzo sincero, potente, di una giovane donna che a soli vent'anni ha vissuto molto più di una vita. «Questa storia avrei voluto scriverla dicendo: io. Perché è la mia. A mano a mano che ci entravo, però, mi sono resa conto di non riuscirci - troppo difficile, troppo doloroso. Ecco perché l'ho scritto dicendo: lei. Sabrina. Una ragazza napoletana afrodiscendente che un bel giorno decide di fare i conti con il tempo, di aprire certi cassetti della memoria e di ordinarne il contenuto sul letto, come quando si parte per un viaggio e si prepara la valigia. Ecco, io ora vi chiedo di partire con me. Abbiate fiducia. Datemi la mano». Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L'altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre. Non lo immaginava, ma quando è successo ha accettato. Da quel momento Sabrina si è ritrovata in una situazione speciale, perché i rapporti con la sua madre biologica, con le sue origini, non si sono interrotti, e così lei è cresciuta tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità. Un'identità complessa, la sua, che già il nome racconta: Sabrina, come la figlia dell'aguzzina di Gladys, scelto per compiacerla; Efionayi, come un uomo che non è il padre, ma che le ha dato un cognome.

Manodopera
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Libri Moderni

Eltit, Diamela

Manodopera / Diamela Eltit ; traduzione e nota critica di Laura Scarabelli

Napoli : Polidoro, 2020

I selvaggi ; 6

Abstract: L’anonimo dipendente di un supermercato racconta le sue giornate tra i corridoi e gli scaffali, descrive il feticismo delle merci, il controllo sui corpi, gli effetti inesorabili di un mondo dove tutto si vende e si compra. Ad accompagnarlo ci sono altre voci, più riconoscibili: Isabel, Gloria, Enrique, Gabriel, Sonia, Andrés, Pedro, conviventi forzati di uno spazio che non può dirsi casa, dove l’empatia della condivisione è soppiantata dalle logiche ciniche della sopravvivenza, dove ciò che conta è la tirannia del contratto, l’oscenità del turno, il licenziamento di massa, l’occhio implacabile del supervisore; dove il corpo è l’ultimo vestigio di un’irreversibile degradazione. Manodopera offre una cruda, eppure profondamente realistica, lettura del sistema di produzione neoliberale, interpretando in filigrana le sue perversioni. Con una prosa visionaria, incalzante, allegorica, Diamela Eltit immerge il lettore in un universo estremo capace di incarnare le molteplici sfumature della violenza, della degenerazione e dello svilimento del mondo del lavoro.

L'attrice
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Libri Moderni

Enright, Anne

L'attrice / Anne Enright ; traduzione di Milena Zemira Ciccimarra

Milano : La nave di Teseo, 2020

Oceani ; 99

Abstract: Katherine O'Dell è una leggenda del teatro irlandese. Sua figlia Norah, nel corso di un'intervista, inizia a tratteggiarne un ritratto, rievocando la figura magnetica e ingombrante della madre. Katherine aveva conosciuto il teatro seguendo la compagnia di cui faceva parte il padre per poi approdare a Londra, Broadway e, infine, Hollywood in un'ascesa fulminea e inarrestabile. Ma il successo, arrivato così rapidamente, altrettanto velocemente la abbandona. Per lei, abituata ai riflettori e alle attenzioni della gente, è un duro colpo che la porta a distaccarsi dalla realtà, in un crescendo di follia che le fa compiere un bizzarro crimine. Raccontando la diva Katherine O'Dell, Norah svela anche la sua storia: il loro rapporto difficile ma forte, i litigi e i chiarimenti, l'atmosfera dell'Irlanda degli anni Settanta in cui è cresciuta. Un flusso di coscienza che mischia nostalgia e disincanto, tenerezza e dolore tra il suo dover essere figlia e il voler essere se stessa.

L'attrice
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Enright, Anne

L'attrice

La nave di Teseo, 03/09/2020

Abstract: Katherine O'Dell è una leggenda del teatro irlandese. Sua figlia Norah, nel corso di un'intervista, inizia a tratteggiarne un ritratto, rievocando la figura magnetica e ingombrante della madre. Katherine aveva conosciuto il teatro seguendo la compagnia di cui faceva parte il padre per poi approdare a Londra, Broadway e, infine, Hollywood in un'ascesa fulminea e inarrestabile. Ma il successo, arrivato così rapidamente, altrettanto velocemente la abbandona. Per lei, abituata ai riflettori e alle attenzioni della gente, è un duro colpo che la porta a distaccarsi dalla realtà, in un crescendo di follia che le fa compiere un bizzarro crimine. Raccontando la diva Katherine O'Dell, Norah svela anche la sua storia: il loro rapporto difficile ma forte, i litigi e i chiarimenti, l'atmosfera dell'Irlanda degli anni settanta in cui è cresciuta. Un flusso di coscienza che mischia nostalgia e disincanto, tenerezza e dolore tra il suo dover essere figlia e il voler essere se stessa.Anne Enright costruisce il ritratto raffinato e commovente di due donne allo specchio, due generazioni femminili alle prese con la libertà, il desiderio sessuale, la fragilità, la ricerca della fama, il bisogno dell'amore.

La frontiera
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Libri Moderni

Fatland, Erika

La frontiera : viaggio intorno alla Russia / Erika Fatland

Venezia : Marsilio, 2019

Faldbakken, Knut. Grensen

Abstract: Cosa significa essere il vicino della più grande nazione del mondo? Da sempre attratta dalla cultura e dall'anima russe, Erika Fatland ha dedicato anni a cercare di capire quella terra smisuratamente vasta. Dopo aver sognato di camminare su una grande carta geografica, muovendosi lungo il sinuoso confine russo, decide di tentare un nuovo approccio: è possibile capire un paese e un popolo osservandoli dall'esterno? Comincia così la pianificazione di un itinerario favoloso che, dalla Corea del Nord alla Norvegia, abbraccia l'intera superficie di uno dei giganti della politica mondiale. Partendo da Pyongyang e spostandosi verso ovest a bordo dei mezzi più disparati - aerei a turboelica, treni, cavalli, traghetti, autobus e persino renne e kayak -, l'autrice percorre l'interminabile linea di confine tra la Russia e i paesi vicini. Dall'Oriente all'Asia centrale, e poi attraverso il mar Caspio fino al Caucaso. E ancora, al di là del mar Nero, l'Ucraina divisa dalla guerra, e poi l'Est dell'Europa e i Paesi baltici, fino a Grense Jakobselv, nell'estremo Nord. Da qui, l'esplorazione riprende lungo il gelido Passaggio a nord-est: dalla Cukotka, dove l'Asia finisce, fino a Murmansk. Per 259 giorni, Erika Fatland ha raccolto testimonianze e immagini, componendo un ritratto affascinante e vivido di paesaggi, culture, società e stati le cui differenze sbiadiscono di fronte all'unico elemento che li accomuna: l'essere confinanti della Russia. E le storie, ora pittoresche, ora tragiche, spesso incredibili, che le persone incontrate durante il cammino tra due continenti raccontano, trovano tutte una spiegazione in questa fondamentale condizione geopolitica, fornendo milioni di risposte. Una per ogni individuo che vive lungo la frontiera più lunga del mondo.

La frontiera
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Fatland, Erika

La frontiera

Marsilio, 10/10/2019

Abstract: Cosa significa essere il vicino della più grande nazione del mondo? Da sempre attratta dalla cultura e dall'anima russe, Erika Fatland ha dedicato anni a cercare di capire quella terra smisuratamente vasta. Dopo aver sognato di camminare su una grande carta geografica, muovendosi lungo il sinuoso confine russo, decide di tentare un nuovo approccio: è possibile capire un paese e un popolo osservandoli dall'esterno? Comincia così la pianificazione di un itinerario favoloso che, dalla Corea del Nord alla Norvegia, abbraccia l'intera superficie di uno dei giganti della politica mondiale. Partendo da Pyongyang e spostandosi verso ovest a bordo dei mezzi più disparati – aerei a turboelica, treni, cavalli, traghetti, autobus e persino renne e kayak –, l'autrice percorre l'interminabile linea di confine tra la Russia e i paesi vicini. Dall'Oriente all'Asia centrale, e poi attraverso il mar Caspio fino al Caucaso. E ancora, al di là del mar Nero, l'Ucraina divisa dalla guerra, e poi l'Est dell'Europa e i Paesi baltici, fino a Grense Jakobselv, nell'estremo Nord. Da qui, l'esplorazione riprende lungo il gelido Passaggio a nord-est: dalla Cˇukotka, dove l'Asia finisce, fino a Murmansk. Per 259 giorni, Erika Fatland ha raccolto testimonianze e immagini, componendo un ritratto affascinante e vivido di paesaggi, culture, società e stati le cui differenze sbiadiscono di fronte all'unico elemento che li accomuna: l'essere confinanti della Russia. E le storie, ora pittoresche, ora tragiche, spesso incredibili, che le persone incontrate durante il cammino tra due continenti raccontano, trovano tutte una spiegazione in questa fondamentale condizione geopolitica."La frontiera vibra di una passione intensa per la Russia, un 'mondo a sé', la sua lingua e quel patrimonio unico di meraviglie e di orrori che ne costituiscono la storia secolare" (tuttolibri – La Stampa)

Mor
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Libri Moderni

Garagnani, Sara

Mor : storia per le mie madri / Sara Garagnani

Torino : Add, 2022

Fumetti

Abstract: "Mor" è un affresco familiare che si stende attraverso la storia di quattro generazioni di donne, tra Svezia e Italia. Con il dipanarsi delle vicende, l'autrice racconta come i traumi non elaborati si possano trasmettere di generazione in generazione, di madre in figlia, come un testimone che passa di mano in mano. La violenza psicologica e talvolta fisica si propaga, generando depressione, dipendenze, manie di perfezionismo, ossessioni, ricatti, segreti... anche a distanza di generazioni. In lingua svedese "mor" significa madre, "mormor" (madre di madre) nonna e così via: è la parola stessa a suggerire una ricorsività. Sara Garagnani racconta questa ereditarietà ripercorrendo la storia della sua famiglia, dalla nonna Inger alla madre Annette fino a se stessa, in un ciclo di emancipazione e ricaduta tratteggiato con lucidità ma anche con sincero affetto. Con costante inventiva visiva, puntuale e mai fredda, l'autrice ci regala un racconto che è a un tempo analitico e intimo, riflessivo e passionale, dolce e amarissimo. Una storia che ci permette di guardare le ferite familiari sotto una luce nuova, e con un obiettivo diverso: "Mor" non è la storia delle mie madri ma per le mie madri.

Quando tutto è detto
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Libri Moderni

Griffin, Anne <1969- >

Quando tutto è detto / Anne Griffin ; traduzione di Bianca Rita Cataldi

Roma : Atlantide, 2022

Blu Atlantide ; 22

Abstract: Un tardo pomeriggio al bar del Rainsford House Hotel, nella contea di Meath, in Irlanda: un uomo anziano, solo e benvestito, siede al bancone chiedendo una bottiglia di stout. Maurice Hannigan, questo è il suo nome, burbero e simpatico proprietario di molte delle terre lì intorno, da sempre porta con sé un segreto: un segreto che riguarda la sua adolescenza, e che coinvolge non solo lui e la propria famiglia, ma l’albergo stesso e chi vi ha abitato per generazioni, ben prima che divenisse l’hotel di lusso che è ora. E mentre la sera scende e il bar inizia ad affollarsi, Maurice comincia a mettere in atto il proprio piano e a dare il via al primo dei cinque brindisi che ha progettato: uno ciascuno, ognuno con un liquore differente, alle cinque persone più importanti della sua vita. Perché questa non è una serata qualunque, ma la notte in cui Maurice Hannigan ha deciso di raccontare tutto.

Il libro delle mie vite
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Hemon, Aleksandar - Balmelli, Maurizia

Il libro delle mie vite

Einaudi, 15/10/2013

Abstract: È un'esistenza inimmaginabile fuori dai confini della letteratura quella che Hemon ci consegna in questo libro: troppo densa e straordinaria per essere declinata al singolare. Nelle sue vite la realtà esplode a ogni passo; lo sorprende, sconvolge, supera. Eppure lui la sa ricomporre in una serie di testi autobiografici riuniti secondo un'intima cronologia che li rende ancora piú eloquenti e interrelati. Dalla nascita della sorella, che lo costringe a rivedere i confini del proprio io, alla scoperta del mondo oltre i confini della "terra promessa del socialismo" durante uno sfortunato quanto esilarante viaggio in Italia; dai progetti magniloquenti e ingenuamente sovversivi partoriti con un gruppo di artistoidi nella Sarajevo socialista, allo shock di vedere il proprio mentore trasformarsi in mostruoso braccio destro di Karadzic; da un soggiorno di studio negli Stati Uniti divenuto esilio involontario, al ritorno nella Sarajevo post-assedio dove "era tutto straordinariamente diverso da quello che avevo conosciuto e tutto straordinariamente uguale a prima" - in ciascuna di queste stazioni Hemon tallona il proprio vissuto, orchestrando una cosmogonia di personaggi (fumettisti serbi in preda al panico da palcoscenico, taxisti rovinati dal vizio degli scacchi, calciatori animati da una vocazione apostolica) che con la loro forza terrena controbilanciano un orizzonte impietoso, e dai quali distilla una dimensione narrativa che gli consente di "estendere se stesso" e forse di "capire quello che mi è difficile capire". Lo strumento primo di conoscenza per Hemon resta però la lingua. E qui la lingua è intransigente, informa il caos, disegna simmetrie sottili; non per una preoccupazione estetica, bensí con l'intento di stabilire connessioni, fare emergere analogie tra mondi e persone differenti. A essa, giunto all'ultima stazione, l'autore si affida nel tentativo di comunicare un'esperienza per cui ottusamente diciamo che "mancano le parole"; e quando quelle esatte e gelide della medicina sembrano non bastare piú, quando il dolore lo spinge ad ammettere che "ciò che è difficile da immaginare è difficile da ricordare", il racconto si allenta e scioglie nel linguaggio della pura empatia. Maurizia Balmelli *** "Il libro delle mie vite è scritto con la forza irreprimibile dell'umano. Vi farà riflettere, ridere, piangere, e ricordarvi di voi. Se non avete mai letto Hemon, preparatevi a lasciare che la vostra visione del mondo si spalanchi". Jonathan Safran Foer *** "Diciamocelo, Aleksandar Hemon è il piú grande scrittore della nostra generazione". Colum McCann