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Cara mamma, ho ricevuto le tue lettere, che m’hanno fatto molto piacere […] In questi giorni, ho riletto Guerra e pace, e chissà perché pensavo spesso a te, voltando pagina. Certo, qualcosa di te circola nelle scene famigliari di quel gran libro. Eppoi il modo che ha Tolstoj di mettere in ridicolo quel suo tetro Napoleone è un po’ il tuo, popolare ed entusiasta, quello che dà tanto sui nervi al papà, che mira invece all’obbiettività storica.
Da Giorgio Bassani, Lettere dal carcere (maggio-luglio 1943), in Bassani. Racconti, diari, cronache (1935-1956), a cura di Piero Pieri, Feltrinelli, Milano 2014, p. 269.
Periodo storico contraddittorio, fatto di miseria e di sfarzo, di affetto popolare per la figura dello zar e di attentati anarchici, di esaltazione della tradizione russa contadina e di tentativi riformistici filo-europei, l’Ottocento russo ha generato alcune delle più grandi opere letterarie di tutti i tempi. Si spazia dalle località termali europee alle bettole sperdute nella steppa, dai balli dell’alta società ai campi di battaglia, dalla grande saga famigliare all’escavazione del sottosuolo psichico, passando per la precisa e spietata lucidità dei racconti.
Questa bibliografia di ebook raccoglie un centinaio di opere dei maggiori scrittori dell’epoca.
Aleksandr Sergeevič Puškin (Mosca 1799 - Pietroburgo 1837)
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Nikolaj Vasil´evič Gogol’ (Soročincy, Poltava, 1809 - Mosca 1852) |
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Ivan Aleksandrovič Gončarov (Simbirsk 1812 - San Pietroburgo 1891) |
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Ivan Sergeevič Turgenev (Orël 1818 - Bougival, Parigi, 1883) |
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Fëdor Michajlovič Dostoevskij (Mosca 1821 - Pietroburgo 1881) |
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Lev Nikolaevič Tolstoj (Jasnaja Poljana 1828 - Astapovo, od. Lev Tolstoj, Lipeck, 1910) |
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Anton Pavlovič Čechov (Taganrog 1860 - Badenweiler 1904) |
Per un approfondimento, vi suggeriamo una piccola bibliografia di saggi critici sulla letteratura russa disponibili in biblioteca.
Vittorio Strada, Le veglie della ragione: miti e figure della letteratura russa da Dostoevskij a Pasternak, Torino: Einaudi, 1986.
Collocazione: COLLEGIO 891.709 STRA VEG
Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura russa, a cura di Fredson Bowers, Milano: Garzanti, 1994.
Collocazione: San Michele 891.709 NAB LEZ
Rosanna Casari, Silvia Burini, L’altra Mosca: arte e letteratura nella cultura russa tra Ottocento e Novecento, Bergamo: Moretti & Vitali, c2000.
Collocazione: 215.g.036
Russian literature in the age of realism, edited by Alyssa Dinega Gillespie, Detroit: Gale, 2003.
Collocazione: COLLEGIO 803 DIC 277 (solo consultazione)
George Steiner, Tolstoj o Dostoevskij, Milano: Garzanti, 2005.
Collocazione: 174.e.023
Orlando Figes, La danza di Nataša: storia della cultura russa, XVIII-XX secolo, Torino: Einaudi, 2008.
Collocazione: COLLEGIO 947 FIG
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Feltrinelli Editore, 11/05/2020
Abstract: Nel volontario esilio in campagna, nel possedimento di Boldino, Puskin scrisse le folgoranti "piccole tragedie" di cui fa parte anche questo poemetto drammatico, qui presentato nella rilettura che ne fa Erri De Luca. Con testo originale a fronte.
Feltrinelli Editore, 01/12/2013
Abstract: Durante una serata tra amici Tomskij racconta di sua nonna, donna dedita così sfrenatamente al gioco delle carte da far quasi finire la famiglia in bancarotta. A quanto si narra, ella riuscì a salvarsi grazie al "segreto delle tre carte". L'amico Germann, colpito dalla storia, proverà a svelare il segreto prima concupendo la protetta dell'anziana donna. Il suo desiderio sarà esaudito? E le sue intenzioni verso la giovane Lizaveta rimarranno sleali, o lo sguardo della giovane farà breccia nell'ingordigia? Tratto da "Umili prose" pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 53.290
BUR, 31/05/2011
Abstract: Il maggiore e più celebre testo narrativo di Puskin che racconta la vicenda di un giovane ufficiale e della figlia del capitano, sullo sfondo storico della rivolta dei cosacchi, contro la zarina Caterina.
Masha e Orso e altre fiabe russe. Ediz. illustrata
BUR, 10/09/2015
Abstract: Principi e regine, serpenti e draghi, spiriti magici e diavoli, personaggi indimenticabili come la strega Baba Jaga, la bella Vassilissa, Finist falco lucente o la piccola Masha e l'orso, protagonisti di un antico racconto recentemente riscoperto da un'amatissima serie televisiva. L'universo delle fiabe russe, disseminato di cupole d'oro e capanne sperdute nel folto di boschi secolari, costituisce da sempre un'inesauribile fonte di fascino e stupore per grandi e bambini. In questo volume, che affianca le più belle storie tratte dalla celebre raccolta di Aleksandr Afanasev a quelle rese immortali dal genio di Aleksandr Puškin, il mondo fantastico delle fiabe prende forma nelle incantevoli tavole di Ivan Bilibin, tra i più grandi artisti russi di inizio Novecento: contraddistinte da una perfetta osmosi fra tradizione e stile moderno, le sue illustrazioni ritraggono con maestria zar inflessibili e streghe spaventose, animali magici e giovani coraggiosi, immergendoli in paesaggi fantastici e in interni riccamente decorati. Una raccolta preziosa, un'edizione di prestigio per godere la magia senza tempo di un tesoro di storie e tradizioni che continua a incantare per la ricchezza dell'invenzione e l'inesauribilità della fantasia.
Umili prose: I racconti di Belkin-La dama di picche-Kirdzali-La figlia del capitano
Feltrinelli Editore, 04/06/2014
Abstract: "Ha il profilo di Napoleone e l'anima di Mefistofele. Penso che abbia sulla coscienza per lo meno tre delitti.""C'è, nelle quattro opere in prosa che sono qui raccolte, una specie di tono comune che produce un effetto comune. Sia nei Racconti di Belkin, che nella Donna di picche, che in Kirdžali, che nella Figlia del capitano si raccontano cose che si son sentite raccontare da qualcun altro. È un modo per tagliar fuori il problema della verosimiglianza, è un modo per farla finita col narratore onnisciente, è un modo per far nascere continuamente nel lettore la domanda 'Chissà se è vero?', domanda che a me viene sempre quando leggo qualcosa che mi piace e che mi sembra abiti sempre in una regione che sta a cavallo tra il sì e il no, e poi c'è dell'altro. C'è un passo di Dovlatov in cui alcuni russi emigrati in America si lamentavano del fatto che i propri figli, americani, non sapevano leggere il russo, e sarebbero cresciuti senza poter leggere Dostoevskij in originale. 'Come faranno?' 'Come faranno?', 'Come potranno vivere senza aver letto Dostoevskij in originale?' si chiedevano tutti, fino a che uno non ha detto: 'Be', anche Puškin non ha mai letto Dostoevskij in originale'. Ecco, la cosa incredibile, a leggere questi racconti e questo romanzo, è che furono scritti quando la letteratura russa dell'Ottocento non esisteva."