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Davide aveva 20 anni, era di Verona dove viveva con i genitori. La sua passione era la musica: suonava la chitarra e cantava. Aveva trascorso un periodo di vacanze ad Ancona, dalla sorella Cristina. Il 2 agosto era ripartito perché la sera stessa doveva suonare con il suo complesso, il Dna group, e poi voleva riprendere a studiare. Era in stazione a Bologna in attesa di una coincidenza e stava guardando il tabellone con gli orari dei treni. Lo scoppio della bomba lo ferì molto gravemente, fu trasportato all’Ospedale Maggiore in rianimazione dove morì 2 ore dopo il ricovero.
A Davide Caprioli è intitolata la Biblioteca di Borgo Milano, dove si possono trovare molti dei libri in catalogo dedicati a quel 2 agosto di 40 anni fa, quando alle 10.25 l'orologio della Stazione di Bologna e l'Italia intera si fermarono di fronte al terrore fascista e al sangue.
A sua memoria, alla Scuola media Fedeli pochi giorni fa è stata posizionata una scultura, dono di un amico bolognese.
La bibliografia sulla strage di Bologna comprende saggi storici e giornalistici, opere di narrativa e documentari.
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1967-1985 : la contestazione, le nuove conquiste sociali, gli anni di piombo
Abstract: Il volume parte dagli anni della contestazione studentesca, quel mitico '68 che ancora oggi suscita dibattiti e riflessioni. Segue poi la stagione delle lotte operaie e quelle di tanti altri ceti sociali che rivendicano nuove condizioni di vita e di lavoro. Sono movimenti che lasciano nella società un segno profondo: da un lato concorrono a cambiare la coscienza del Paese che approva radicali innovazioni come il divorzio e la legge sull'aborto; d'altro lato le schegge estremiste del movimento danno vita a quel lungo e cupo periodo storico che rimane nella memoria come gli anni di piombo. Il momento più drammatico di questa fase polìtica è rappresentato dall'assassinio di Aldo Moro che segnerà l'apice della violenza terrorista. Ma l'Italia è anche sconvolta dalle stragi con le quali i gruppi eversivi di destra e i servizi segreti cercano di imporre una svolta autoritaria e conservatrice. Si arriva infine agli anni Ottanta che vedranno per la prima volta un socialista, Bettino Craxi, alla guida del governo, senza però riuscire a rappresentare una reale svolta per il Paese