Davide aveva 20 anni, era di Verona dove viveva con i genitori. La sua passione era la musica: suonava la chitarra e cantava. Aveva trascorso un periodo di vacanze ad Ancona, dalla sorella Cristina. Il 2 agosto era ripartito perché la sera stessa doveva suonare con il suo complesso, il Dna group, e poi voleva riprendere a studiare. Era in stazione a Bologna in attesa di una coincidenza e stava guardando il tabellone con gli orari dei treni. Lo scoppio della bomba lo ferì molto gravemente, fu trasportato all’Ospedale Maggiore in rianimazione dove morì 2 ore dopo il ricovero.

A Davide Caprioli è intitolata la Biblioteca di Borgo Milano, dove si possono trovare molti dei libri in catalogo dedicati a quel 2 agosto di 40 anni fa, quando alle 10.25 l'orologio della Stazione di Bologna e l'Italia intera si fermarono di fronte al terrore fascista e al sangue.

A sua memoria, alla Scuola media Fedeli pochi giorni fa è stata posizionata una scultura, dono di un amico bolognese.

La bibliografia sulla strage di Bologna comprende saggi storici e giornalistici, opere di narrativa e documentari.

 

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 In difesa della giustizia
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Libri Moderni

Vigna, Piero Luigi - Sturlese Tosi, Giorgio

In difesa della giustizia / Piero Luigi Vigna, Giorgio Sturlese Tosi

[Milano] : BUR Rizzoli, 2011

BUR Rizzoli. Futuropassato ;

Abstract: Quando venne fatto entrare i nostri sguardi si incrociarono appena e subito i suoi occhi inespressivi puntarono verso il basso. Spostò la sedia lontano da me e si mise a sedere. Riima, ma lei morde? No. E allora si avvicini che non mordo neanch'io. Attraverso la lente delle sue indagini, Piero Luigi Vigna ripercorre i capitoli più oscuri del secondo Novecento italiano. Eventi - dallo stragismo degli anni di piombo ai delitti del Mostro di Firenze, dai rapimenti dell'Anonima Sequestri alle torbide trattative tra Stato e mafia le cui conseguenze ancora si ripercuotono sull'Italia dei nostri giorni. La tutela dello Stato è una partita infinita. Una strenua difesa che spesso costringe all'attacco. Una contesa che non si risolve nello scontro diretto con i criminali più noti - Senzani, Concutelli, Pacciani, Riina -, ma si popola di figure apparentemente minori. Sono i mandanti, i complici, i parenti delle vittime, i poliziotti, i politici, i giornalisti. Sono le figure con le quali Piero Luigi Vigna, nel corso della sua lunga carriera di magistrato, condotta allo stesso tempo con la razionalità dello stratega e l'istinto dell'uomo d'azione, non ha mai rifiutato il confronto, anche quando violento o equivoco. Così come ora, chiamato a colloquio da Giorgio Sturlese Tosi, non si sottrae al suo ruolo di testimone attivo e ci racconta la sua versione dei fatti. Le sue verità.