Le lingue madri, in un approccio multilinguistico, sono fattori essenziali per la qualità dell’istruzione, che è alla base dell’emancipazione di donne e uomini e delle società in cui vivono.
— Irina Bokova, Direttore Generale dell’UNESCO

 

La Giornata internazionale della Lingua Madre fu proclamata dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) nel novembre del 1999. Dal 2000 essa viene celebrata ogni anno per promuovere la diversità linguistica e culturale ed il poliglottismo.

La data intende commemorare il 21 febbraio 1952, in cui alcuni studenti furono colpiti e uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell’allora Pakistan.

Le lingue, con tutto l’insieme di implicazioni che esse rappresentano per l’identità, la comunicazione, l’integrazione sociale, l’istruzione e lo sviluppo, sono di importanza strategica per le persone ed il pianeta.
Il linguaggio è essenziale per la comunicazione di ogni tipo; è proprio la comunicazione a rendere il cambiamento e lo sviluppo possibili nella società umana. Oggi usare — o non usare — taluni linguaggi può aprire una porta, o chiuderla, in diversi segmenti della società e in molte parti del mondo.
Le lingue giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo: esse garantiscono la diversità culturale e il dialogo interculturale, rafforzano la cooperazione e permettono un’istruzione di qualità per tutti, costruiscono società inclusive della conoscenza e conservano il patrimonio culturale immateriale.

In linea con l’Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile sull’Istruzione (Obiettivo Quattro) dell’Agenda 2030, l’Unesco valorizza l’importanza delle lingue madri in educazione nei primi anni di scuola. Facilitano l’accesso all’istruzione – promuovendo contestualmente l’equità – per gruppi di persone che parlano lingue minori e indigene, in particolare ragazze e donne; ciò eleva la qualità dell’istruzione ed i risultati di apprendimento ponendo l’accento sulla comprensione e la creatività, piuttosto che sulla ripetizione meccanica e la memorizzazione.

Proponiamo un’ampia selezione di libri bilingui per bambini e ragazzi, reperibili in Biblioteca Ragazzi e nelle Biblioteche di quartiere.

 

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Trovati 4 documenti.

La coda della volpe
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Libri Moderni

Favaro, Graziella

La coda della volpe = Bishti i dhelpres : [una storia dall'Albania] / testi a cura di Graziella Favaro ; illustrazioni di Valeria Petrone

2. ed

Milano : Carthusia, 2007

Storiesconfinate

Abstract: Una volpe vince un concorso di bellezza grazie alla sua bella coda, che però poco dopo le resta impigliata nella trappola... Un racconto che proviene dall'Albania, per far conoscere ai bambini un mondo e una cultura diversi. Un libro bilingue, riccamente illustrato, una fiaba per viaggiare attraverso i confini dello spazio e tuffarsi nell'immaginario collettivo di una realtà diversa e lontana. Il particolare formato del volume - piegato a fisarmonica permette una duplice lettura: da una parte le pagine si sfogliano come un vero e proprio libro dove il testo è presente nelle due lingue, dall'altro lato la storia è visualizzata attraverso un'unica grande immagine, lunga 138 cm. Età di lettura: da 6 anni.

La canzone delle mille colline
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Libri Moderni

Habineza, Jean Paul

La canzone delle mille colline = Akakaririmbo k'imisozi igihumbi / Jean Paul Habineza ; illustrazioni di J. P. Habineza

Roma : Sinnos, 2007

I mappamondi ; 21

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 La canzone delle mille colline
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Libri Moderni

Habineza, Jean Paul

La canzone delle mille colline = Akakaririmbo k'imisozi igihumbi / Jean PAul Habineza

Roma : Sinnos, 2007

I Mappamondi : libri bilingui ; 21

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Lettera a un figlio
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Libri Moderni

Kipling, Rudyard <1865-1936> - Evangelista, Mauro

Lettera a un figlio / Rudyard Kipling, Mauro Evangelista

Milano : Fabbri, 2007

Abstract: If, la poesia nota anche come Lettera a un figlio che anima queste pagine, stampata in versi e raccontata per immagini, fu composta da Rudyard Kipling nel 1910. Nel 1995 un sondaggio della BBC stabilì che era la poesia più amata in tutta la Gran Bretagna. Citata in film e canzoni, tradotta in tutto il mondo, amata dai grandi, ingigantita su poster e rimpicciolita su cartoline, è una poesia dura, che esorta a non arrendersi mai, a tenere sempre la testa alta, a non farsi confondere, a non perdere il senso di responsabilità e il controllo anche nelle circostanze più avverse. Attenersi a questo codice di comportamento è senza dubbio diffìcilissimo; suggerirlo a un figlio, coraggioso e forse estremo. Ma questo parlare alto e solenne di pazienza, volontà, integrità, senza alcuna paura di spendere parole importanti, evoca un mondo di valori che è bello desiderare di veder brillare sempre.