“I miei poteri, la mia conoscenza non erano parte di me. Appartenevano ad iBoy. E io non ero iBoy, ma Tom Harvey, un ragazzo di sedici anni, perfettamente normale, senza grossi problemi, segreti o particolari fobie. Senza una storia da raccontare. Come chiunque altro, avevo i miei sogni e le mie speranze.”
Tom Harvey era un ragazzo di sedici anni come tanti altri. Poco incline agli impegni scolastici e segretamente innamorato di Lucy Walker, sua amica d’infanzia che, da qualche tempo, non abitava più nell’appartamento vicino al suo, ma a qualche piano di distanza, al trentesimo di Compton House, presso il grigiore del complesso popolare di Crown Town, nella periferia di Londra. Ma ecco che un giorno, un fortuito incidente cambierà per sempre le sorti del nostro protagonista. Un iPhone misteriosamente precipitato dall’alto lo colpisce in pieno, fracassandogli la testa. Da quel momento in poi niente sarà più come prima. Dimesso dall’ospedale farà ritorno a casa, dove avrà modo di scoprire gli strabilianti poteri di cui è venuto in possesso a seguito di quello spiacevole inconveniente. La mente di Tom è ora in grado vedere, sentire ed immaginare tutto, un supercomputer capace di infiltrarsi a proprio piacimento in qualsiasi rete internet e dispositivo elettronico. Ben presto egli verrà a conoscenza delle violenze subite da Lucy, a causa del fratello di quest’ultima, immischiato in loschi intrighi con le gang che dominano quel malfamato quartiere periferico. Tom si servirà così delle straordinarie capacità acquisite per sventare i piani dei criminali che hanno danneggiato la sua amata Lucy.
Personalmente ho apprezzato parecchio la lettura di questo romanzo per ragazzi dal ritmo incalzante ed avvincente, nonché a tratti dalle tinte fosche ed inquietanti. L’utilizzo della prima persona favorisce una maggior immersività per il lettore, che si troverà così ad assistere da vicino al travagliato percorso che condurrà Tom verso l’accettazione ed il ripudio di quelle sue nuove e bizzarre doti, accecato dal desiderio di vendetta nei confronti dei malviventi che hanno usurpato la figura di Lucy. La storia narrata in “iBoy” presenta poi molte caratteristiche comuni con quelli che sono i racconti dei fumetti supereroistici statunitensi, come ad esempio Superman o Spider-Man, di cui si fa spesso menzione nel corso della vicenda. Una nota parecchio interessante è data dai titoli dei singoli capitoli che compongono il libro, numerati attraverso una serie di cifre formate unicamente da “0” e “1”, ovvero utilizzando il sistema numerico binario adoperato dai processori dei computer per svolgere le proprie operazioni informatiche, similmente alle capacità del protagonista. Per quanto riguarda invece l’apparato stilistico dell’opera, l’autore Kevin Brooks offre un registro linguistico semplice e lineare, in modo tale da facilitare la fruizione della sua opera presso il pubblico più giovane. Come se non bastasse, i continui rimandi alla natura di persona comune con cui viene identificato il personaggio di Tom vanno agevolando l’immedesimazione del lettore in iBoy. Così facendo, ognuno di noi può arrivare a sentirsi tale: un supereroe che agisce nell’ombra per sgominare le ingiustizie quotidiane. Consiglio la lettura di questo libro ad un pubblico compreso dai 14 anni in su.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi Giugno 2021
“Mi accingo a rassegnarmi alla malinconica esistenza di una vita silenziosa e forse unica al mondo. Secondo i miei calcoli, misi piede su quest’orribile isola il 30 Settembre.”
Robinson Crusoe appuntò queste parole sul proprio diario, decidendo di narrare la sua vita per iscritto come rimedio alla noia causata dalle solitarie giornate trascorse su quell’isola deserta. Tratto dal celeberrimo romanzo di Daniel Defoe, pubblicato nel 1719 e considerato da molti il capostipite della moderna narrativa in prosa, il volume a fumetti realizzato da Christophe Gaultier ci catapulta all’interno delle rocambolesche avventure del naufrago più famoso della letteratura.
L’opera narra le peripezie di Robinson Crusoe nell’Inghilterra del XVII secolo, epoca nella quale assistiamo alla diffusione delle grandi esplorazioni marittime europee, finalizzate alla ricerca di nuove ricchezze e possedimenti terrieri in giro per il globo. In tale contesto, Robinson proviene da una famiglia agiata, ma non ha la minima intenzione di seguire le aspettative del padre diventando un avvocato. Il suo animo difatti arde dal desiderio di solcare i mari per partire all’avventura. Sarà proprio questa cocente aspirazione a condurlo alla deriva nel corso di una navigazione avente come obbiettivo il raggiungimento delle coste della Guinea. Una violenta tempesta investirà il vascello su cui viaggia, sterminando l’interno equipaggio, eccezion fatta per il nostro protagonista che, unico superstite della spedizione, approderà esanime sulla spiaggia di un’incontaminata isola deserta. Da questo momento in poi, Robinson dovrà fare i conti con l’intrico di un luogo ignoto e desolato, cercando di sopravvivere immerso nella solitudine più totale, o almeno, così sembrerebbe essere.
Ho apprezzato parecchio la lettura di questo graphic novel, poiché mi ha concesso di conoscere ed approfondire un tale classico della letteratura, nelle vesti di un formato decisamente più piacevole e fruibile. In tal senso, a mio parere il romanzo a fumetti potrebbe divenire un ottimo mezzo per svecchiare opere oramai datate, consentendo una maggiore diffusione di queste presso un pubblico giovane, che altrimenti difficilmente oserebbe approcciarsi ad esse nella loro forma originale. Il comparto narrativo risulta godere di una certa completezza di dettagli per quanto riguarda gli eventi della storia di Defoe, non tralasciando alcuno snodo fondamentale della vicenda e consentendo una piena comprensione di quest’ultima. Per quanto riguarda invece l’aspetto grafico, il tratto marcato impiegato ed i colori utilizzati da Gaultier ben rendono l’angoscia del protagonista in alcuni momenti salienti della storia, nonché il mistero e lo sconcerto che permeano l’intero racconto. Una nota parecchio interessante è data dal fatto che Defoe per stendere il suo romanzo prese ispirazione da un reale naufragio su un’isola deserta, dove un certo Alexander Selkirk, disperso nell’Oceano Pacifico nel 1704 venne ritrovato nel 1709. Consiglio questa avvincente lettura ad un pubblico compreso dai 14 anni in su.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi Giugno 2021
“Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? (…) Voglio dire, ti succede mai d’aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?”
Il Giovane Holden è un romanzo di formazione del 1951 scritto da J. D. Salinger. Divenuto un classico della letteratura americana, esso gode di grande popolarità in tutto il mondo.
Il libro narra le rocambolesche avventure di Holden Caulfield, uno scapestrato giovanotto di sedici anni che, espulso dal college di Pencey a causa degli scarsi risultati ottenuti, dovrà ben presto fare i conti con le ire e le aspettative dei genitori. Entro pochi giorni infatti farà rientro a casa, a New York, dove ad attenderlo per le vacanze di Natale vi sono il padre e la madre, ancora inconsapevoli dell’ennesimo insuccesso scolastico del figlio. Holden decide così di ingannare l’attesa trovandosi un alloggio in città, e con un sonoro «Dormite sodo, s******!» si congeda in anticipo dal campus, sgattaiolando via dall’istituto. Fra squallide bettole, infelici relazioni amorose, incontri con vecchie conoscenze, scotch e soda, palloni gonfiati eccetera eccetera, il nostro trascorrerà i giorni che lo separano dal ritorno entro le mura domestiche.
Ho apprezzato parecchio la lettura di questo romanzo, lasciandomi trascinare dalla coinvolgente e turbolenta personalità con cui è stato delineato il protagonista. Leggendolo ho avuto spesso la sensazione di trovarmi a tu per tu con un coetaneo in carne ed ossa. A mio parere, ciò è reso possibile attraverso una serie di escamotage adottati dall’autore, in grado di aumentare l’immersività di chi fruisce della sua opera. A livello grammaticale e lessicale tali espedienti stilistici sono dati ad esempio dalla presenza di frasi molto brevi che ben rendono la frenesia delle azioni e del pensiero del giovane Holden, in fuga dalle responsabilità tipiche del mondo dei grandi a cui sarebbe chiamato a rispondere. Ciò che ne risulta assomiglia ad un irrequieto e travolgente flusso di coscienza, metaforicamente simile alla burrascosa età del protagonista, nonché ai movimentati eventi che lo riguardano. Un ulteriore accorgimento è rappresentato dall’utilizzo di un registro linguistico estremamente informale e colloquiale, il quale dona al lettore l’impressione di starsi confidando con un caro amico, nel modo più spensierato e genuino possibile. L’immedesimazione in Holden diviene così alla portata di mano di qualunque adolescente. Una nota parecchio interessante è poi data dalla copertina del romanzo, completamente di colore bianco, sia nella sua versione originale che in quelle più recenti, eccezion fatta per il titolo ed il nome dell’autore. Essa è difatti assente di qualsiasi scorcio di trama o dati biografici dello scrittore, poiché Salinger desiderava che i lettori scegliessero il libro per il contenuto e non per una copertina accattivante. Consiglio questa lettura ad un pubblico compreso dai 14 anni in su, nonché a chi, come Holden, sentisse il bisogno di partire per evadere dagli schemi, alla ricerca di sé stesso.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi
Giugno 2021
“Più ci penso, più mi rendo conto che non c’è nulla di più veramente artistico che amare gli altri”
Così scrisse Vincent in una delle numerose lettere indirizzate al fratello Theo. Tanto geniale quanto incompreso, se non addirittura disprezzato in vita, il pittore olandese influenzò profondamente l’arte del XX secolo, attraverso opere che ancora oggi vengono considerate degli inestimabili capolavori.
Vincent Van Love, grazie alle incantevoli illustrazioni dell’autore Ernesto Anderle, accompagna il lettore alla scoperta della sognante e travagliata esistenza dell’artista del dipinto “Notte Stellata”. Ciò che emerge maggiormente fra le pagine del libro è la figura di un uomo in perenne conflitto con il suo tempo, colpevole soltanto di voler esprimere liberamente il proprio estro. La spiccata sensibilità del pittore verrà difatti spesso ripudiata da parte dei contemporanei, eccezion fatta per il fratello, il quale sosterrà Vincent fino al suo ultimo e prematuro anelito.
Personalmente ho adorato la capacità stilistica dell’autore, il cui tratto e i cui colori impiegati vanno variando nel corso della narrazione, confacendosi agli eventi trattati nell’opera. Notevole è anche la completezza degli episodi più significativi della vita dell’artista. La storia di Vincent ci insegna così che, per quanto avverse possano apparire le situazioni attorno a noi, credendo nelle nostre capacità e perseverando giorno per giorno nel raggiungimento dei nostri obbiettivi, prima o dopo il vento soffierà a nostro favore, facendo dispiegare le vele e conducendoci in un porto sicuro. Consiglio vivamente la lettura di questo albo illustrato ad un pubblico compreso dai 14 anni in su.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi Giugno 2021
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iBoy
“I miei poteri, la mia conoscenza non erano parte di me. Appartenevano ad iBoy. E io non ero iBoy, ma Tom Harvey, un ragazzo di sedici anni, perfettamente normale, senza grossi problemi, segreti o particolari fobie. Senza una storia da raccontare. Come chiunque altro, avevo i miei sogni e le mie speranze.”
Tom Harvey era un ragazzo di sedici anni come tanti altri. Poco incline agli impegni scolastici e segretamente innamorato di Lucy Walker, sua amica d’infanzia che, da qualche tempo, non abitava più nell’appartamento vicino al suo, ma a qualche piano di distanza, al trentesimo di Compton House, presso il grigiore del complesso popolare di Crown Town, nella periferia di Londra. Ma ecco che un giorno, un fortuito incidente cambierà per sempre le sorti del nostro protagonista. Un iPhone misteriosamente precipitato dall’alto lo colpisce in pieno, fracassandogli la testa. Da quel momento in poi niente sarà più come prima. Dimesso dall’ospedale farà ritorno a casa, dove avrà modo di scoprire gli strabilianti poteri di cui è venuto in possesso a seguito di quello spiacevole inconveniente. La mente di Tom è ora in grado vedere, sentire ed immaginare tutto, un supercomputer capace di infiltrarsi a proprio piacimento in qualsiasi rete internet e dispositivo elettronico. Ben presto egli verrà a conoscenza delle violenze subite da Lucy, a causa del fratello di quest’ultima, immischiato in loschi intrighi con le gang che dominano quel malfamato quartiere periferico. Tom si servirà così delle straordinarie capacità acquisite per sventare i piani dei criminali che hanno danneggiato la sua amata Lucy.
Personalmente ho apprezzato parecchio la lettura di questo romanzo per ragazzi dal ritmo incalzante ed avvincente, nonché a tratti dalle tinte fosche ed inquietanti. L’utilizzo della prima persona favorisce una maggior immersività per il lettore, che si troverà così ad assistere da vicino al travagliato percorso che condurrà Tom verso l’accettazione ed il ripudio di quelle sue nuove e bizzarre doti, accecato dal desiderio di vendetta nei confronti dei malviventi che hanno usurpato la figura di Lucy. La storia narrata in “iBoy” presenta poi molte caratteristiche comuni con quelli che sono i racconti dei fumetti supereroistici statunitensi, come ad esempio Superman o Spider-Man, di cui si fa spesso menzione nel corso della vicenda. Una nota parecchio interessante è data dai titoli dei singoli capitoli che compongono il libro, numerati attraverso una serie di cifre formate unicamente da “0” e “1”, ovvero utilizzando il sistema numerico binario adoperato dai processori dei computer per svolgere le proprie operazioni informatiche, similmente alle capacità del protagonista. Per quanto riguarda invece l’apparato stilistico dell’opera, l’autore Kevin Brooks offre un registro linguistico semplice e lineare, in modo tale da facilitare la fruizione della sua opera presso il pubblico più giovane. Come se non bastasse, i continui rimandi alla natura di persona comune con cui viene identificato il personaggio di Tom vanno agevolando l’immedesimazione del lettore in iBoy. Così facendo, ognuno di noi può arrivare a sentirsi tale: un supereroe che agisce nell’ombra per sgominare le ingiustizie quotidiane. Consiglio la lettura di questo libro ad un pubblico compreso dai 14 anni in su.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi Giugno 2021
Robinson Crusoe - Christophe Gaultier
“Mi accingo a rassegnarmi alla malinconica esistenza di una vita silenziosa e forse unica al mondo. Secondo i miei calcoli, misi piede su quest’orribile isola il 30 Settembre.”
Robinson Crusoe appuntò queste parole sul proprio diario, decidendo di narrare la sua vita per iscritto come rimedio alla noia causata dalle solitarie giornate trascorse su quell’isola deserta. Tratto dal celeberrimo romanzo di Daniel Defoe, pubblicato nel 1719 e considerato da molti il capostipite della moderna narrativa in prosa, il volume a fumetti realizzato da Christophe Gaultier ci catapulta all’interno delle rocambolesche avventure del naufrago più famoso della letteratura.
L’opera narra le peripezie di Robinson Crusoe nell’Inghilterra del XVII secolo, epoca nella quale assistiamo alla diffusione delle grandi esplorazioni marittime europee, finalizzate alla ricerca di nuove ricchezze e possedimenti terrieri in giro per il globo. In tale contesto, Robinson proviene da una famiglia agiata, ma non ha la minima intenzione di seguire le aspettative del padre diventando un avvocato. Il suo animo difatti arde dal desiderio di solcare i mari per partire all’avventura. Sarà proprio questa cocente aspirazione a condurlo alla deriva nel corso di una navigazione avente come obbiettivo il raggiungimento delle coste della Guinea. Una violenta tempesta investirà il vascello su cui viaggia, sterminando l’interno equipaggio, eccezion fatta per il nostro protagonista che, unico superstite della spedizione, approderà esanime sulla spiaggia di un’incontaminata isola deserta. Da questo momento in poi, Robinson dovrà fare i conti con l’intrico di un luogo ignoto e desolato, cercando di sopravvivere immerso nella solitudine più totale, o almeno, così sembrerebbe essere.
Ho apprezzato parecchio la lettura di questo graphic novel, poiché mi ha concesso di conoscere ed approfondire un tale classico della letteratura, nelle vesti di un formato decisamente più piacevole e fruibile. In tal senso, a mio parere il romanzo a fumetti potrebbe divenire un ottimo mezzo per svecchiare opere oramai datate, consentendo una maggiore diffusione di queste presso un pubblico giovane, che altrimenti difficilmente oserebbe approcciarsi ad esse nella loro forma originale. Il comparto narrativo risulta godere di una certa completezza di dettagli per quanto riguarda gli eventi della storia di Defoe, non tralasciando alcuno snodo fondamentale della vicenda e consentendo una piena comprensione di quest’ultima. Per quanto riguarda invece l’aspetto grafico, il tratto marcato impiegato ed i colori utilizzati da Gaultier ben rendono l’angoscia del protagonista in alcuni momenti salienti della storia, nonché il mistero e lo sconcerto che permeano l’intero racconto. Una nota parecchio interessante è data dal fatto che Defoe per stendere il suo romanzo prese ispirazione da un reale naufragio su un’isola deserta, dove un certo Alexander Selkirk, disperso nell’Oceano Pacifico nel 1704 venne ritrovato nel 1709. Consiglio questa avvincente lettura ad un pubblico compreso dai 14 anni in su.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi Giugno 2021
Il giovane Holden - J.D. Salinger
IL GIOVANE HOLDEN
“Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? (…) Voglio dire, ti succede mai d’aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?”
Il Giovane Holden è un romanzo di formazione del 1951 scritto da J. D. Salinger. Divenuto un classico della letteratura americana, esso gode di grande popolarità in tutto il mondo.
Il libro narra le rocambolesche avventure di Holden Caulfield, uno scapestrato giovanotto di sedici anni che, espulso dal college di Pencey a causa degli scarsi risultati ottenuti, dovrà ben presto fare i conti con le ire e le aspettative dei genitori. Entro pochi giorni infatti farà rientro a casa, a New York, dove ad attenderlo per le vacanze di Natale vi sono il padre e la madre, ancora inconsapevoli dell’ennesimo insuccesso scolastico del figlio. Holden decide così di ingannare l’attesa trovandosi un alloggio in città, e con un sonoro «Dormite sodo, s******!» si congeda in anticipo dal campus, sgattaiolando via dall’istituto. Fra squallide bettole, infelici relazioni amorose, incontri con vecchie conoscenze, scotch e soda, palloni gonfiati eccetera eccetera, il nostro trascorrerà i giorni che lo separano dal ritorno entro le mura domestiche.
Ho apprezzato parecchio la lettura di questo romanzo, lasciandomi trascinare dalla coinvolgente e turbolenta personalità con cui è stato delineato il protagonista. Leggendolo ho avuto spesso la sensazione di trovarmi a tu per tu con un coetaneo in carne ed ossa. A mio parere, ciò è reso possibile attraverso una serie di escamotage adottati dall’autore, in grado di aumentare l’immersività di chi fruisce della sua opera. A livello grammaticale e lessicale tali espedienti stilistici sono dati ad esempio dalla presenza di frasi molto brevi che ben rendono la frenesia delle azioni e del pensiero del giovane Holden, in fuga dalle responsabilità tipiche del mondo dei grandi a cui sarebbe chiamato a rispondere. Ciò che ne risulta assomiglia ad un irrequieto e travolgente flusso di coscienza, metaforicamente simile alla burrascosa età del protagonista, nonché ai movimentati eventi che lo riguardano. Un ulteriore accorgimento è rappresentato dall’utilizzo di un registro linguistico estremamente informale e colloquiale, il quale dona al lettore l’impressione di starsi confidando con un caro amico, nel modo più spensierato e genuino possibile. L’immedesimazione in Holden diviene così alla portata di mano di qualunque adolescente. Una nota parecchio interessante è poi data dalla copertina del romanzo, completamente di colore bianco, sia nella sua versione originale che in quelle più recenti, eccezion fatta per il titolo ed il nome dell’autore. Essa è difatti assente di qualsiasi scorcio di trama o dati biografici dello scrittore, poiché Salinger desiderava che i lettori scegliessero il libro per il contenuto e non per una copertina accattivante. Consiglio questa lettura ad un pubblico compreso dai 14 anni in su, nonché a chi, come Holden, sentisse il bisogno di partire per evadere dagli schemi, alla ricerca di sé stesso.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi
Giugno 2021
Vincent van love - Ernesto Anderle
“Più ci penso, più mi rendo conto che non c’è nulla di più veramente artistico che amare gli altri”
Così scrisse Vincent in una delle numerose lettere indirizzate al fratello Theo. Tanto geniale quanto incompreso, se non addirittura disprezzato in vita, il pittore olandese influenzò profondamente l’arte del XX secolo, attraverso opere che ancora oggi vengono considerate degli inestimabili capolavori.
Vincent Van Love, grazie alle incantevoli illustrazioni dell’autore Ernesto Anderle, accompagna il lettore alla scoperta della sognante e travagliata esistenza dell’artista del dipinto “Notte Stellata”. Ciò che emerge maggiormente fra le pagine del libro è la figura di un uomo in perenne conflitto con il suo tempo, colpevole soltanto di voler esprimere liberamente il proprio estro. La spiccata sensibilità del pittore verrà difatti spesso ripudiata da parte dei contemporanei, eccezion fatta per il fratello, il quale sosterrà Vincent fino al suo ultimo e prematuro anelito.
Personalmente ho adorato la capacità stilistica dell’autore, il cui tratto e i cui colori impiegati vanno variando nel corso della narrazione, confacendosi agli eventi trattati nell’opera. Notevole è anche la completezza degli episodi più significativi della vita dell’artista. La storia di Vincent ci insegna così che, per quanto avverse possano apparire le situazioni attorno a noi, credendo nelle nostre capacità e perseverando giorno per giorno nel raggiungimento dei nostri obbiettivi, prima o dopo il vento soffierà a nostro favore, facendo dispiegare le vele e conducendoci in un porto sicuro. Consiglio vivamente la lettura di questo albo illustrato ad un pubblico compreso dai 14 anni in su.
Portanova Nathan Diego, IV DSU Liceo Montanari
“Leggere On The Road” – Progetto PCTO con la Biblioteca Ragazzi Giugno 2021