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Milano : Hoepli, 2022
Abstract: Un saggio sistematico sulla crescita, in cui Smil racconta lo sviluppo di ogni forma di vita e organizzazione sulla Terra, nella natura e nella società: dai microrganismi agli imperi e alle civiltà. L'autore accompagna i lettori a partire dalle invasioni batteriche, passando per il metabolismo animale e arrivando alle megalopoli e all'economia globale. La crescita è da sempre un obiettivo, per individui e gruppi: governa la vita dei microrganismi e delle galassie; determina le capacità eccezionali dei nostri cervelli e le fortune delle nostre economie; si manifesta in incrementi annuali della crosta continentale, in un aumento del prodotto interno lordo, in un grafico della crescita di un bambino, nella diffusione delle cellule cancerose. Dalla biologia alla tecnologia, il libro percorre la storia della vita sulla Terra, dedicando ampio spazio all'evoluzione della capacità di produrre energia e agli oggetti creati dall'uomo che consentono attività economiche, segnando progressi essenziali per la civiltà. La dinamica della civiltà moderna, guidata dagli imperativi opposti della crescita materiale e dei limiti biosferici, resta incerta e difficile da governare: verso quale futuro si avvia il mondo? Una crescita senza fine non è sostenibile per una realtà fatta da risorse finite.
28 aprile 2023 alle 12:27
“Crescita. Dai microrganismi alle megalopoli” di Smil Vaclav.
Oggi 23 e ieri 22 aprile 2023 sono stati rispettivamente: “La giornata mondiale del libro e del diritto d’autore” e “La giornata mondiale della Terra”. Questo libro che vi presento cade a pennello per unire simbolicamente le due giornate ravvicinate. La crescita è da sempre un obiettivo, dichiarato o implicito, degli sforzi individuali e collettivi. La natura stessa della terra è l’habitat ideale per la “Crescita” con le sue risorse che però non sono infinite. L’autore offre un’indagine, minuziosa e sistematica della “Crescita” nella natura e nella società, dai microrganismi agli imperi e alle civiltà. Ci accompagna a partire dalle invasione batteriche, passando dal metabolismo animale (compresi i tumori) e arrivando alle megalopoli e all’economia globale. Inizia con organismi di dimensioni microscopiche (anche i virus), fino all’evoluzione di esseri viventi sempre più grandi e alla crescita umana dall’infanzia all’età adulta. Dalla biologia alla tecnologia, il libro percorre la storia della vita sulla Terra, dedicando ampio spazio all’evoluzione della capacità di produrre energia e manufatti che favoriscono attività economiche, segnando progressi essenziali per la civiltà. Infine, guarda alla crescita nei sistemi complessi, dalle popolazioni umane alle città. La dinamica della civiltà moderna, guidata dagli imperativi opposti della crescita materiale e dei limiti della biosfera, resta incerta e difficile da governare: verso quale futuro si avvia il mondo? Una crescita senza fine non è sostenibile per una realtà fatta da risorse finite. Questo ultimo interrogativo mi inquieta assai perché mi sembra persista nella nostra società un difetto cognitivo nel leggere la realtà. Se vogliamo è un paradosso nell’era della iperinformazione che evidentemente scorre e passa ma non forma; non forma le menti a rispondere responsabilmente, come individui non indipendenti ma in relazione. Persiste il mito globalista e quello speculare localista che ignorano l’ambivalenza della dimensione dei confini e dei limiti. Continua la tragica logica sacrificale che produce scarti e infine la rimozione del nostro essere mortali, quando invece, secondo le parole di Umberto Saba “È il pensiero della morte che alla fine aiuta a vivere”. Siamo alla catastrofe? Spero di no e penso che siamo ancora in tempo a dei cambiamenti. Vi propongo il pensiero di una bravissima sociologa (Chiara Giaccardi) che ha ripreso questi terribili retroscena leggendo e interpretando quel “rovesciamento” che ogni “catastrofe” etimologicamente rappresenta. La fine di “un” mondo, infatti, non è per ciò stesso la fine “del” mondo. Così, a partire dal paradosso come elemento costitutivo di ogni vita umana, è stata proposta una “odologia” (ricerca di un cammino da percorrere), una sapienza di cammini diversi che sta a ciascuno di noi e alla società come corpo intraprendere: la resilienza come capacità di ribaltare la morte in vita, l’inter-indipendenza come consapevolezza di essere tutti legati tra noi e con le generazioni che ci hanno preceduto e che verranno dopo di noi, la responsività come capacità che va oltre la responsabilità di chi risponde di sé e diviene capacità di rispondere al legame che unisce agli altri, la cura che, partendo da un cuore che si scalda per l’altro quando finalmente accettiamo di vederlo, diviene sollecitudine e impegno anche politico per lenire le sofferenze e, infine, la pro-tensione che libera il futuro da un fatalistico “divenire” per trasformarlo in un “avvenire” per il quale osiamo rischiare l’avventura. Vi propongo la copertina del libro e anche dell’altro libro che ho citato di Chiara Giaccardi che ha scritto insieme al marito Mauro Magatti : “Nella fine è l’Inizio” dove inoltre si parla di scenari post-covid19 e infine la musica geniale di Vangelis con il brano “Psalmus Ode” dove viene rappresentato un cammino e una preghiera con delle magnificamente opposte tonalità (acuti e bassi) che racchiudono tutte le voci dell’umanità che poi si conclude dove l’oggetto alla nostra attenzione scompare….sta a noi decidere che ciò non avvenga.
https://youtu.be/NIpetJ5n8U8
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