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Orientarsi tra post-verità, dipendenze digitali e fake news

 

L’utilizzo e la diffusione di Internet e dei servizi di comunicazione online rappresentano forse il fenomeno socio-culturale più imponente e rilevante degli ultimi decenni. Il web e i social media hanno messo a disposizione spazi e risorse prima impensabili e, soprattutto in periodi di isolamento e di distanza, stanno consentendo di conservare contatti e relazioni e di accedere da casa a risorse e servizi. Tuttavia, manifestano anche delle vere e proprie sfide gestionali, specialmente in materia di accessibilità, di divulgazione di dati sensibili e sensibilissimi e infine di conservazione di tali dati. Inoltre, si pongono importanti e delicate questioni per quel che riguarda la tutela della privacy e la certificazione delle fonti informative.

La diffusione di informazioni distorte, non verificabili e in alcuni casi inventate non è però un fenomeno nuovo. Il grande medievista Marc Bloch ebbe un’esperienza diretta di come le false notizie si alimentassero e propagassero durante la Prima guerra mondiale e ne trasse le Riflessioni di uno storico sulle false notizie della guerra, riflessioni ancora oggi molto valide. Anche Georges Lefebvre, altro grande storico del secolo scorso, si dedicò allo studio dei meccanismi emotivi e comunicativi nel diffondersi delle notizie: il risultato è La grande paura dell’Ottantanove (1932), un saggio che getta una luce tutta particolare sulle cause della Rivoluzione francese (vedi anche: La rivoluzione delle voci: la grande paura del 1789, di Alessandro Grelli). Di fake news si è occupato anche Robert Darnton, uno dei maggiori storici culturali dei nostri anni, a partire dal famigerato (ma probabilmente mai avvenuto) episodio che ebbe come protagonista una cinica quanto lapidaria Maria Antonietta che, ai rapporti che descrivevano un popolo affamato e in rivolta rispondeva: "Se non hanno pane, che mangino brioches!".

Internet e la rete informativa costruita negli ultimi anni hanno portato fenomeni di questo tipo ad un livello non soltanto quantitativamente, ma anche qualitativamente diverso, tanto che in ambito filosofico e sociologico è stato coniato il termine "post-verità" per identificare uno stato di trasmissione della conoscenza in cui quel che conta non è lo statuto di verificabilità dell’enunciato, ma il successo del suo recepimento, vale a dire della sua diffusione.

Le biblioteche sono in prima fila, assieme agli archivi e ai musei, per proporre antidoti efficaci a simili patologie comunicative. Scopo primario di un istituto come la biblioteca è infatti la promozione di una lettura prolungata e duratura di documenti (i libri) che hanno alle spalle un processo di produzione ancor più prolungato e duraturo. Basti pensare che la Biblioteca Civica conserva frammenti pergamenacei del IX secolo e numerosi manoscritti datati tra XII e XV secolo, oltre a moltissime edizioni a stampa antiche, che testimoniano un processo lento e accurato di costruzione del sapere, un processo colmo di dettagli che ancor oggi ci testimoniano il loro valore. Inoltre, i libri – così come i documenti archivistici – si propongono al lettore come materiale informativo che vanta una caratteristica importantissima ai fini della conoscenza: la rintracciabilità. Innanzitutto, un libro è catalogato e collocato: se lo chiedete a un bibliotecario, o se lo cercate su uno scaffale, è perché ha un suo posto designato (se non lo avesse sarebbe un grosso guaio). E poi il suo contenuto si può far risalire a un autore ed eventualmente a una bibliografia.

In definitiva, la lettura dei libri difende da quella che Italo Calvino in una delle sue Lezioni americane definiva “peste del linguaggio”:

Non m’interessa qui chiedermi se le origini di quest’epidemia siano da ricercare nella politica, nell’ideologia, nell’uniformità burocratica, nell’omogeneizzazione dei mass-media, nella diffusione scolastica della media cultura. Quel che mi interessa sono le possibilità di salute. La letteratura (e forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino l’espandersi della peste del linguaggio.

 

Questa bibliografia propone di adoperare un mezzo digitale, l’ebook, per stimolare letture e ragionamenti su un vasto spettro di questioni riguardanti l’utilizzo della rete, quali le dipendenze digitali, il trattamento dei dati personali, la post-verità, il giornalismo e molte altre. Inoltre, vengono proposte delle risorse, sempre digitali, per stimolare ulteriormente l’approfondimento e il superamento di quel velo di comunicazione immediata e sensazionale che è la “pioggia ininterrotta d’immagini” di cui parla Calvino.

 

 
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Trovati 37 documenti.

La vita tra reale e virtuale. Meet the media guru
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Bauman, Zygmunt

La vita tra reale e virtuale. Meet the media guru

Egea, 28/05/2014

Abstract: Noto come uno dei più influenti pensatori al mondo, Bauman da tempo ricerca lungo le direttrici più cruciali per capire i cambiamenti della nostra epoca, dalla sociologia alla teoria politica, dalla filosofia alla comunicazione, dall'etica all'economia. A lui si deve la folgorante definizione di "modernità liquida " (definizione che insieme all'affermazione "il medium è il messaggio" di Marshal McLuhan è tra le più fortunate del Novecento), di cui è uno dei più acuti osservatori e la cui concettualizzazione ha influenzato gli studi in tutti i campi delle scienze umane. Per capire le mutazioni in atto, l'accelerazione del cambiamento determinato in questi ultimi anni dall'espansione dei social media e delle reti in particolare, occorre partire proprio da questo suo assunto, vale a dire dal fatto che nella società contemporanea i legami tra gli individui si sono "liquefatti", tendono cioè a dissiparsi, a disgregarsi e a diventare sempre più effimeri. L'attuale "liquefazione" delle relazioni produce un individuo afflitto dalla solitudine, egoista ed egocentrico, che vive in un tempo anch'esso liquido, non solido come quello che contraddistingueva le società premoderne. Da qui il disagio della postmodernità e la fuga rassicurante nell'online.(dall'Introduzione di M.G. Mattei)

Sociologia dei media digitali. Relazioni sociali e processi comunicativi del web partecipativo
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Bennato, Davide

Sociologia dei media digitali. Relazioni sociali e processi comunicativi del web partecipativo

Laterza, 18/05/2012

Abstract: Milioni di persone si informano e interagiscono fra loro attraverso l'uso di internet. Ognuno a suo modo partecipa alla messa in rete di notizie, ma anche alla trasformazione di questi strumenti di comunicazione e di socializzazione. Blog, wiki, social network sono soprattutto strumenti di relazione sociale. Il web partecipativo costringe quindi a un profondo ripensamento dei concetti classici della sociologia della comunicazione.Davide Bennato propone una analisi approfondita dei diversi strumenti e delle piattaforme note al grande pubblico, da Facebook a Youtube, ed esamina le conseguenze etiche e sociali dell'uso delle nuove tecnologie.

Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale
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Bentivegna, Sara - Boccia Artieri, Giovanni

Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale

Laterza, 02/05/2019

Abstract: A distanza di quindici anni dalla pubblicazione del manuale Teorie delle comunicazioni di massa di Sara Bentivegna, che si è imposto come testo di riferimento per numerosissimi corsi universitari, un libro completamente nuovo rilegge le teorie classiche alla luce della rivoluzione digitale.I mass media manipolano l'opinione pubblica? In quali modi? Con il passaggio al digitale stiamo assistendo alla costruzione di nuove forme di propaganda? Come leggere fenomeni come le fake news, le echo chambers o la polarizzazione dei pubblici online? Gli autori rispondono a queste domande esponendo le diverse teorie che hanno accompagnato lo sviluppo e l'affermazione delle comunicazioni di massa e rileggendone gli strumenti concettuali alla luce della rivoluzione digitale degli ultimi anni. Descrivono, inoltre, in modo puntuale le principali trasformazioni che riguardano il potere dei media nei processi di costruzione della realtà sociale e nei confronti dell'audience.

La guerra e le false notizie
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Bloch, Marc

La guerra e le false notizie

Fazi Editore, 16/09/2014

Abstract: Agosto 1914. All'indomani della dichiarazione di guerra della Germania alla Francia, Marc Bloch lascia Parigi per raggiungere il fronte. Ufficiale di fanteria, condivide con i suoi compagni la dura quotidianità della vita di trincea, il caos degli scontri a fuoco con il nemico, la paura della morte sempre in agguato, il dolore per le tante perdite. Di quegli anni terribili, da cui uscirà con la consapevolezza del proprio mestiere di storico, ci darà nei Ricordi di guerra 1914-1915 un resoconto appassionante e pervaso da una sobria umanità, scegliendo di raccontare solo ciò che ha visto e vissuto di persona e proprio per questo rendendo la sua una testimonianza generale.Questa esperienza individuale sarà in seguito ripensata da Bloch nelle Riflessioni. Lo storico studia la guerra come "un immenso esperimento di psicologia sociale" e, partendo dagli stati d'animo collettivi che consentono ai pregiudizi di trasformare una cattiva percezione in leggenda, analizza la formazione e la diffusione delle false notizie che hanno circolato nelle trincee. Imbocca così una strada di ricerca che impronterà tutta la sua opera, costituendo una corrente d'indagine che darà vita a una feconda scuola di pensiero che è ancora oggi di grande attualità."Lo storico che più di ogni altro ha trasformato la storiografia in una scienza moderna".Jacques Le Goff, "Le Monde""Insieme a Lucien Febvre, Marc Bloch ha dato vita a una vera rivoluzione epistemologica e scientifica nel campo della storia"."Le Figaro""Bloch, storico francese tra i più originali del Novecento… non ha avuto esitazioni nel risolvere la contraddizione tra gli studi e l'azione che nei secoli ha tormentato generazioni di intellettuali"."Corriere della Sera""Un uomo complesso, coraggioso e brillante, il cui impatto sulla storiografia del ventesimo secolo è forse senza eguali"."The Journal of Modern History"

Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio
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Calvino, Italo

Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio

Mondadori, 17/07/2012

Abstract: "La "Leggerezza", la "Rapidità", l'"Esattezza", la "Visibilità", la "Molteplicità" dovrebbero in realtà informare non soltanto l'attività degli scrittori ma ogni gesto della nostra troppo sciatta, svagata esistenza." (Dalla quarta di copertina di Gian Carlo Roscioni alla prima edizione)

La matematica di Facebook. Algoritmi e altri conti nei social network
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Cecato, Diego - Marmo, Roberto

La matematica di Facebook. Algoritmi e altri conti nei social network

Hoepli, 05/04/2019

Abstract: La matematica come strumento di analisi per capire cosa si nasconda dietro alle accattivanti interfacce che siamo soliti utilizzare. Oggetti matematici quali grafi, insiemi, matrici e studi di funzione, nelle loro caratteristiche base, si intrecciano a ricerche di sociologia che hanno cercato di codificare i comportamenti e le relazioni umane secondo princìpi tecnici. L'analisi sull'attuale evoluzione dei social network parte da Facebook e non esclude piccoli excursus su altre piattaforme con relativi confronti, quali per esempio la differenza tra l'engagement rate di Facebook e il time rate di Twitter che determina la visibilità di un contenuto rispetto a un altro.

La privacy vi salverà la vita!
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Curioni, Alessandro

La privacy vi salverà la vita!

Mimesis Edizioni, 10/10/2017

Abstract: "Stiamo morendo per eccesso di informazioni" è una frase di Federico Zeri che oggi appare profetica. Al cospetto di una Rete sconfinata che non dimentica nulla, continuiamo a riversare su web, chat on line e social media pezzi della nostra vita, con conseguenze imprevedibili e non di rado tragiche. Ricatti, vendette, umiliazioni pubbliche, furti di identità sono cronaca quotidiana sul web e spesso i colpevoli sono le stesse vittime, incapaci di trattenere il desiderio di trovare un posto al sole su Internet. Un atteggiamento favorito da un sistema in cui la vera merce sono proprio i dati e le informazioni che vengono venduti e scambiati più o meno legalmente. L'unica salvezza sembra essere la riscoperta del valore della propria privacy, che diventa il tema centrale di questo libro, in cui l'autore, attraverso racconti, a volte drammatici altre esilaranti, spiega come e perché tutelare la nostra vita privata non è un diritto, ma un dovere; come esistano leggi e regolamenti in materia e di quelle volte in cui mettiamo in pericolo anche gli altri.

Stati nervosi. Come l'emotività ha conquistato il mondo
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Davies, William - Perugini, Maria Grazia

Stati nervosi. Come l'emotività ha conquistato il mondo

Einaudi, 30/04/2019

Abstract: Partendo dall'analisi di episodi come quello di Oxford Circus del 2017 - in cui un allarme terroristico diffuso in rete attraverso centinaia di tweet costrinse all'evacuazione dell'intera area e dopo poche ore si rivelò del tutto immotivato - William Davies sottolinea come numeri, indicatori e fatti reali perdano sempre piú autorevolezza. Il risultato è un vuoto che, nell'èra digitale, rischia di riempirsi immediatamente di voci, fantasie, congetture, mentre i social network "diventano un'arma da combattimento a disposizione di tutti". Mettendo insieme economia, psicologia, sociologia e filosofia, e basandosi su un'accurata ricerca storica, in Stati nervosi Davies propone un'interpretazione davvero nuova dei nostri anni segnati dall'irrazionalità."Un capolavoro, da qualsiasi prospettiva lo si legga".The New York Times "William Davies è un astro nascente del pensiero politico".The Guardian "Un'analisi perspicace sulle radici dell'attuale crisi delle competenze".Yuval Noah Harari "Stati nervosi è una guida preziosa per quest'epoca".Financial Times

La rete ci renderà stupidi?
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De Kerckhove, Derrick - Argangeli, Massimo

La rete ci renderà stupidi?

Castelvecchi, 28/04/2016

Abstract: Google ci rende veramente stupidi? A partire dalla celebre domanda posta dallo studioso americano Nicholas Carr, Derrick de Kerckhove, erede di Marshall McLuhan e guru dell'era digitale, si inoltra nell'universo della rete problematizzandone gli impatti sul nostro modo di pensare, sulle facoltà cognitive, sulle capacità mnestiche. Chi di noi non usa Google? Chi può vivere oggi senza la rete? Che conseguenze hanno sulla nostra vita Facebook e Twitter? De Kerckhove affronta il fondamentale cambiamento epistemologico che stiamo vivendo, che rivoluziona modi dell'essere nutriti per secoli quali pazienza, memoria, attenzione, ascolto, silenzio, lettura, per scoprire, attraverso le sue riflessioni, i pericoli ma anche le enormi potenzialità della rete.

Le regole della rete. Come tutelare i propri contenuti online
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De Stefani, Federica

Le regole della rete. Come tutelare i propri contenuti online

Hoepli, 13/03/2017

Abstract: Ci sono delle regole che vanno rispettate anche online? Assolutamente sì, tutti lo sanno eppure in molti se lo dimenticano. Accade quindi che si parli sempre più spesso di immagini rubate, testi copiati, diritti di vario genere violati... Non si può utilizzare correttamente la Rete se non si conoscono le norme che la disciplinano. Che cosa succede, per esempio, se qualcuno ti offende in Rete? Forse non ci hai mai pensato, ma ci sono delle conseguenze anche gravi. Le regole della Rete presenta una panoramica sulle principali tematiche che riguardano la normativa vigente: la privacy, la pubblicazione dei contenuti su Internet o sui social network, le offese in Rete, il diritto d'autore. Una guida dettagliata per gli utenti del web che spiega cosa è lecito e quali comportamenti si devono assolutamente evitare online, smontando quelle 'leggende metropolitane' che inducono in errore.

Senza limiti. Gioco, internet, shopping e altri disturbi del controllo degli impulsi
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Dell'Osso, Bernardo

Senza limiti. Gioco, internet, shopping e altri disturbi del controllo degli impulsi

Il Pensiero Scientifico, 03/09/2013

Abstract: I disturbi del controllo degli impulsi sono alla base di molti comportamenti definiti compulsivi. Questo libro, oltre ad analizzare le varie forme che il discontrollo può prendere, fornisce un valido aiuto ai familiari delle persone colpite da questo disturbo.

Sopravvivere alle informazioni su internet. Rimedi all'information overload
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Farabegoli, Alessandra

Sopravvivere alle informazioni su internet. Rimedi all'information overload

Apogeo, 22/05/2012

Abstract: L'icona rossa segnala che ci sono numerose email da leggere. Le persone che seguiamo sui social network ci inondano di aggiornamenti e segnalazioni. Nell'aggregatore i feed RSS continuano ad accumularsi. Travolti da questa valanga di informazioni trascorriamo le giornate tra siti di news, email da aprire, notifiche da scorrere. Ogni stimolo a sua volta apre un'altra serie di collegamenti da esplorare, in un flusso di dati potenzialmente illimitato. Come se non bastasse, il livello di attenzione deve essere sempre alto perché in Rete preziose informazioni di qualità si mescolano a false notizie e leggende metropolitane. In questo contesto gestire l'informazione può apparire un'impresa impossibile. In realtà bastano alcuni semplici passi per amministrare bene il tempo, senza rinunciare a essere sempre aggiornati. La strada è quella tracciata da questo pratico testo. Un viaggio al termine del quale padroneggeremo un metodo e gli strumenti necessari a filtrare, organizzare, ritrovare al momento giusto le informazioni che servono. Perché l'abbondanza di stimoli in cui siamo immersi quotidianamente su Internet torni a essere una ricchezza al nostro servizio, non un oceano in cui annegare.

La furia delle immagini. Note sulla postfotografia
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Fontcuberta, Joan - Giusti, Sergio

La furia delle immagini. Note sulla postfotografia

Einaudi, 20/03/2018

Abstract: La seconda rivoluzione digitale, caratterizzata dalla preminenza di Internet, dei social network e della telefonia mobile, e la società ipermoderna, segnata dall'asfissia del consumo, ci hanno catapultati in un'epoca postfotografica, nella quale abitiamo l'immagine nella stessa misura in cui essa ci abita. La postfotografia ci mette di fronte alla sfida della gestione sociale e politica di questa nuova realtà frutto di un'onnipresente iconosfera. Le immagini circolano in rete a folle velocità, non sono piú presenze inerti, e la loro incessante energia cinetica le rende attive, furiose, pericolose La postfotografia diventa cosí un contesto di pensiero visivo che certifica la smaterializzazione delle immagini e dei loro autori, dissolvendo le nozioni di originalità e proprietà, di verità e memoria.

Far Web. Odio, bufale, bullismo. Il lato oscuro dei social
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Grandi, Matteo

Far Web. Odio, bufale, bullismo. Il lato oscuro dei social

Rizzoli, 14/09/2017

Abstract: Insulti, discriminazioni di ogni genere, misoginia, istigazione alla violenza, omofobia, fake news dal retrogusto razzista e anti-scientifico, revenge porn. Solo per citare le manifestazioni più evidenti. Non c'è alcun dubbio che la Rete, in particolare con i social media, sia diventata un luogo nel quale scaricare rabbia e frustrazioni senza sensi di colpa, in cui attaccare ferocemente personaggi pubblici o emeriti sconosciuti con la sola colpa di avere opinioni diverse.A monte di questa valanga di fango sembra esserci l'idea che Internet sia una zona franca, un Far Web in cui non esistono regole, in cui vige l'impunità e dove è legittimo e pratico farsi giustizia da sé. Ma è poi davvero colpa della Rete se la gente odia? Siamo veramente disposti a mettere in gioco la nostra libertà d'espressione per portare avanti una crociata indiscriminata contro l'odio online? Qual è, in questa partita, il ruolo che giocano le diverse piattaforme? Quanto incide su certe derive la mancanza diffusa di educazione digitale? E qual è il quadro normativo a cui fare riferimento oggi?In questo saggio pop brillante e ricco di esempi tratti dalla cronaca recente, Matteo Grandi, una delle voci più influenti del web, indaga da vicino il fenomeno dell'inquinamento della Rete in tutte le sue manifestazioni, per spiegarci di cosa parliamo quando parliamo di odio e social media.

Il falso e il vero. Fake news: che cosa sono, chi ci guadagna, come evitarle
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Jacomella, Gabriela

Il falso e il vero. Fake news: che cosa sono, chi ci guadagna, come evitarle

Feltrinelli Editore, 26/10/2017

Abstract: Tutti gridano alle fake news, o altrimenti dette bufale. Ma cosa sono esattamente? C'è chi accusa i giornali e i mass media di essere "finti" (Trump e dintorni), e c'è chi pensa che solo loro possano salvarci dalle bufale. La verità è che le bufale (o, meglio, la "cattiva informazione") rischiano di annidarsi un po' ovunque. Le bufale esistono da sempre: dalla Donazione di Costantino (con la smentita di Lorenzo Valla, il primo degli "hoaxbusters") alla Guerra dei Mondi di Orson Welles. Già nell'Ottocento c'era chi si inventava gli scoop sugli alieni per vendere più copie dei giornali (The Great Moon Hoax). E che vogliamo dire del mostro di Loch Ness? Ci sono state bufale scientifiche, bufale burlone, e bufale più pericolose, come i Protocolli dei Savi di Sion. Qualcosa, però, è cambiato nell'era di Internet: la rapidità di creazione e diffusione delle bufale e degli scherzi. Un gruppo di ricercatori (quasi tutti italiani) ha realizzato delle mappe che tracciano la diffusione delle bufale su Twitter, dimostrando che ci vogliono dalle dieci alle venti ore perché la smentita "raggiunga" la notizia falsa. E non è neanche detto che chi ha letto la bufala poi legga anche la sua correzione. Una bella differenza rispetto al tempo in cui, per avere una notizia, bisognava aspettare i giornali o i telegiornali della sera! E immaginate la fatica di un giornalista che ha pochi minuti a disposizione per capire se la notizia è da pubblicare, o se è solo l'invenzione di un mitomane. Dagli attentati ai "morti famosi", i casi in cui la fretta è cattiva consigliera sono tantissimi.

La dittatura dei dati
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Kaiser, Brittany

La dittatura dei dati

HarperCollins Italia, 21/11/2019

Abstract: "Sanno cosa compri. Sanno chi sono i tuoi amici. Sanno come manipolarti.Settanta like erano sufficienti per sapere di quella persona più di ciò che sapevano i suoi amici; centocinquanta like più di quello che sapevano i suoi genitori; trecento like più del suo partner. Oltre i trecento si era in grado di conoscere un individuo meglio di quanto conoscesse se stesso."Quando Brittany Kaiser, giovanissima consulente politica appena laureata in diritti umani e relazioni internazionali, si è seduta per la prima volta a un tavolo con Alexander Nix, il carismatico capo della neonata società di analisi dei dati Cambridge Analytica, era convinta che le informazioni raccolte attraverso gli smartphone, i social media e le abitudini di navigazione online che permettono l'identificazione e la targettizzazione delle persone sarebbero state usate a fin n di bene. Ma ha dovuto ricredersi. Quella che era iniziata come un'improbabile, seppure stimolante, esperienza di lavoro – una democratica liberale come lei che accettava di lavorare per una società che aveva Steve Bannon nel consiglio d'amministrazione e politici repubblicani tra i suoi clienti – ha iniziato ad assumere i contorni di un incubo quando i suoi sforzi per costruire un'azienda rivoluzionaria, che applicava la scienza dei dati e l'analisi psicografica al settore della consulenza politica, sono culminati prima nell'elezione di Donald Trump a presidente e poi nella vittoria dei sostenitori della Brexit.Solo allora Kaiser ha capito fino a che punto la mancanza di regole nell'industria dei big data fosse diventata un pericolo per la privacy delle persone e per la democrazia in tutto il mondo. E quanto sottile e occulta fosse in realtà la minaccia se persino lei, che in quel mondo ci stava da sempre, era stata targettizzata e manipolata dalle persone per cui lavorava. Ma forse cambiare era ancora possibile... La dittatura dei dati è un resoconto dettagliato, lucido e onesto in cui Kaiser, ripercorrendo le tappe fondamentali degli anni in cui ha lavorato per Cambridge Analytica, rivela le spregiudicate pratiche digitali attraverso cui l'industria dei big data influenza e manipola le persone, facendo leva sulle loro paure e insicurezze per modificare il loro comportamento abituale. Ma è anche un'acuta analisi di come l'utilizzo dei dati comportamentali abbia cambiato per sempre la politica, una riflessione sulla scarsa consapevolezza con cui permettiamo che i nostri dati personali vengano usati contro di noi, e soprattutto un accorato appello a rafforzare il nostro spirito critico, a riprendere il controllo delle informazioni che scegliamo di condividere e a proteggere, così facendo, il nostro futuro.

La dignità ai tempi di Internet. Per un'economia digitale equa
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Lanier, Jaron - Delfanti, Alessandro

La dignità ai tempi di Internet. Per un'economia digitale equa

Il Saggiatore, 05/05/2014

Abstract: La rivoluzione digitale distrugge più posti di lavoro di quanti ne crei. Ci rallegriamo di scoprire che sul Web tutto è "gratis" e "open", o sta per diventarlo, ma nel frattempo l'economia dell'informazione concentra sempre più potere e ricchezza nelle mani di pochi. Mentre celebriamo le virtù democratiche di Internet, consegniamo il futuro ai colossi che controllano i server centrali e traggono immensi profitti dai dati che ricavano osservando le nostre vite. Sono i Server Sirena che, ammaliandoci con il richiamo del "free", ci imprigionano in una stagnazione economica perenne, con ricorrenti crisi finanziarie e disuguaglianze sempre più gravi. Com'è possibile che le straordinarie innovazioni degli ultimi decenni abbiano generato un sistema così oligarchico e disumanizzante? Unendo lo sguardo del tecnologo a un'acuta sensibilità sociale, Jaron Lanier illustra come e perché le tecnologie di rete cambiano le dinamiche del potere economico. E con esempi di folgorante potenza evocativa ci avverte: quando prenderanno piede stampanti 3D, infermieri robotici e veicoli autoguidati, la disoccupazione dilagherà anche nell'industria, nella sanità e nei trasporti! Eppure, una via d'uscita realistica esiste. Se è vero che sono le informazioni a creare valore e arricchire i Server Sirena, bisogna concepire un sistema in cui gli individui siano retribuiti per le informazioni che producono e condividono ogni giorno. Non è utopia, è una via d'uscita fondata sul recupero di una caratteristica già presente nelle prime reti: la bidirezionalità dei collegamenti. Spetta a noi decidere per una rivoluzione digitale che crei prosperità equamente diffusa, riconoscendo dignità alle persone.

L'abisso dei social media. Nuove reti oltre l'economia dei like
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Lovink, Geert

L'abisso dei social media. Nuove reti oltre l'economia dei like

Egea, 19/05/2016

Abstract: I giganti dell'info-tech hanno perso l'originaria innocenza, la cultura di internet come spazio illimitato, di libertà e apertura si va scontrando sempre più con la realtà delle controversie e delle proteste sulla sorte che possono avere i dati o sugli autobus di Google o su Uber e su Airbnb. L'autore affronta le questioni emergenti partendo dalle architetture dei social media e dai modelli di business online, non per concedere spazio a una forma di "romanticismo offline" tutto focalizzato su preoccupazioni per eccesso di informazioni, effetto del multitasking e temi simili. Cose importanti, ma il nocciolo è l'invisibilità di internet, piuttosto che l'onnipresenza: il digitale è la nuova, confortevole norma generale, indiscussa e i social media non sono macchine mostruose, ma uno strumento soft di influenza, che viene raccolta nello sfondo, più che nelle immagini. È dunque il momento di "progettare" una diversa sensibilità digitale, puntando a reti organizzate, gruppi di utenti mirati, capaci di operare al di fuori dell'economia del "mi piace" e dei suoi deboli link. È possibile – per l'autore – un rinascimento cooperativo su internet.

Nichilismo digitale. L'altra faccia delle piattaforme
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Lovink, Geert

Nichilismo digitale. L'altra faccia delle piattaforme

Egea, 05/03/2019

Abstract: Nell'epoca dei social media, tristezza, disagio e distrazione sembrano ubiqui. Non appena smettiamo di cliccare, navigare, scorrere e likare, ci resta solo un senso di noia, di torpore, di vuoto. È una questione di progettazione, di design: i nostri stati d'animo patologici sono codifi cati fi n dal principio nell'architettura delle piattaforme. Prima di disegnare alternative, è quindi indispensabile un'analisi tanto lucida quanto brutale degli scenari digitali contemporanei, che consenta di comprendere a fondo i meccanismi di funzionamento e la psicologia delle piattaforme dei social media: dalle sensazioni di noia e malinconia agli atteggiamenti contraddittori verso i selfi e, alla politica regressiva dei meme e alle (più o meno) nuove forme di violenza tecnologica. Rifuggendo da strali moralistici, intenti pedagogici o sterili pulsioni regolatorie, Nichilismo digitale abbina una critica radicale di internet al tentativo di fare i conti con gli sbalzi d'umore – assai reali – degli utilizzatori delle piattaforme.

Adolescenti digitali
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Magnini, Bernardo - Perrotta, Manuela - Magnini, Bernardo - Perrotta, Manuela

Adolescenti digitali

Fondazione Bruno Kessler, 05/06/2014

Abstract: Gli adolescenti di oggi sono la prima generazione al mondo nata e cresciuta nell'era Gli adolescenti di oggi sono la prima generazione al mondo nata e cresciuta nell'era digitale: tecnologicamente onnivori, computer, cellulari e smartphone sono la loro dieta quotidiana; e-mail, instant messaging e voip sono le loro protesi comunicative; i linguaggi dell'era dell'informazione, della connettività globale e del social networking sono la loro lingua madre.Il volume presenta i risultati di una ricerca realizzata nell'ambito del progetto "LiveMemories": protagonisti sono 852 studenti di 11 scuole superiori del Trentino, che hanno risposto a domande sui loro stili di vita, sulle loro abitudini e sull'influenza che le nuove tecnologie hanno sul loro modo di socializzare e di comunicare nella vita quotidiana. A partire da tali risultati, il volume discute la relazione tra adolescenti e nuove tecnologie digitali, esplorando la centralità del ruolo di Internet e dei Social Network nelle vite quotidiane dei ragazzi.