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Negli ultimi decenni dell’Ottocento il racconto fantastico è ormai affermato, Hoffmann viene letto in Francia e in Inghilterra e Charles Baudelaire ha tradotto Poe. Il romanzo Gotico poi sta avendo un revival tinto di atmosfere esotiche (si parla anche di Imperial Gothic) oppure industriali ed urbane (basti pensare a Dracula o a Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr Hyde). I progressi tecnologici e scientifici sembrano promettere un futuro radioso e le esplorazioni naturalistiche e di conquista coloniale stanno esaurendo gli ultimi spazi bianchi rimasti sugli atlanti geografici. Gli avanzamenti tecnologici, da parte loro, non fanno altro che alimentare quell’inquietudine nei confronti dello scienziato prometeico (il dottor Frankenstein è l’archetipo) o quel sentimento del Perturbante che è alle radici del racconto fantastico (si pensi alla bambola Olympia di Hoffmann). Le esplorazioni e le conquiste geografiche contemporaneamente esaltano l’antropocentrismo europeo, quasi fossero la controprova dell’inevitabile progresso positivista e della missione civilizzatrice dell’Occidente, il famoso “fardello dell’uomo bianco” di Rudyard Kipling.
Eppure, dagli angoli più remoti dell’impero, un impero “alla fine della decadenza”, giungono emissari di tempi e luoghi tenebrosi: il Conte Dracula (attenzione al titolo nobiliare) terrorizza la Londra dell’illuminazione elettrica; Kurtz perde se stesso nelle tenebre del fiume Congo; dal profondo dell’inconscio emergono Doppelgänger che sfondano il velo della rispettabilità borghese.
La tecnologia e la scienza in quegli anni spaventano e affascinano. Jules Verne crea il Nautilus, il fantastico sottomarino del capitano Nemo, e Herbert George Wells mette a punto The Time Machine. L’obiettivo sembra esplorare in lungo e in largo la Terra, le profondità oceaniche, l’Antartide, il futuro ed il passato, le foreste ed i vulcani, la Luna e tutto quello che la scienza permette di raggiungere. Gli eroi di Emilio Salgari si muovono nelle giungle indiane e malesiane, tra thug strangolatori, fiori di nepenthe, tigri e squali; il professor Challenger di Arthur Conan Doyle trova un Mondo perduto dove, su un altipiano sconosciuto dell’Amazzonia, sopravvivono dei dinosauri; numerose spedizioni atterrano sulla Luna o addirittura su Venere.
L’avventura si mischia all’esaltazione del progresso, ma altre volte e sempre più spesso all’orrore. E in questo caso pare che la Natura metta in guardia i protagonisti dei romanzi: non scavare troppo a fondo, non avventurarti più in là, non voler scoprire segreti che devono rimanere nascosti… Ma molto spesso i personaggi di questi romanzi si spingono oltre, infrangono il limite e approdano in territori che la scienza, tanto esaltata dalla loro epoca, non sa dominare. Il punto di arrivo di questo percorso, scaturito dal Fantastico di Poe e di Hoffmann, passato attraverso la fantasia scientifica di Verne e Wells e il desiderio esplorativo e avventuroso di Salgari, Henry Rider Haggard, Joseph Conrad, saranno infine gli orrori cosmici raccontati da Howard Phillips Lovecraft.
La Biblioteca Civica conserva la raccolta Emilio Salgari e il Fondo Luigi Motta che rappresentano un tesoro unico e prezioso di materiale sul romanzo d’avventura e proto-fantascientifico tra Otto e Novecento.
La Biblioteca Civica ha inoltre pubblicato tre Sedicesimi sui romanzi d'avventura e in particolare di Salgari.
Segnaliamo anche alcuni portali dedicati a Jules Verne: il Centro Internazionale Jules Verne di Amiens, il portale verniano di Wikipedia e infine la Jules Verne Collection con la sua sterminata disponibilità di materiale digitalizzato.
Riportiamo anche la lettura radiofonica che nel 1938 Orson Wells fece di The War of the Worlds, seminando il panico tra gli ascoltatori che la presero per un annuncio vero!
Rai Radio 3 ha dedicato a Orson Wells e La guerra dei mondi una puntata di "Pezzi da 90".
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VALLARDI, 06/11/2014
Abstract: Sono passati 120 anni da quando Chambers ha pubblicato Il Re Giallo. In questo lungo periodo l'opera ha dimostrato una vitalità eccezionale, spargendo ovunque germi fecondi. Sono noti i suoi influssi sulla letteratura del Novecento, mentre molti elementi della sua fantasia nera si ritrovano fra le pieghe della sceneggiatura di True Detective, la serie televisiva più magnificata dalla critica internazionale: • la presenza del soprannaturale • le paure esistenziali • la mitica città di Carcosa • i simboli disegnati sui cadaveri • ...e numerosi altri che il lettore potrà divertirsi a rintracciare. UN LIBRO MALEDETTO, CAPOLAVORO DELLA LETTERATURA GOTICA Questa raccolta di dieci racconti fantastici, caratterizzati dal gusto per il soprannaturale, il mistico e il macabro, rievocano atmosfere vicine alle narrazioni di Edgar Allan Poe. Chambers ha lasciato il segno nella letteratura horror del Novecento e in particolare nel maestro del mistero e del terrore H.P. Lovecraft, che ha affermato: "Quest'opera raggiunge vertici straordinari di paura cosmica". Giustamente famosi sono i racconti che hanno come filo conduttore Il Re Giallo, una fantomatica tragedia che induce alla pazzia tutti coloro che la leggono. "Al primo sguardo mi accorsi che era stata punita per la sua imprudenza. Il Re Giallo giaceva ai suoi piedi, ma il libro era aperto sulla seconda parte. Guardai Tessie e capii che era troppo tardi..." Robert W. Chambers
Feltrinelli Editore, 05/09/2012
Abstract: Cuore di tenebra fu scritto da Conrad in due mesi, nel 1898, sotto l'influsso della biografia e del mito di Rimbaud. È anzitutto un libro sul viaggio, sulla passione della scoperta di luoghi nuovi. In seguito, la vicenda di Marlowe diventa una discesa agli inferi, nel cuore dell'Africa. L'incontro con Kurtz - agente dei mercanti d'avorio, che ha reso brutalmente schiavi gli indigeni - mette il protagonista, e il lettore, a contatto con il "cuore di tenebra": il Male, reso grottesco da quegli uomini che credono Kurtz una sorta di divinità. Ma anche lui è, a suo modo, una vittima della solitudine, della follia della cultura occidentale che va in mille pezzi quando entra in contatto con l'Altro. La morale del polacco-inglese Conrad è una risposta polemica al russo Dostoevskij: dato che Dio non c'è, difendiamoci da soli contro noi stessi.
L'agente segreto. Con un saggio di Virginia Woolf
Mondadori, 16/12/2014
Abstract: Nel 1894 l'osservatorio di Greenwich fu bersaglio di un fallito attentato anarchico. Da quell'episodio di cronaca Conrad trasse lo spunto per questo romanzo, pubblicato nel 1907, quasi un antesignano di tutte le spy stories del Novecento. Sembra un uomo tranquillo, il signor Verloc, che da anni gestisce un negozio nella capitale britannica. Ma in realtà è l'agente segreto di un non meglio precisato stato dell'Europa dell'Est, incaricato di sorvegliare gli anarchici. Quando il suo ambasciatore gli chiede di organizzare un'azione violenta per alimentare nell'opinione pubblica sentimenti di ostilità verso i rivoluzionari, tutto quello che Verloc riesce a fare è uccidere per errore il cognato. È l'inizio di una catena di vendette che sfoceranno in assurdi delitti.Tra i primi libri a trattare temi come spionaggio o terrorismo, L'agente segreto ha la forma di un giallo, ma si rivela soprattutto un fine esercizio di indagine psicologica e sociologica, un momento altissimo nella storia del romanzo moderno che riesce a contaminare il più popolare dei generi con le profonde intuizioni morali e l'ardito sperimentalismo linguistico di un grande artista.
Einaudi, 04/06/2019
Abstract: Dove la vita sa essere durissima ma anche piena d'avventure, tra vascelli fantasma e tempeste perfette, incendi sopra i flutti e ribellioni sotto coperta, con il rischio, sempre presente, di naufragare su isole deserte e di vedere emergere, da un momento all'altro, i mostri degli abissi. Senza dimenticare il mondo sommerso, quello in cui si possono trovare razziatori di uomini, divinità sedute al tavolo di lavoro e sirene che ingabbiano le anime. Da Edgar Allan Poe a Emilio Salgari, da Jules Verne a Jack London, da Herman Melville a Joseph Conrad, i racconti dei piú grandi autori che hanno fatto la storia e il mito del mare: questo luogo dell'immaginario dove finiamo sempre per ritrovarci, sullo specchio dell'acqua, affacciati su noi stessi.
Mondadori, 23/07/2015
Abstract: Un'avventurosa spedizione nel cuore dell'Amazzonia scopre un misterioso altopiano dove il tempo sembra essersi fermato a milioni di anni fa. Scritto nel 1912, il romanzo ebbe subito un grande successo, pari alle storie di Sherlock Holmes.
Mondadori, 17/07/2015
Abstract: Nella fossa di Maracot una spedizione sottomarina trova i resti di un'antica civiltà preistorica. È forse la mitica Atlantide? Un avventuroso Conan Doyle inedito per il lettore italiano.
The weird and the eerie. Lo strano e l'inquietante nel mondo contemporaneo
minimum fax, 30/08/2018
Abstract: The Weird and the Eerie è l'ultimo libro pubblicato in vita da Mark Fisher, lo scrittore e critico culturale inglese che anche nel nostro paese sta ora raccogliendo grande interesse. Il suo Realismo capitalista ha generato un vivace dibattito e ha mostrato come Fisher sia una figura fondamentale per comprendere il presente. Ricordando l'amico, Simon Reynolds ha scritto: "Costruendo, con incomparabile rigore ed eloquenza, un ponte che collega estetica e politica, critica e attivismo, Fisher era davvero un intellettuale impegnato, potremmo dire persino: un John Berger post rave". Quest'ultima definizione è perfetta anche per inquadrare The Weird and the Eerie, dove s'indagano – tra letteratura, musica e cinema – due forme/sentimenti che non hanno una perfetta corrispondenza nella nostra lingua. Solo approssimativamente, infatti, il weird può essere reso con "strano" e l'eerie con "inquietante". Fisher segue e spiega queste categorie attraverso le arti e le epoche: il weird si rivela così nei racconti di H.P. Lovecraft, nelle canzoni dei Fall, nei romanzi di Philip Dick e nei film di David Lynch, mentre l'eerie si manifesta nell'opera di scrittori, musicisti e registi come Margaret Atwood, Brian Eno, Stanley Kubrick e Christopher Nolan. "Il fascino di weird ed eerie non è sintetizzabile nell'idea che "ricaviamo piacere da ciò che ci spaventa". Ha piuttosto a che vedere con l'attrazione per l'esterno, per ciò che sta al di là della percezione, della conoscenza e dell'esperienza comune", scrive Fisher. In questo libro, il reale si apre dunque all'ignoto, all'incubo e all'incanto.
Adelphi, 16/05/2012
Abstract: Come "Martin Eden", questo romanzo troverà sempre appassionati – per i quali resterà il libro del cuore. Solo un "realista selvaggio" come Jack London poteva gettarsi in una vicenda così temeraria, che a partire da uno scenario che ricorda "Forza bruta" ci fa veleggiare nel cosmo e nelle epoche con stupefacente naturalezza. All'inizio siamo infatti nel braccio degli assassini di San Quentin, in California, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. Ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscirà a trasformarsi in un moderno sciamano che attraversa le barriere del tempo come muri di carta.Amato da lettori fra loro distanti come Leslie Fiedler e Isaac Asimov, "Il vagabondo delle stelle", ultimo romanzo di Jack London, è anche il suo libro più originale, estremo – che si colloca in una regione di confine del firmamento letterario, fra Stephen King e Carlos Castaneda.
Adelphi, 14/03/2012
Abstract: Nell'anno 2013, in un mondo dominato dal Consiglio dei Magnati dell'Industria, scoppia un'epidemia che in breve tempo cancella l'intera razza umana. Sessant'anni dopo, nello scenario post-apocalittico di una California ripiombata nell'età della pietra, un vecchio, uno dei pochissimi superstiti (e a lungo persuaso di essere l'unico), di fronte a un pugno di ragazzi selvaggi – i nipoti degli altri scampati – riuniti intorno a un fuoco dopo la caccia quotidiana, racconta come la civiltà sia andata in fumo allorché l'umanità, con il pretesto del morbo inarrestabile, si è affrettata a riportarsi con perversa frenesia a stadi inimmaginabili di crudeltà e barbarie. "La peste scarlatta" è uno dei grandi testi visionari di Jack London, che qui ancora una volta anticipa temi che, un secolo dopo, diventeranno ossessivi.
Racconti dello Yucon e dei mari del Sud
Mondadori, 27/10/2015
Abstract: Nel panorama della letteratura americana Jack London è stato e rimane un caso aperto, uno di quegli autori che riserva a ogni rilettura insospettate sorprese e che nuove schiere di lettori continuano a scoprire con crescente interesse. Generazione dopo generazione le sue opere riescono a trasmettere un fascino immutato: un successo che ha radici profonde e motivazioni ben radicate nelle innate e straordinarie doti di narratore dell'avventuroso scrittore californiano, nell'attualità dei suoi scenari, nel contrasto tra il pessimismo che investe certi nodi culturali del suo - e del nostro - tempo e l'ostinato ottimismo con cui egli interpreta la vita degli individui. I racconti compresi in questi due volumi - si tratti del Grande Nord o dei paradisi perduti dei Mari del Sud, dello spietato mondo della boxe, dei conflitti sociali o di mondi puramente fantastici - testimoniano come in ogni "lembo estremo dell'esperienza umana" narrato da London palpiti un insopprimibile amore per la vita.
Il Saggiatore, 30/07/2015
Abstract: Scritto nel 1931, Le montagne delle follia – in cui si racconta il catastrofico esito di una spedizione nelle profondità inesplorate del continente antartico – fu pubblicato soltanto cinque anni più tardi, in più puntate, sulla rivista fantascientifica Astounding Stories. Tra questi due momenti, un terzo, vicinissimo alla prima data, è costituito dal rifiuto di Farnsworth Wright di pubblicare l'opera su Weird Tales, perché, a detta dell'editore, troppo lunga. L'orrore, d'altronde, necessita di poche molecole di azoto, di respiri corti, mutili, di un sentimento di morte improvvisa accompagnato a brevi, fulminanti agonie: chi potrebbe sopportare uno spavento protratto oltremisura nel tempo? Eppure, tra le montagne della follia l'eco della paura si centuplica di grotta in grotta, e la resilienza del lettore e dei personaggi è spinta al limite della sopportazione. Il Saggiatore ripropone questo classico in una traduzione finalmente completa, che rifugge la tentazione di ricondurre a una mal compresa "piacevolezza" lo stile ossessivo, tassonomico, rituale di Lovecraft. Nella sua prosa l'orrore opera sempre nella stanza accanto, senza fare ostaggio di testimoni oculari; riempie le tubature e si riverbera fonicamente tra le pareti (Tekeli-li! Tekeli-li!), in un linguaggio nero che esisteva già prima del linguaggio umano e della parola, e che l'uomo non può decifrare; emana miasmi intollerabili e sconosciuti; lascia escoriazioni e orifizi ovunque. Ma non si vede. O almeno, non si vede mai del tutto: si cela nei cunicoli, dietro rocce cadute, al fondo di abissi glaciali. Così si compone il paesaggio delle Montagne, dipinto da un pittore alieno: in un simile sacro bosco, sovrumano, dove catene montuose di ardesia precambiana si alzano fino all'orlo inimmaginabile del pianeta, l'uomo diventa cacciagione, preda, o addirittura campione scientifico da sezionare e notomizzare, crudamente, come un esemplare di animale raro appena scoperto. La geografia antartica descritta da Lovecraft, però, è anche e soprattutto una geografia interiore, di certe latenze oniriche castrate dal meccanismo di rimozione, in cui una potenza cosmica anteriore all'Eocene o al Cretaceo – e a qualsiasi categoria temporale postulabile dal raziocinio umano – imperversa originando forme inaudite, abissi impercorribili, vette impossibili da scalare. E agguanta e annichila tutto ciò che si trova davanti.
Mondadori, 10/03/2015
Abstract: Tutta la potenza creativa di Howard Phillips Lovecraft, un "Edgar Poe cosmico" che ben prima della Beat Generation ha offerto un radicale esempio di insofferenza per la visione conformista del reale espressa dalla società del suo tempo, si sprigiona da questo volume che ne raccoglie l'intera produzione. Oltre a tutti i capolavori, infatti, sono qui presenti i racconti giovanili e quelli scritti in collaborazione. Le traduzioni sono state capillarmente controllate sui testi dei manoscritti originali o delle prime edizioni americane, oppure su quelli confluiti nell'edizione definitiva preparata da S.T. Joshi per Arkham House. Fiorito negli anni a cavallo tra le due guerre, tra la ruggente età del jazz e la Depressione, Lovecraft ha esercitato un'influenza duratura su scrittori come Cocteau e Borges e tuttora affascina i lettori grazie a quella che il suo primo antologista italiano, Carlo Fruttero, ha definito una "prosa densa e aristocratica". Narratore di sogni e dell'inconscio, uomo posseduto dai suoi stessi incubi, più che a Poe Lovecraft è assimilabile a Kafka per il modo in cui ha saputo dare corpo con le parole alle angosce del suo tempo. Viaggiando con la pura forza del pensiero attraverso le galassie, egli scopre - e svela ai lettori - quanto l'universo sia luogo di meraviglie e nello stesso tempo di totale mancanza di senso. Le forze cosmiche non sono maligne, sono, leopardianamente, indifferenti. E l'opera di Lovecraft finisce così per dipingere davanti ai nostri occhi un mondo che è profondamente nostro, e insieme profondamente estraneo. Un mondo che non può essere normale perché la norma, semplicemente, non è mai esistita. "Un universo di meraviglie e di gloria" che ancora oggi ci costringe a farci domande che non hanno smesso di inquietarci.
I romanzi dei pirati della Malesia
BUR, 22/01/2014
Abstract: Passione per giovani lettori avidissimi e bersaglio di giudizi implacabili per i letterati, Salgari ha sempre vissuto tra l'esaltazione del pubblico e il sospetto di educatori e critici. Negli stessi anni in cui lettura obbligata erano le patriottiche e strazianti pagine di Cuore, il pubblico salgariano voleva invece un eroe bellissimo, coraggioso e vendicatore. Nasce così la Tigre della Malesia, il feroce pirata Sandokan, in guerra contro gli inglesi e il malvagio James Brooke. Sarà la loro battaglia, insieme all'amore per lady Marianna, l'affascinante Perla di Labuan, a tenere i lettori incollati alle 150 puntate uscite su un quotidiano veronese. La strada del successo è aperta: nel 1900 esce in volume Le Tigri di Mompracem, che aprirà il "Ciclo dei Pirati". Saranno poi I pirati della Malesia ad affiancare all'eroe muscoloso e un po' selvaggio il fidatissimo e imperturbabile Yanez, che sorride e fuma cento sigarette al giorno. Così, tra Calcutta e Delhi, danzatrici e principesse, prosegue l'interminabile vendetta della Tigre, fino a che, in Sandokan alla riscossa, l'eroe infliggerà la sospirata sconfitta definitiva a Brooke. A un secolo di distanza i personaggi salgariani sono ancora qui, immutabili come si conviene agli eroi, insieme al loro pubblico, che non appare cambiato: ha ancora bisogno che il Bene e il Male siano divisi dal colpo balenante di una scimitarra.
BUR, 22/03/2011
Abstract: Dalla foresta dell'India ai mari della Malesia. In questo romanzo entrano in scena Sandokan, la Tigre della Malesia, in perenne lotta lontro gli inglesi guidati da James Brooke, lo sterminatore di pirati, e poi Janez, il flemmatico portoghese dall'eterna sigaretta in bocca e Marianna, la Perla di Labuan. Con le illustrazioni della prima edizione ad opera di Carlo Linzaghi.
Mondadori, 28/01/2020
Abstract: UN VAPORE MORTALE - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto. Pubblicato agli albori del Ventesimo secolo, La nube purpurea è universalmente riconosciuto come uno dei grandi capolavori della fantascienza e come uno dei migliori last man novel mai scritti: un grandioso racconto emblematico dei più sinistri incubi novecenteschi, ma anche un'epica vicenda di rovina e rinascita, fine e principio.
Mondadori, 28/11/2017
Abstract: In questo volume le cronache complete di Poseidonis, estremo avamposto dell'arcipelago sprofondato nel mare, insieme alle storie della leggendaria contrada medievale di Averoigne, ai regni impossibili di Xiccarph, un mondo perduto nello spazio, e di Zothique, l'ultimo continente della terra. Mondi sinistri e stupefacenti, dominati dalle oscure leggi della magia e restituiti a noi in una nuova traduzione integrale, basata sull'edizione corretta della Night Shade Books di San Francisco.
BUR, 19/01/2011
Abstract: Un fatto di cronaca realmente avvenuto nella Londra dell'Ottocento si trasforma, sotto la penna di Robert Louis Stevenson, in una oscura vicenda gotica: nel Ladro di cadaveri, i giovani e ambiziosi Macfarlane e Fettes si occupano di ricevere le spoglie destinate al sezionamento nell'aula del famoso professore di anatomia Robert Knox.Un giorno Fettes identifica in una delle salme una donna di sua conoscenza e, vedendo segni di violenza sul suo corpo, capisce che è stata assassinata. Macfarlane lo persuade a non denunciare il fatto, ma il loro cinismo non resterà impunito. Nel racconto che segue, Gli allegri compari, vanno in scena alcuni dei temi d'avventura più cari allo scrittore scozzese: naufragi, tesori maledetti, follia. Due racconti gotici tra i più belli di Stevenson, densi di mistero e di magia.
Feltrinelli Editore, 04/09/2014
Abstract: "Chi si avvicina a Stevenson sa, e se non lo sa se ne accorge presto, che è stato un grande scrittore, uno degli stilisti più versatili della letteratura inglese, certo non uno scrittore 'per ragazzi'; ma subito se ne dimentica affidandosi alla corrente dell'avventura, al suono, al ritmo, agli odori della vita aperta. Si sa che per gli scrittori la letteratura è una parte decisiva dello stare al mondo; meno ovvio il fatto che, quando sono veri scrittori, preservino una zona della propria persona completamente sgombra d'idee e preoccupazioni letterarie. In fondo gli scrittori se ne fregano della letteratura, altrimenti non potrebbero farla. Stevenson è un raro esempio di autore che, nel corpo e nella mente dei suoi colleghi, va a occupare un territorio indefinito e mutevole, completamente dentro e completamente fuori della letteratura. Stevenson è uno scrittore che giustifica insieme vita e letteratura, perché sa che sono due cose incommensurabili, ciascuna a suo modo necessaria e inutile, ciascuna a suo modo orribile e bella. Nelle sue pagine questa consapevolezza è presente sempre, e si scioglie e si dimentica nella grazia della persona fatta voce." Domenico Scarpa
Il gioiello delle sette stelle
Faligi Editore, 28/09/2011
Abstract: Il nome di Bram Stoker è sicuramente associato a un romanzo, Dracula, ma lo scrittore ha scritto molte altre storie terrificati, di luoghi ambientate in Transilvania, spesso ispirate dalla nativa Irlanda che utilizzò più di una volta per impostare le sue storie, ma anche i numerosi viaggi sono stati fonte d'ispirazione. Il gioiello delle sette stelle è un romanzo che custodisce uno dei temi ricorrenti di Bram Stoker, il fascino per la morte, che qui è personificato dalla mummia, essa rappresenta l'incarnazione, allo stesso tempo dalla morte eterna e l'immortalità. Il gioiello delle sette stelle (The Jewel of Seven Stars), scritto da Bram Stoker nel 1903, ha un soggetto differente il mito più antico, e più esotico dell'immaginario di molti autori: la mummia. Malcolm di Ross, un giovane avvocato è il narratore della storia. Si innamora dell'affascinante Margaret figlia di Trelawny Abele, che lo guiderà in questa strana avventura. Una misteriosa malattia colpisce Abel Trelawny e gli attacchi incomprensibili si verificano di notte. Preoccupata, Margaret chiede aiuto a Malcolm Rossi. Egli assistito dal Dr. Winchester e da Eugene Corbeck, scopre che la fonte del male che affligge Abele Trelawny si trova nella bella collezione di antichità di quest'ultimo è la mummia della regina Tera. La mummia è sorprendentemente ben conservata e potrebbe celare al suo interno il segreto dell'immortalità… traduzione a cura di Francesca D'Alba.
Marsilio, 16/10/2010
Abstract: "Ma niente apparve fino ai limiti dell'orizzonte... Quell'immensità era completamente deserta, e l'isola occupava il centro di una circonferenza apparentemente infinita"Nel corso della guerra di Secessione americana cinque nordisti, prigionieri delle truppe separatiste, fuggono su una mongolfiera e vengono alla fine gettati su un'isola sperduta del Pacifico. Novelli Robinson Crusoe i cinque uomini riescono a sottomettere la natura che li circonda e trasformano la nuova patria in una colonia, ripercorrendo simbolicamente l'intero cammino della civiltà e le varie tappe dello sviluppo tecnologico, dalla conquista del fuoco all'invenzione del telegrafo elettrico.Ma fin dai primi momenti del loro arrivo, accadono cose strane e inesplicabili. Una presenza invisibile aleggia intorno ai naufraghi, un'influenza benefica ma non per questo meno inquietante. Chi è il "genio dell'isola", dotato di poteri quasi sovrannaturali, che spia e aiuta i coloni restando nascosto nell'ombra? E perché lo fa? Cosa vuole da loro? In un crescendo di suspence degno di un moderno thriller, alla fine il disordine sarà riparato e i naufraghi riusciranno a scoprire il segreto, ma non per merito loro.Il mistero mina alle fondamenta il processo di appropriazione dell'isola che i coloni hanno avviato, la loro razionalità scientifica viene messa in crisi dall'irruzione nella scena dell'irrazionale e del sovrannaturale, ciò che sembrava essere celebrazione della scienza e del progresso diventa denuncia dei limiti invalicabili della ragione. Da qui la grandezza e la modernità dell'Isola misteriosa, il più complesso dei romanzi di Verne.