Isabel Allende, Ritratto in seppia 
«Ritratto in Seppia è il racconto di una vita conosciuta, scoperta, vissuta attraverso le fotografie. Una “storia di sguardi”, un invito a guardare con occhi diversi il mondo e la vita» (Alessia Cerqua).

Walter Benjamin, Piccola storia della fotografia
Piccola storia della fotografia di Walter Benjamin, compare per la prima volta nel 1931 sulla rivista Die literarische Welt, dove viene pubblicata in tre articoli successivi. Si tratta di un testo in qualche modo pionieristico, uno dei primi tentativi di tirare le fila di una disciplina che proprio in quegli anni si andava affermando su più fronti – esposizioni, editoria, grafica – e in modo sempre più massiccio e accessibile al vasto pubblico. Benjamin individua le tematiche e le ricerche che muovono la fotografia dai primi dagherrotipi fino agli autori a lui contemporanei, intrecciando il suo racconto con un dibattito di natura teorica sui legami tra arte e fotografia, ancora oggi di grande attualità. A decenni di distanza il saggio rimane non solo una valida griglia per inquadrare i temi e gli interpreti della fotografia nei suoi primi cent'anni di vita, ma anche uno straordinario strumento teorico, indispensabile ancora oggi per chi voglia avvicinarsi alla materia.

Margaret Bourke-White fotografa
Fotografa dall’età di vent’anni, iniziò con scatti industriali. Dotata di un'incredibile forza di volontà, di manie di perfezionismo e di una gran voglia di misurarsi non solo con la fotografia ma anche con temi poco usuali per una donna, si cimentò nella sua vita in rappresentazioni riguardanti il mondo dell'industria e la grande attualità, e nei reportages sull'America e sul contemporaneo.

Robert Capa, Fotografie 
Prima vera pubblicazione retrospettiva di uno dei maggiori fotografi di questo secolo, la selezione operata tra centinaia di immagini mai pubblicate ci rivela uno dei grandi poeti dell’obiettivo. Queste fotografie sono state scattate grazie allo sguardo di un umanista convinto che è stato anche un documentarista di grosso calibro. Se i libri precedenti sull’opera di Capa hanno posto l’accento sul fotografo di guerra, questo volume ci fa scoprire la ricchezza del suo modo di vivere, attraverso le sofferenze e la tenerezza, lo stato d’animo e lo stupore dei suoi personaggi.

Teresa Carreno, Colori di madre  
Colori di madre è un progetto fotografico che raccoglie venticinque immagini di donne straniere che vivono in Italia, riprese assieme ai propri bambini negli abiti tradizionali del loro paese d'origine. Con questo lavoro l'autrice ha cercato di ripercorrere l’iconografia classica della "Madonna con bambino", ma mirando alla ricerca di una nuova interpretazione del sentimento d’appartenenza alla propria cultura d’origine attraverso l’esperienza della maternità in una società multietnica.

Lewis Carroll, Sulla fotografia 
Una grande affinità legò Lewis Carroll e il suo fantastico universo alla fotografia. La morte del soggetto, la sua resurrezione al di là del reale, l'arresto del tempo, la presenza di ciò che è assente e l'assenza di ciò che è presente, tutti questi paradossi Carroll li visse un'infinità di volte dietro il suo obiettivo. La fotografia svolse un'altra funzione per il grande poeta: quella di essere la camera di compensazione della sua vita amorosa frustrata. «Noi fotografi siamo una genia di bricconi, di guardoni e di ladri. Ci troviamo ovunque non siamo desiderati; tradiamo segreti che nessuno ci confida; spiamo senza vergogna ciò che non ci riguarda e ci appropriamo di cose che non ci appartengono. E, a lungo andare, ci ritroviamo possessori delle ricchezze di un mondo che abbiamo depredato». Fu dunque la fotografia che permise a Lewis Carroll, a questo pastore tentato dal maligno, di esorcizzare i demoni che lo perseguitavano. Perché, grazie alla fotografia, la cattura dell'immagine poteva surrogare il possesso.

Henri Cartier-Bresson, Un silenzio interiore. I ritratti di Henri Cartier-Bresson  
«Più di tutto, io cerco un silenzio interiore. Cerco di tradurre la personalità e non una sua sola espressione». Henri Cartier-Bresson (1908- 2004) è stato il più grande e innovativo realizzatore di immagini del ventesimo secolo. La sua fotografia ha fatto scuola e i suoi ritratti sono una parte dell'inestimabile patrimonio che ci ha lasciato. Per oltre cinquantacinque anni ha ritratto le personalità importanti del suo tempo, ma anche gente comune e anonimi passanti, scelti per uno sguardo inusuale, per un volto interessante. I ritratti di questo libro, discreti, realizzati senza alcun artificio, confermano una volta di più lo speciale talento di Cartier-Bresson che istintivamente sapeva far scattare l'otturatore della sua macchina fotografica in una precisa frazione di secondo rivelatore.

Clément Chéroux, Henri Cartier-Bresson. Lo sguardo del secolo 
Il libro raccoglie tutto quello che riguarda Henri Cartier-Bresson: la storia della sua vita, gli incontri fondamentali, i grandi reportage. E le fotografie. Quelle realizzate dal grande maestro e quelle private, o che lo ritraggono in giro per il mondo, con i suoi compagni di Magnum Photos. E poi documenti, testimonianze, aneddoti, curiosità, informazioni. Clément Chéroux, storico della fotografia, cucisce pezzo per pezzo questo piccolo volume per far emergere, forte, il ritratto di un grande uomo, di una personalità sempre controcorrente e un passo avanti al proprio tempo. Di un uomo che è stato chiamato "lo sguardo del secolo".

Mauro D'Agati, Vucciria 
La Vucciria è l'antico e tradizionale mercato di Palermo. Nel cuore stesso della città, è da sempre un universo a sé, con i suoi forti odori, i suoni, gli intensi protagonisti, il passato fatto di storie e personaggi estremi. Le sessanta fotografie panoramiche di Mauro D'Agati compongono un affresco unico, per colori e intensità, di questo mondo a parte e dei suoi abitanti.

Robert Delpire - Michel Frizot, Storie di sguardi. Una storia della fotografia  
Duecento fotografie per accompagnare il lettore attraverso i mutamenti tecnici, estetici ed etici di 150 anni di fotografia. È proprio questo l'intento dichiarato dai curatori dell'opera: "invitare a guardare".

Robert Doisneau - Lalla Romano, Robert Doisneau 
«Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l'entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa "vedere" intensamente più di due ore al giorno». Grande maestro della fotografia, Doisneau è il rappresentante più famoso della cosiddetta "fotografia umanista", ossia quel tipo di sensibilità visiva che pone l'accento sulla condizione disagiata dell'uomo nella società.

William A. Ewing - Nathalie Herschdorfer,  Faccia a faccia. Il nuovo ritratto fotografico
In questa rivoluzionaria pubblicazione, William A. Ewing annuncia la morte del ritratto convenzionale. In un'epoca dove veniamo bombardati da immagini patinate di florida bellezza, dove il mito dell'eterna giovinezza è a portata di mano grazie a barili di creme e colpi di scalpello, non dovrebbe sorprendere che la nuova generazione di fotografi tenti di ritrarre il volto in modi del tutto inediti. Gli artisti presentano i loro nuovi e provocanti ritratti attraverso una vasta gamma di tecniche, comprese quelle dell'elaborazione digitale, del fotoritocco, del fotomontaggio, della ricampionatura delle immagini, utilizzando i trucchi più svariati per schermare e camuffare. Sostituendo la chiarezza con l'ambiguità, la frazione di secondo con l'eterno istante, il realismo con l'iperrealismo, questi fotografi fanno vacillare i concetti di salda identità, di volto inteso come "specchio dell'anima", di fede nell'assoluta "fedeltà" della fotografia, dell'essenza della bellezza.

Fay, Double life
Double Life, doppia vita. Questo libro fotografico racchiude una raccolta di immagini in bianco e nero di famosissimi personaggi di ieri e di oggi immortalati in momenti completamente differenti della loro vita: vita privata, vita pubblica, una passione, un hobby, un sogno. Tante vite in una: è la poliedricità delle donne e degli uomini di oggi.

Leonard Freed, The Italians
Leonard Freed rientra in quella generazione di fotografi che ha basato il suo lavoro non tanto su un incarico da parte di riviste o quotidiani, quanto sulla possibilità di «pianificare e gestire tempi, soggetti e stile dei propri reportage secondo le modalità pienamente autoriali, all’interno di progetti non strettamente legati a temi di immediata attualità, spesso con complesse fasi di preparazione e lunghi soggiorni sul campo». Condizione lavorativa che gli ha permesso di curare e coltivare, per oltre cinquant'anni, una passione, o meglio quella che lui stesso ha definito una “Storia d’amore”: l’Italia. Il viaggio di Leonard Freed nel Bel Paese è stato un iter composto da numerose tappe che si sono dilazionate nel corso di cinquanta anni e che hanno dato vita a una visione complessa e sfaccettata della nazione; visione che emerge, chiara e distinta, in questa sua opera.

Elio Grazioli, Corpo e figura umana nella fotografia  
Una storia della fotografia, dalle origini a oggi, che, attraverso il prisma del corpo e della figura umana, è anche storia degli ultimi centotrent'anni, del gusto, del costume, dell'immaginario, della società.

Dario Lanzardo, Il fotografo e la bambina  
Dario Lanzardo vive e realizza la fotografia come una forma di narrazione. Per spiegarci la sua filosofia di artista ha scelto dunque il genere letterario più vicino alla sua sensibilità fotografica, ovvero il racconto, che costruisce intorno a una o più immagini. Il fotografo e la bambina si rivolge non solo a tutti gli appassionati di fotografia, ma anche a chi, soffermandosi a osservare uno scatto che lo colpisce, si chiede per un istante quale intreccio ci sia fra quell'attimo sospeso per sempre, l'occhio del fotografo e la propria percezione dell'immagine. Questi quindici "racconti con immagine" nascono tutti da un'esperienza autobiografica che viene poi dilatata dalla finzione: in ciascuno viene trattato un tema particolare, dai più aspri, come la critica all'uso ideologico della fotografia nei conflitti sociali, ai più enigmatici, come il peso delle immagini rimaste latenti, ai più delicati, come il rapporto fra i bambini e l'interpretazione della loro immagine.

Ugo Mulas, La fotografia
«Come i bambini che non sanno ancora parlare, e quando cercano o vogliono una cosa si esprimono avvicinandosi ad essa, toccandola, o fiutandola, o indicandola e con mille atteggiamenti diversi – scrive del proprio lavoro Ugo Mulas – così il fotografo quando lavora, gira intorno all'oggetto del suo discorso, lo esamina, lo considera, lo tocca, lo sposta, ne muta la collocazione e la luce; e quando infine decide di impossessarsene fotografandolo, non avrà espresso che una parte del suo pensiero… Ciò che veramente importa non è tanto l'attimo privilegiato, quanto individuare una propria realtà, dopo di che tutti gli attimi più o meno si equivalgono. Circoscritto il proprio territorio, ancora una volta potremo assistere al miracolo delle "immagini che creano se stesse", perché in quel punto il fotografo deve trasformarsi in operatore, cioè ridurre il suo intervento alle operazioni strumentali. Al fotografo il compito di individuare una sua realtà, alla macchina quella di registrarla nella sua totalità». Questo volume, che ci propone l'opera e la riflessione di uno dei grandi fotografi del nostro tempo, resta un incontro obbligato per chiunque si interessi a un mezzo espressivo così ricco di potenzialità.

Pier Paolo Pasolini - Fotografie di Philippe Séclier, La lunga strada di sabbia  
Estate 1959. A servizio della rivista Successo, Pier Paolo Pasolini percorre la costa italiana al volante di un Fiat Millecento per realizzare La lunga strada di sabbia, un ampio reportage sull’Italia tra cambiamento e tradizione, vacanza borghese e residui di un dopoguerra difficile. A quarant’anni di distanza, il fotografo Philippe Séclier ha ripercorso quello stesso itinerario, ritrovando tracce, immagini e memoria del grande scrittore e del suo memorabile ritratto dell’Italia. Da questo nuovo viaggio nasce il libro La lunga strada di sabbia, che unisce il dattiloscritto originale di Pier Paolo Pasolini e le fotografie di Séclier. Un documento unico per tornare a conoscere, a tanti anni dalla sua morte, l’arte di un grande scrittore e intellettuale e riscoprire il forte legame che lo univa al nostro paese.

Sebastião Salgado, Un incerto stato di grazia
Da una miniera del Brasile fino al bacino di quello che un tempo era un lago dell’Africa occidentale: Sebastião Salgado indaga l’esistenza di gente normalmente ignorata raccontandone la vita con sguardo critico, partecipazione, ricerca e profonda sensibilità umana.

Moises Saman, Afghanistan. Broken promise
Sono trascorsi ormai diversi anni dall'occupazione americana in Afghanistan, innescata in seguito agli eventi dell'11 settembre. Questo volume offre uno sguardo sulle vite dei civili afgani dal primo giorno di occupazione nel 2001 fino al ritorno delle violenze a largo raggio nel 2006-2007.

Tiziano Terzani, Un mondo che non esiste più
Tiziano Terzani non era solo giornalista, ma anche fotografo, spesso accompagnando i suoi reportage con scatti propri. L'immagine è un'esigenza, diceva, là dove le parole da sole non bastano. Scatto dopo scatto, si segue il suo percorso che dal dramma della guerra e dai grandi avvenimenti della Storia lo conduce fino al suo rifugio di quiete nell'Himalaya. Una narrazione in fotografie e testi, due linguaggi che qui si fondono dandoci il ritratto di un'Asia appassionatamente vissuta, ma anche un ritratto dell'autore stesso.

Paul Valéry, Discorso sulla fotografia  
Uno degli aspetti che ha caratterizzato l’avvento dell’immagine fotografica è certamente stato il cambio di visione legato al fatto di poter congelare la “realtà” in una singola raffigurazione. Riuscire, inoltre, a condensare su di una superficie bidimensionale la rappresentazione del movimento ha dato vita, poi, ad una vera e propria rivoluzione visuale, soprattutto nel campo dell’arte. Sono questi alcuni degli elementi messi in risalto da Paul Valéry nel suo celebre discorso del 1939 dedicato alla “meravigliosa invenzione”, che fu poi pubblicato.

Italo Zannier, Sembianze. La fotografia tra realtà e apparenza  
La realtà e la sua metamorfosi bidimensionale sono l'oggetto di indagine di questo volume di Italo Zannier, che presenta fotografie di diversi autori. Il tema è quello del medium fotografico inteso come strumento in bilico tra verità e finzione, un meccanismo ambiguo in cui riproduzione e rappresentazione si intrecciano a formare un legame difficilmente districabile.

[a cura di] Walter Guadagnini,  La fotografia  
Immagini e realtà. Un tema fondamentale, in particolar modo di questi tempi. Un viaggio fra inchieste e reportage, taccuini d’artista e inediti, storie monumentali e riflessioni d’autore. Walter Guadagnini coordina questo nuovo progetto per raccontare la fotografia. Miscelando saggi critici e monografici, focus su libri e mostre, glossari e bibliografie. E naturalmente tantissime immagini in grande formato. Si parte, va da sé, dalle origini. Dunque da Daguerre.

[a cura di] Fergus Greer, L'arte del ritratto nelle immagini e nei racconti dei più grandi fotografi
Dedicato al ritratto fotografico, il libro raccoglie immagini firmate da trentacinque personalità tra le maggiori che operano in questo settore e getta uno sguardo su ciò che si nasconde dietro agli scatti più famosi: le scelte professionali, i criteri estetici, le aspirazioni artistiche, l'impegno e la passione dei fotografi. Divi del cinema, personaggi pubblici, artisti e gente comune sono ritratti secondo modalità e con intenzioni molto diverse. Il confronto che ne risulta, a volte aspro, testimonia la duttilità del linguaggio fotografico e la sua apertura a nuove sperimentazioni.

[a cura di] Mauro Fiorese ed Enrica Viganò, Duane Michals 50  
Più di 200 opere per raccontare il mondo di questo visionario artista fotografo attraverso immagini da tempo considerate pietre miliari nella storia della fotografia. Dagli intensi e ironici "Autoritratti" ai "Ritratti" dei personaggi della cultura e dell’arte internazionale. Dalle sue famose "Sequenze" agli altrettanto noti "Foto-Testi" fino agli ultimi inediti lavori a colori dedicati alla cultura giapponese.

Rivista trimestrale di cultura fotografica e immagini,  Gente di fotografia
Il periodico si rivolge ad un pubblico di amatori, professionisti ed artisti come fonte di approfondimento, confronto e anticipazione delle tendenze creative.

[a cura di] Laura Leonelli,  Imagina, 1950-1997. I grandi fotografi di Epoca raccontano il mondo  
Epoca nasce nel 1950, edita da Arnoldo Mondadori e diretta dal figlio Alberto. Fin dai primi numeri il settimanale acquista prestigio internazionale, stabilendo con i lettori un rapporto privilegiato che durerà negli anni. Modello è la rivista americana Life, nella quale le fotografie sono la struttura portante e la loro produzione lo stile del giornale. Il libro è la prima grande occasione per rivisitare un’esperienza irripetibile nella storia del fotogiornalismo internazionale, per offrire un quadro completo dell’attività dei fotografi e al tempo stesso ricostruire la storia degli ultimi cinquant’anni; per offrire un quadro completo dell’attività dei fotografi e al tempo stesso ricostruire la storia del nostro paese, la cronaca internazionale e i personaggi che ne hanno caratterizzato gli avvenimenti principali.

[a cura di] William Manchester,  In our time. Il mondo visto dai fotografi di Magnum
In Our Time, la prima retrospettiva completa sul lavoro della Magnum Photos, è una selezione messa a punto nel 1989. Le foto raccolte nel volume, e lo spirito con cui sono state messe insieme, hanno fatto da modello per la documentazione del mondo che cambia. In Our Time è un catalogo formidabile d’immagini, e una testimonianza del valore etico e documentario che la più celebre “tribù di fotografi del mondo” continua a offrire.

[a cura di] Ferdinand Protzman,  Tra la gente: i grandi fotografi di National Geographic nel mondo del lavoro
Per oltre un secolo, il mondo è stato documentato dai fotografi di National Geographic, pionieri della ricerca naturale e antropologica. Il risultato dei loro reportage, pubblicati dalla rivista della Society, ha permesso la realizzazione di volumi di alto valore scientifico. In questo, dedicato alle professioni più disparate, pescatori, cacciatori, minatori, clown, muratori, cowboy, sportivi e modelle mostrano la nobiltà e l'unicità dei loro gesti ovunque, dall'Estremo Oriente a New York. Le duecentoventi fotografie, sono commentate dai testi di Ferdinand Protzman, un giornalista specializzato assai conosciuto nel mondo anglosassone.

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