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Il 9 gennaio 2017 è morto a Leeds, all’età di 91 anni, il sociologo e filosofo polacco.

"Sorridente, con il vezzo incessante di usare l’amata pipa per dare ritmo alle parole delle quali non era avaro. Da ieri, lo sbuffo di fumo che accompagnava le conversazioni di Zygmunt Bauman non offuscherà più il suo volto. La sua morte è arrivata come un colpo in pancia, inaspettata, anche le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi mesi. E subito è stato apostrofato nei siti Internet come il teorico della società liquida, una tag che accoglieva con divertimento, segno di una realtà mediatica tendente alla semplificazione massima contro la quale invocava un rigore intellettuale da intellettuale del Novecento." (Benedetto Vecchi, "il manifesto", 10 gennaio 2017)

 

Trovati 43 documenti.

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Un mondo fuori asse
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Bauman, Zygmunt - Cupellaro, Marco

Un mondo fuori asse

Laterza, 02/06/2023

Abstract: Il nostro è un mondo fuori asse: autocompiaciuto, borioso e insensibile, convinto di non avere alternative, che si lascia vivere alla giornata facendo finta di 'potercela fare'. Contro lo spirito di questo mondo nuovo, Bauman scrive pagine indimenticabili, condividendo il principio magnificamente espresso dallo scrittore H.G. Wells: "Nessuno più dovrà vivere o essere al di sotto del proprio meglio".Le grandi distopie immaginate da Orwell o da Huxley esprimevano la propria visione degli orrori del mondo solido-moderno abitato da produttori e soldati irreggimentati e ossessionati dall'ordine. Essi credevano nei sarti su misura, cioè nella possibilità di confezionare un futuro su ordinazione. Temevano gli errori di misurazione, i tagli scadenti o la corruzione dei sarti, ma non pensavano certo che le sartorie potessero fallire e scomparire. Le distopie del presente rappresentano un mondo in cui i sarti non ci sono più, in cui ci si crea da sé il proprio futuro che nessuno controlla, né vuole o sa controllare. In un mondo come questo non può che crescere lo scoramento e il disfattismo, l'incapacità di agire e la sensazione di essere condannati a soccombere. Eppure, secondo Bauman, questa è soltanto la descrizione di quello che stiamo vivendo. Non è vero che è "sempre la stessa storia": il futuro non si deduce dal presente, il futuro non è un destino. Ancora una volta Zygmunt Bauman illumina, legge, interpreta e traduce ogni piega del tempo che viviamo.

Male liquido. Vivere in un mondo senza alternative
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Bauman, Zygmunt - Donskis, Leonidas - Cupellaro, Marco

Male liquido. Vivere in un mondo senza alternative

Laterza, 02/06/2022

Abstract: Esiste una modalità specificamente liquido-moderna del male. È ancora più insidiosa e pericolosa delle sue precedenti manifestazioni storiche perché il male oggi appare frammentato, polverizzato, disarticolato e disperso. Il male liquefatto si cela alla vista e, anziché essere riconosciuto per ciò che è, riesce a passare inosservato.In un dialogo serrato con il filosofo Leonidas Donskis, Zygmunt Bauman affronta il tema del male nella contemporaneità. Perché se da una parte è indubitabilmente un compagno permanente e inalienabile della condizione umana, dall'altra sono inedite le forme e i modi in cui opera nella sua odierna versione liquefatta. Il male liquido ha una stupefacente capacità di camuffarsi e reclutare al proprio servizio ogni sorta di interesse e desiderio umano, profondamente umano. Lo fa con motivazioni tanto pretestuose quanto difficili da sfatare e confutare. Il più delle volte il male liquefatto riesce ad apparire non come un mostro, ma come un amico che non vede l'ora di dare una mano. Utilizza come strategia di fondo la tentazione anziché la coercizione. Ha l'impressionante capacità, tipica dei liquidi, di scorrere attorno agli ostacoli che si trovano sul suo cammino. Come ogni liquido, li impregna e li macera fino a eroderli per poi assimilarli nel suo organismo in modo da nutrirlo e accrescerlo ulteriormente. È questa sua capacità, accanto alla elusività, a rendere così arduo lo sforzo di resistergli efficacemente.

A tutto campo. L'amore, il destino, la memoria e altre umanità. Conversazioni con Peter Haffner
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Bauman, Zygmunt - Sampaolo, Michele - Haffner, Peter

A tutto campo. L'amore, il destino, la memoria e altre umanità. Conversazioni con Peter Haffner

Laterza, 18/03/2021

Abstract: L'ultima intervista a uno dei più grandi intellettuali del Novecento.Rendere non familiare ciò che ci è familiare e il suo contrario sembra essere uno dei fili rossi che attraversano l'intera opera di Zygmunt Bauman. Un compito difficile che può porsi solo colui che ha davanti agli occhi tutto l'uomo, che è capace di guardare al di là della propria specializzazione e leggere di filosofia e psicologia, di antropologia e storia, di arte e letteratura. Come scrive Peter Haffner nella sua prefazione, Bauman non è uomo dei dettagli, delle analisi e inchieste statistiche, delle cifre, dei nudi dati e dei sondaggi. Egli dipinge con pennellate larghe su una grande tela, offre una visione delle cose, lancia delle tesi che vogliono provocare discussione. Se aveva ragione Isaiah Berlin a distinguere due categorie di pensatori e scrittori rifacendosi a un antico detto del poeta greco Archiloco – "La volpe sa molte cose, ma il riccio sa una grande cosa" –, Zygmunt Bauman è insieme riccio e volpe.

Homo consumens. Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi
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Bauman, Zygmunt

Homo consumens. Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi

Edizioni Centro Studi Erickson, 12/05/2021

Abstract: La società dei consumi dura finché crea desideri che non può esaudire: l'uomo — il cliente — non può essere felice di quello che ha, perché solo se non è soddisfatto sentirà il bisogno di acquistare qualcosa di nuovo. La forma di aggregazione propria di questo gioco sociale è lo sciame, i cui membri si raccolgono e si disperdono all'occasione, accomunati soltanto dal potere di seduzione di sempre diverse (e sempre deluse) promesse di benessere. Chi non dispone delle risorse necessarie è escluso senza appello dalla massa frenetica dei consumatori: se la capacità di consumo è metro di misura persino della virtù, il povero è un colpevole da abbandonare ai margini.Ma è proprio agli esclusi, suggerisce Bauman, che bisogna guardare per uscire dal circolo vizioso dell'infelicità e dell'incertezza. Perché l'escluso è figura dell'Altro, del "prossimo" che dobbiamo amare al di là di ogni calcolo dell'utile, per riappropriarci di un agire morale da cui dipende non solo la nostra socialità, ma la nostra stessa sopravvivenza come specie.

Retrotopia
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Bauman, Zygmunt - Cupellaro, Marco

Retrotopia

Laterza, 16/01/2020

Abstract: Non siamo più capaci di immaginare il futuro e allora ci rivolgiamo al passato, alimentando nostalgie e rimpianti: sono gli anni della 'retrotopia', l'utopia dell'umanità in fuga dal presente. In queste pagine, dopo aver illustrato i rischi nefasti delle retrotopie, Bauman ci esorta con grande saggezza a mantenere vive speranze e utopie (e che queste valgano per tutti, non per pochi eletti).Maurizio Ferraris, "la Repubblica"Un denso resoconto della fine di ogni fiducia nel progresso e nella sua capacità di migliorare la condizione umana.Stefania Rossini, "L'Espresso"Ecco la 'retrotopia', altro geniale neologismo coniato da Bauman: la nostalgia di un passato che si sostituisce al futuro come luogo di sogni e speranze.Marco Ventura, "Il Messaggero"Un ricco testamento intellettuale.Benedetto Vecchi, "il manifesto"Abbiamo invertito la rotta e navighiamo a ritroso. Persa ogni fiducia nell'idea di costruire nel futuro una società alternativa e migliore di quella in cui viviamo, molti si rivolgono indietro, alle grandi idee del passato, seppellite ma non ancora morte. Sono gli anni della retrotopia.

Oltre le nazioni. L'Europa tra sovranità e solidarietà
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Bauman, Zygmunt

Oltre le nazioni. L'Europa tra sovranità e solidarietà

Laterza, 28/03/2019

Abstract: Di fronte alle forze incontrollate dei mercati globali, dobbiamo rivendicare la sovranità nazionale perduta o investire sull'Europa come spazio di convivenza e solidarietà? In questo brevissimo saggio, Zygmunt Bauman espone le ragioni storiche, sociali e politiche per le quali l'Europa, se vuole salvaguardare la sua cultura e la sua centralità nel mondo globalizzato, non può lasciarsi tentare dai richiami di xenofobia, sovranismo e nazionalismo identitario.

Cecità morale. La perdita di sensibilità nella modernità liquida
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Bauman, Zygmunt - Donskis, Leonidas - Cupellaro, Marco

Cecità morale. La perdita di sensibilità nella modernità liquida

Laterza, 02/05/2019

Abstract: Quando il dolore morale perde la salutare funzione di avvertimento, di allarme e di spinta ad aiutare il nostro simile, inizia il tempo della cecità morale.La cultura consumistica trasforma qualsiasi negozio o agenzia di servizi in una farmacia dove rifornirsi di tranquillanti e analgesici per attenuare o placare dolori che in questo caso non sono fisici ma morali. Man mano che la negligenza morale si estende e si intensifica, aumenta a dismisura la domanda di antidolorifici e il ricorso a tranquillanti morali diventa assuefazione. Il risultato è che l'insensibilità morale artificialmente indotta tende a diventare compulsiva, una sorta di 'seconda natura'. Il dolore morale viene soffocato prima che diventi davvero fastidioso e preoccupante, e la trama dei legami umani, intessuta di morale, si fa sempre più fragile e delicata, fino a lacerarsi. I cittadini vengono addestrati a cercare sui mercati, nel consumo, la salvezza dai propri guai, la soluzione ai propri problemi, e la politica si trova (anzi è pungolata, spinta, in ultima analisi costretta) a interpellare i propri governati come consumatori anziché come cittadini, facendo del consumo l'adempimento di un primario dovere civico...

L'ultima lezione
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Bauman, Zygmunt - Goldkorn, Wlodek - Goldkorn, Wlodek

L'ultima lezione

Laterza, 11/01/2018

Abstract: "Mi concentrerò sui motivi che spingono le persone, in un certo momento della loro storia, a dedicarsi con una passione e un interesse particolari a predizioni, congetture e manifestazioni di panico al pensiero di una possibile fine del mondo."Bauman era uno degli ultimi veri intellettuali pubblici in circolazione e attività in questi primi due decenni del Terzo Millennio. Certo, era un accademico, e di successo: un sociologo e sicuramente anche un filosofo. Ma che cosa è un intellettuale pubblico? È una figura che trae, in Occidente, le sue origini dalla tradizione dei profeti, uomini contro il potere, così come ci è stata tramandata più nella versione ebraica – anarchica, iconoclastica, irriverente – che in quella cristiana dove potere e sapere coincidono.

La società sotto assedio
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Bauman, Zygmunt - Minucci, Sergio

La società sotto assedio

Laterza, 03/05/2018

Abstract: Esiste ancora la società nel senso tradizionale del termine, ovvero: vicinanza, prossimità, aggregazione, legami reciproci tra le persone? Siamo soli, in ansia cronica, ipercompetitivi. Siamo sotto assedio. Lo scrive Bauman nel suo splendido libro: poco sociologico in senso tradizionale, coinvolgente, caldo. Lelio Demichelis, "Tuttolibri" Una foto cruda delle metropoli contemporanee. Zygmunt Bauman è tra i più autorevoli teorizzatori della postmodernità. "Corriere della Sera"Il consiglio di lettura di Ezio Mauro

L'etica in un mondo di consumatori
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Bauman, Zygmunt - Galimberti, Fabio

L'etica in un mondo di consumatori

Laterza, 03/05/2018

Abstract: Il libro che avete tra le mani è un rapporto da un campo di battaglia, il teatro in cui si svolge la nostra lotta per trovare modi nuovi e adeguati di pensare del, al e per il mondo in cui viviamo. La vita sembra muoversi troppo in fretta perché la maggior parte di noi riesca a seguirne le svolte e giravolte: prevederle, poi, non è neanche in discussione. Pianificare una linea d'azione e attenersi al piano stabilito è un'impresa gravida di rischi, mentre una pianificazione a lungo termine sembra, sic et simpliciter, pericolosa. Questo libro è un tentativo di cogliere la forma di un mondo in movimento, un mondo che, furiosamente, continua a cambiare più velocemente di quanto noi riusciamo ad adattare ad esso i modi in cui lo pensiamo e lo descriviamo. 

Voglia di comunità
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Bauman, Zygmunt - Minucci, Sergio

Voglia di comunità

Laterza, 03/05/2018

Abstract: Il bel libro di Bauman, già noto in Italia come acuto interprete della società e dell'etica postmoderna, offre un mezzo per riconsiderare le motivazioni profonde della resistenza alla globalizzazione.Gianni Vattimo, "L'Espresso"Un libro breve, compatto, intriso di passione intellettuale e politica.Giovanna Pajetta, "Il Sole 24 Ore"Nel mondo della insicurezza globale torna con forza il bisogno di comunità.

Stranieri alle porte
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Bauman, Zygmunt - Cupellaro, Marco

Stranieri alle porte

Laterza, 17/05/2018

Abstract: Noi siamo un solo pianeta, una sola umanità. Quali che siano gli ostacoli, e quale che sia la loro apparente enormità, la conoscenza reciproca e la fusione di orizzonti rimangono lavia maestra per arrivare alla convivenza pacifica e vantaggiosa per tutti, collaborativa e solidale. Non ci sono alternative praticabili. La 'crisi migratoria' ci rivela l'attuale stato del mondo, il destino che abbiamo in comune.Abbiamo eletto gli stranieri a causa di tutti i nostri mali. In realtà il nostro senso crescente di precarietà e paura dipende dalla incapacità di governare l'enorme forza dei processi di globalizzazione.

Gli si diceva... Varsavia, 1968
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Bauman, Zygmunt - Czeczyk Norton, Brucha

Gli si diceva... Varsavia, 1968

Castelvecchi, 18/07/2018

Abstract: Marzo 1968: in appena tre settimane si svolge l'intera parabola delle agitazioni studentesche nella Polonia comunista. Varsavia, Cracovia, Danzica, Łódź e Breslavia: tutte le università del Paese sono in fermento. È un'intera generazione a risvegliarsi – quella dei primi allievi del socialismo polacco –, ormai definitivamente disillusa davanti allo scarto fra la propaganda del regime e una realtà sempre più lontana dagli ideali fondanti del socialismo. In un saggio di incredibile lucidità e spessore critico, Zygmunt Bauman descrive la crescente delusione degli studenti, le loro aspettative, le speranze di salvare il socialismo e la Polonia. Riflette anche sugli elementi che accomunano e differenziano i moti polacchi e quelli occidentali: le diverse condizioni e funzioni sociali dei movimenti sono legate dalla propensione degli studenti alla rivolta come forma di opposizione violenta alle pressioni esercitate dalla società.

Il disagio della postmodernità
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Bauman, Zygmunt - Verdiani, Vera

Il disagio della postmodernità

Laterza, 06/09/2018

Abstract: Non esistono guadagni senza perdite, e il sogno di una felicità per il guadagno, depurata del dispiacere per la perdita, è altrettanto vano della proverbiale speranza di un pranzo gratis. I guadagni e le perdite connessi a ognuno dei vari sistemi di convivenza umana vanno accuratamente conteggiati, per tentare di pareggiarli il più felicemente possibile. Ma non è mai esistito, e mai esisterà, un bilancio dove ci sia la voce dell''avere', ma non quella del 'dare'. La gioia della vita civile si ottiene solo insieme alla sofferenza, la soddisfazione va sottobraccio al disagio e l'obbedienza alla ribellione. La civiltà, quest'ordine artificiale imposto sul disordine naturale dell'umanità, è un baratto, un compromesso sempre rimesso in questione e volta a volta rinegoziato. Il disagio della postmodernità è uno dei libri fondamentali di Bauman. Una lettura imprescindibile per chiunque voglia capire il suo tempo in tutte le sue implicazioni e le sue contraddizioni.

Città di paure, città di speranze
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Bauman, Zygmunt - De Pascale, Massimo

Città di paure, città di speranze

Castelvecchi, 03/10/2018

Abstract: Nelle città moderne – sempre più centro di contaminazione tra razze e culture – si decideranno le sorti dell'umanità: è qui che il bisogno di sicurezza si confronta con le limitazioni della libertà, è qui che la mixofilia lotta contro la mixofobia, il terrore con le speranze, la paura dell'altro con l'accettazione e la comprensione. Trasformare la convivenza tra culture diverse da minaccia in risorsa, suggerisce Bauman, è compito della politica, delle istituzioni, di chi pianifica le città e di chi le costruisce. Ma, soprattutto, è compito di chi le abita.

Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi
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Bauman, Zygmunt - Minucci, Sergio

Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi

Laterza, 18/01/2017

Abstract:  Un libro prezioso per capire la società in cui viviamo. Corrado Augias La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. In una relazione puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia. Finché dura, l'amore è in bilico sull'orlo della sconfitta. Man mano che avanza dissolve il proprio passato; non si lascia alle spalle trincee fortificate in cui potersi ritrarre e cercare rifugio in caso di guai. E non sa cosa lo attende e cosa può serbargli il futuro. Non acquisterà mai fiducia sufficiente a disperdere le nubi e debellare l'ansia. L'amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile. 

Nati liquidi
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Bauman, Zygmunt - Leoncini, Thomas

Nati liquidi

Sperling & Kupfer, 04/04/2017

Abstract: Questa è l'ultima opera di un'icona della cultura che ha goduto di un'immensa popolarità, grazie alla sua capacità di parlare a tutti con un linguaggio comprensibile e al tempo stesso mai riduttivo. Lo studioso che ha spiegato la postmodernità attraverso l'illuminante immagine di una "società liquida" che ha abbandonato la comunità per l'individualismo, convinta che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza. Queste sono le pagine a cui al momento della morte Zygmunt Bauman stava lavorando. Un dialogo con un giovane che ha esattamente sessant'anni meno di lui. Nello scambio con Thomas Leoncini, Bauman affronta per la prima volta il mondo delle generazioni nate dopo i primi anni '80, quelle che a una società liquida e in continuo mutamento appartengono da nativi. E, come sempre, stimolato dal dibattito, sa cogliere la realtà nella sua dimensione più vera e profonda, persino nei fenomeni considerati più effimeri. La trasformazione del corpo, i tatuaggi, la chirurgia estetica, gli hipsters, le dinamiche dell'aggressività (e in particolare il fenomeno del bullismo), il web, le trasformazioni sessuali e amorose vengono analizzati in questa breve folgorante opera pop, capace di coinvolgere sia coloro che, a vario titolo, hanno a che fare con i giovani sia i moltissimi lettori di Bauman. Questa è l'ultima lezione del più grande sociologo e filosofo della contemporaneità.

Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone
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Bauman, Zygmunt - Pesce, Oliviero

Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone

Laterza, 18/01/2017

Abstract: La globalizzazione tocca la vita quotidiana e il destino di miliardi di individui. Perciò questi devono avere la possibilità di dire la loro... Zygmunt Bauman coglie con non comune acutezza come il globale finisca sempre per diventare locale e individuale. Luciano Gallino

Paura liquida
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Bauman, Zygmunt - Cupellaro, Marco

Paura liquida

Laterza, 30/11/2017

Abstract: Criminalità, stranieri, precarietà del lavoro e della vita, imprevedibilità del futuro e guerra al terrorismo. Dalle pagine di Bauman esce una società impaurita e impotente; ma anche più docile, più assoggettata all'esistente, incapace di immaginare alternative. Dietro (o sotto) l'apparenza della 'liquidità' sembra nascondersi la società più 'pesante' mai realizzata. Lelio Demichelis, "Tuttolibri" Il libro di Bauman è di non comune acume e interesse per ciò che dice delle paure del mondo. La sua analisi dell'insinuarsi della paura per effetto della 'globalizzazione negativa' è minuziosa e impressionante. Giuseppe Galasso, "Corriere della Sera"Libro amaro e disincantato, vero esercizio di 'pessimismo della ragione e della volontà', un'accurata analisi di come l'economia mondiale trasformi profondamente i 'sentimenti'. Bernardo Vecchi, "il manifesto"

Meglio essere felici
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Bauman, Zygmunt - Arcangeli, Massimo - Guarnieri, Cristina

Meglio essere felici

Castelvecchi, 07/02/2017

Abstract: La felicità promessa dal progresso moderno è associata a un'esistenza priva di turbamenti, di inciampi, senza sforzo. Ma siamo proprio sicuri che questa sia felicità? Richiamando con emozione pensatori quali Johann Wolfgang von Goethe o Alexis de Tocqueville, Sigmund Freud o Max Scheler, Zygmunt Bauman riflette sulle cause sociali della felicità e dell'infelicità dei nostri giorni. Mentre il mercato consumistico produce clienti insoddisfatti, una strana malinconia pervade gli abitanti delle nostre democrazie. La solitudine, virus dell'era contemporanea, nutre il business dei social network, e intanto l'amicizia, l'amore e la necessità vitale di vivere assieme agli altri all'interno della polis comune tendono a sparire. Bauman disegna il tragitto dell'essere umano che, fra destino e carattere, si muove alla ricerca della felicità. Se la felicità non è uno stato permanente, se è difficile definirne il contenuto – come insegna il pensiero filosofico, da Aristotele a Kant – una cosa è comunque certa: meglio essere felici che infelici.La felicità promessa dal progresso moderno è associata a un'esistenza priva di turbamenti, di inciampi, senza sforzo. Ma siamo proprio sicuri che questa sia felicità? Richiamando con emozione pensatori quali Johann Wolfgang von Goethe o Alexis de Tocqueville, Sigmund Freud o Max Scheler, Zygmunt Bauman riflette sulle cause sociali della felicità e dell'infelicità dei nostri giorni. Mentre il mercato consumistico produce clienti insoddisfatti, una strana malinconia pervade gli abitanti delle nostre democrazie. La solitudine, virus dell'era contemporanea, nutre il business dei social network, e intanto l'amicizia, l'amore e la necessità vitale di vivere assieme agli altri all'interno della polis comune tendono a sparire. Bauman disegna il tragitto dell'essere umano che, fra destino e carattere, si muove alla ricerca della felicità. Se la felicità non è uno stato permanente, se è difficile definirne il contenuto – come insegna il pensiero filosofico, da Aristotele a Kant – una cosa è comunque certa: meglio essere felici che infelici.