Zaha Hadid 43030.XL2

Nata a Bagdad il 31 ottobre 1950, Zaha Hadid si è spenta il 31 marzo 2016 per un attacco cardiaco in un ospedale di Miami. E' stata la prima donna a vincere il Premio Pritzker, che in architettura equivale a un Premio Nobel. Tra i suoi progetti, che uniscono architettura, arte e design, ci sono il London Olympic Aquatic Centre, il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, e il Trampolino di Bergisel e Innsbruck, in Austria.

Bibliografia sulle opere di Zaha Hadid.

Trovati 3 documenti.

Margherita Guccione racconta Zaha Hadid
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Videoregistrazioni: DVD

Margherita Guccione racconta Zaha Hadid : ambiente tra creatività e razionalità / regia di Michele Calvano

Roma : Gruppo Editoriale L'Espresso [distributore], ©2015

Il caffè dell'architettura ; 4

Abstract: «Entrando in uno spazio architettonico le persone dovrebbero provare una sensazione di armonia, come se stessero in un paesaggio naturale». In questa frase è racchiusa la filosofia di Zaha Hadid, irachena di nascita ma londinese d’adozione. Il suo stile visionario unisce creatività e razionalità, come è possibile ammirare nei suoi celeberrimi Vitra Campus di Weil Am Rhein in Germania, Guangzhou Opera House in Cina e MAXXI di Roma.

 Zaha Hadid
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Libri Moderni

De Sessa, Cesare

Zaha Hadid : eleganze dissonanti / Cesare De Sessa

[Torino] : Testo & immagine, 1996

Universale di architettura ; 1

Abstract: Zaha Hadid è fra gli architetti più significativi di questa fine millennio. Le sue opere e i suoi progetti sono stati pubblicati in tutto il mondo e illustrano in modo magistrale il decostruttivismo in architettura.

La città che sale
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Libri Moderni

La città che sale = We try to build the future / a cura di Danilo Eccher con Odile Decq

Milano : Electa, [2007]

Abstract: L'esposizione si propone come un percorso di investigazione sulla natura della costruzione e prevede la partecipazione di alcuni dei più rappresentativi architetti della scena internazionale come Zaha Hadid, Arata Isozaki, Massimiliano Fuksas e Frank O. Gehry, insieme ad artisti contemporanei che fanno del progetto e della costruzione nello spazio il proprio terreno di sconfinamento creativo, come ad esempio Anish Kapoor.