Trovati 23 documenti.
Il 2-2-1922, presso la tipografia Darantiere, per la libreria americana di Parigi "Shakespeare and Company" della libraia Sylvia Beach, usciva in volume l'Ulisse di Joyce.
«La prima pubblicazione appare a puntate dal marzo 1918 sulla rivista statunitense "The Little Review", ma viene interrotta quando esce il tredicesimo capitolo, "Nausicaa", nel luglio 1920. La rivista riceve una querela per pubblicazione di materiale osceno e deve difendersi. Nel giugno 1920, da Trieste, Joyce si trasferisce a Parigi con la famiglia. Qui completa la stesura dei capitoli finali. Considera "I buoi del Sole", per lo stile letterario così differenziato, il più difficile da mettere a punto. Secondo i suoi calcoli, ha trascorso migliaia di ore di lavoro per affinarne la scrittura. Il capitolo più lungo è il quindicesimo: "Circe" (174 pagine), che viene completato nel dicembre del 1920, dopo aver scritto e accantonato otto progetti preliminari. La scrittura degli ultimi tre capitoli, che l'autore dichiara di voler semplificare, lo impegna per circa un anno. Finalmente, nel 1922 il libro viene pubblicato a Parigi, e Joyce inizia una lotta estenuante (destinata a durare quattordici anni) per poterlo pubblicare integralmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti» [→ Wikipedia].
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Trovati 23 documenti.
Ulisse / James Joyce ; a cura di Alessandro Ceni ; [traduzione dall'inglese di Alessandro Ceni]
Milano : Feltrinelli, 2022
Universale economica Feltrinelli/Classici
Abstract: È il racconto degli avvenimenti vissuti nel corso di una giornata da Leopold Bloom e Stephen Dedalus a Dublino, in un vagabondaggio che ripercorre le tappe dell'Odissea. Episodi, scene e fatti sono costruiti con più o meno evidente parallelismo rispetto all'opera omerica. Il romanzo però non si esaurisce in questo, vuole essere anche una "summa" di tutti gli aspetti dell'uomo moderno e dei suoi rapporti con la società.
Ulisse / James Joyce ; traduzione e note di Mario Biondi
Milano : La nave di Teseo, 2020
Oceani ; 90
Abstract: "È il 16 giugno del 1904, Stephen Dedalus e Leopold Bloom vivono entrambi a Dublino. Diversi dalla gente che li circonda, si distinguono perché sono, ciascuno secondo le proprie capacità, due avventurieri dell'intelletto - Dedalus, il poeta e filosofo, capace di belle immagini e astruse speculazioni e Bloom, procacciatore di pubblicità, dai mezzi più rudimentali. Alla sera, Bloom e Dedalus finiscono nella stessa lite tra ubriachi e Dedalus viene messo ko da un soldato inglese. Si chiarisce così il loro rapporto. Bloom pensa malinconicamente che Stephen rappresenti quello che suo figlio avrebbe dovuto essere e Stephen, che disprezza il proprio genitore - un amabile perdigiorno -, trova una sorta di padre spirituale in questo simpatico ebreo, che, per quanto mediocre, possiede almeno la dignità dell'intelligenza. Non sono forse, in virtù del fatto che pensano e immaginano, due fuorilegge nel loro mondo? Raccontata nel modo più diretto possibile, questa è la storia dell'Ulisse." (Edmund Wilson, New Republic, 5 luglio 1922)
La nave di Teseo, 04/06/2020
Abstract: " È il 16 giugno del 1904, Stephen Dedalus e Leopold Bloom vivono entrambi a Dublino. Diversi dalla gente che li circonda, si distinguono perché sono, ciascuno secondo le proprie capacità, due avventurieri dell'intelletto – Dedalus, il poeta e filosofo, capace di belle immagini e astruse speculazioni e Bloom, procacciatore di pubblicità, dai mezzi più rudimentali. Alla sera, Bloom e Dedalus finiscono nella stessa lite tra ubriachi e Dedalus viene messo ko da un soldato inglese. Si chiarisce così il loro rapporto. Bloom pensa malinconicamente che Stephen rappresenti quello che suo figlio avrebbe dovuto essere e Stephen, che disprezza il proprio genitore – un amabile perdigiorno –, trova una sorta di padre spirituale in questo simpatico ebreo, che, per quanto mediocre, possiede almeno la dignità dell'intelligenza. Non sono forse, in virtù del fatto che pensano e immaginano, due fuorilegge nel loro mondo? Raccontata nel modo più diretto possibile, questa è la storia dell'Ulisse."Edmund Wilson, New Republic, 5 luglio 1922" Ulisse sopravvive come un termine d'arrivo della grande tradizione romantica, come l'ultimo romanzo 'ben fatto', l'ultimo grande teatro in cui figure umane, eventi storici e tutta una società si muovono in piena azione." Umberto Eco" Un'opera d'arte divina, il più grande capolavoro della narrativa del Novecento."Vladimir Nabokov" Ulisse è il più importante contributo alla narrativa del XX secolo. Renderà immortale il suo autore così come Gargantua e Pantagruel rese immortale Rabelais, e I fratelli Karamazov Dostoevskij."Joseph Collins, The New York Times, 28 maggio 1922(prima recensione dell'Ulisse)
Mondadori, 10/02/2015
Abstract: "Il più bello e interessante dei soggetti è quello dell'Odissea. È più grande e più umano di quello dell'Amleto, superiore al Don Chisciotte, a Dante, al Faust... A Roma, quando avevo finito circa la metà del Portrait, mi resi conto che l'Odissea doveva esserne il seguito". Così nel 1917 James Joyce spiegava a Georges Borach. E cominciò a scrivere l'Ulisse, che uscì a Parigi il 2 febbraio 1922, giorno del suo quarantesimo compleanno, per iniziativa di un'intraprendente americana di Baltimora, la ventitreenne Sylvia Beach. Sei anni di intenso lavoro, di stesure e continue revisioni per trasformare il grande mito in grande pantomima. Diciotto episodi, diciotto luoghi, diciotto ore e momenti, diciotto stili, una miriade di personaggi e situazioni per raccontare l'eroicomica giornata di un ebreo irlandese di origini magiare, l'agente pubblicitario Leopold Bloom. Un uomo a spasso per Dublino dalle otto alle due di notte del 16 giugno 1904: le sue azioni, i suoi pensieri, le azioni e i pensieri della città, delle cose, della gente che incontra, di Stephen Dedalus, ovvero l'altra parte di sé, il giovane intellettuale in cerca di un padre (così come Bloom è in cerca di un figlio), di sua moglie Molly, ovvero il grembo da cui si salpa e a cui si ritorna. Se non il più bello di certo il più decisivo libro del XX secolo, l'Ulisse è corredato, nella presente edizione, da imprescindibili strumenti di guida alla lettura.
Einaudi, 05/03/2013
Abstract: Annunciata e attesa da molti anni, questa nuovatraduzione dell'Ulisse è diventata essa stessauna specie di leggenda. Finalmente il lettore puòconstatare l'entità e la qualità del lavoro di Celati,un lavoro da scrittore, teso a restituire il ritmoe i toni dell'originale joyciano, ritrovando anche,là dove possibile, il sapore delle citazioni di vecchiecanzoni, fatti di cronaca dimenticati: insomma,l'enorme massa dei riferimenti alti e bassi di cuiil libro è gioiosamente colmo.La migliore occasione per accostarsi o riaccostarsia uno dei capolavori della narrativa novecentescascoprendone, oltre all'intelligenza e alla complessità,la musica di sottofondo, ipnotica e incantatrice.***L'Ulisse è un libro scritto da qualcuno che doveva diventare tenore (Joyce quando abitava a Trieste), uno che aveva imparato a trasmettere sulla pagina ciò che i musicisti chiamano "orecchio interno", al di là del senso oggettivo delle parole. In effetti, se facessimo il calcolo di quante cantate spuntano nell'Ulisse ogni poche pagine, vedremmo un ventaglio di citazioni canterine che sono la spina dorsale joyciana per scavalcare tutti i discorsi e intendersi con diversi richiami musicali: dall'opera lirica alla filastrocca oscena, da un canto gregoriano ("Gloria in excelsis Deo") al rumore della carrozza del viceré che passa sul lungofiume ("Clapclap, Crilclap"), dai nursery rhymes a una poesia tedesca sul canto delle sirene ("Von der Sirenen Listigkeit..."), dal verso del cuculo ("Cucú! Cucú") al Fiore di Siviglia (opera lirica), dalle battute per tenere il ritmo d'una pagina ("Tum" "Tum") a quelle di altri suoni ("Pflaap! Pflaap! Pflaaaap"), alla cantata mozartiana, ricorrente nei pensieri di Mr Bloom: "Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor", e cosí via.Dalla prefazione di Gianni Celati
13. ed
Milano : Mondadori, 2008
I meridiani
Abstract: E' il racconto degli avvenimenti vissuti nel corso di una giornata da Leopold Bloom e Stephen Dedalus a Dublino, in un vagabondaggio che ripercorre le tappe dell'Odissea. Episodi, scene e fatti sono costruiti con più o meno evidente parallelismo rispetto all'opera omerica. Il romanzo però non si esaurisce in questo, vuole essere anche una summa di tutti gli aspetti dell'uomo moderno e dei suoi rapporti con la società.
12. rist
Milano : Oscar Mondadori, 2006
Oscar classici moderni ; 177
2. rist
Milano : Oscar Mondadori, 2001
Oscar classici moderni ; 177
3. rist
Milano : A. Mondadori, 1993
Oscar classici moderni ; 38
Milano : A. Mondadori, 1991
Oscar classici moderni ; 38
Abstract: E' il racconto degli avvenimenti vissuti nel corso di una giornata da Leopold Bloom e Stephen Dedalus a Dublino, in un vagabondaggio che ripercorre le tappe dell'Odissea. Episodi, scene e fatti sono costruiti con più o meno evidente parallelismo rispetto all'opera omerica. Il romanzo però non si esaurisce in questo, vuole essere anche una summa di tutti gli aspetti dell'uomo moderno e dei suoi rapporti con la società.
7. ed
Milano : A. Mondadori, 1989
I meridiani
Abstract: E' il racconto degli avvenimenti vissuti nel corso di una giornata da Leopold Bloom e Stephen Dedalus a Dublino, in un vagabondaggio che ripercorre le tappe dell'Odissea. Episodi, scene e fatti sono costruiti con più o meno evidente parallelismo rispetto all'opera omerica. Il romanzo però non si esaurisce in questo, vuole essere anche una summa di tutti gli aspetti dell'uomo moderno e dei suoi rapporti con la società.
Milano : Mondadori, 1987
Oscar narrativa ; 1756
6. ed
Milano : Arnoldo Mondadori, 1983
I meridiani
6. ed
Milano : A. Mondadori, 1983
I meridiani
3. ed
Milano : A. Mondadori, 1982
Biblioteca : collana economica di classici
Milano : Biblioteca Universale Rizzoli, c1978
Bilingue ; L162
Milano : A. Mondadori, 1973
Oscar classici Mondadori
10. ed
Milano : A. Mondadori, 1968
Medusa ;
4. ed
[Milano] : A. Mondadori, 1961
Medusa ; 441
[Milano] : A. Mondadori, 1961
I classici contemporanei stranieri - Tutte le opere di James Joyce ; 3
Abstract: Il romanzo è la cronaca di un giorno reale, un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di un'umanità rinnovata. L'intera vicenda si svolge in meno di ventiquattro ore, tra i primi bagliori del mattino del giugno 16 giugno 1904 data in cui Joyce incontra Nora Barnacle, la futura compagna di una vita, che nel tardo pomeriggio dello stesso giorno lo farà diventare uomo fino alle prime ore della notte della giornata seguente. Il protagonista principale, l'ebreo irlandese Leopold Bloom, non è un eroe o un antieroe, ma semplicemente un uomo tollerante, di larghe vedute e grande umanità, sempre attento verso il più debole e il diverso, e capace di cortesia anche nei confronti di chi queste doti non userà con lui. Gli altri protagonisti sono il giovane intellettuale, brillante ma frustrato dalla vita e dalle forze politiche e religiose che lo costringono, Stephen Dedalus già personaggio principale del libro precedente di Joyce, Dedalus. Un ritratto dell'artista da giovane e Molly Bloom, la moglie dell'ebreo, vera e propria regina del romanzo. Ulisse è un romanzo della mente: i suoi monologhi interiori e il flusso di coscienza sono una vera e propria versione moderna dei soliloqui amletici. Si insinuano gradualmente nelle trame dell'opera, fino a dissolvere ogni limite tra narrazione realistico-naturalista e impressione grafica del pensiero vagante