Il 12 dicembre 1821 nasceva a Rouen Gustave Flaubert.

Erede del Romanticismo, considerato il maestro del Realismo nella letteratura francese, Flaubert fu uno scrittore che espresse un'idea complessa di letteratura, attento ai problemi compositivi e, in particolare, a quelli estetici, legati allo stile e alla musicalità dello scritto.

Collocato storicamente nel cuore esatto del secolo (nato a Rouen nel 1821, muore nel 1880 a Croisset, dove si era ritirato in splendido isolamento già dal 1843), Flaubert, sia nella rovinosa mediocrità di Emma Bovary, sia nell'ardore intellettuale di Frédéric Moreau, l'autobiografico protagonista dell'altro suo capolavoro, L'educazione sentimentale (1869), descrive le ricchezze e le contraddizioni di un'epoca, gli slanci e l'immobilismo, ponendo a nudo le illusioni perdute della generazione cui appartenne, ora con ironia e sarcasmo ora con malinconico distacco. La pagina conclusiva di L'educazione sentimentale è, in tal senso, emblematica: "E ricapitolarono la loro vita. Avevano fatto fallimento tutt'e due, colui che aveva sognato l'amore e colui che aveva sognato il potere. Per quale ragione? "Forse è stata la mancanza di una linea diritta", ‒ disse Federico. "Forse per te è così. Io invece ho peccato per eccesso di rettitudine […]. Ero troppo logico, tu eri troppo sentimentale". Poi accusarono il caso, le circostanze, l'epoca in cui erano nati". [Riccardo D’Anna su Treccani.it]

 

Stilisticamente Flaubert

«si muove in due ambiti molto diversi. Da un lato abbiamo testi impostati classicamente (per esempio Madame Bovary, L'educazione sentimentale, Un cuore semplice, primo fra i Tre racconti e altissimo esempio di novella). Siamo cioè di fronte a opere con una cifra stilistica costante, uniforme. La loro importanza risiede soprattutto nei contenuti e in alcuni motivi ricorrenti: Flaubert, per esempio, era affascinato dalla stupidità e dalla banalità, come se tutte le idee (buone o cattive che fossero) divenissero indifferentemente pedestri o banali solo perché erano state espresse. Di qui, un Flaubert antesignano nell'avanzare una critica che può essere allargata anche ad alcuni aspetti della nostra contemporaneità: Emma Bovary che legge tantissimo ma senza capire, la 'biblioteca circolante' come simbolo della continua offerta della civiltà moderna sono quasi una prefigurazione della odierna società dei consumi e dell'immagine, in cui si resta sommersi dalla mole delle informazioni senza potersi orientare e scegliere.
D'altro canto Flaubert fu scrittore ossessionato dallo stile e dall'idea che si potesse riuscire a creare un'opera tale da sostenersi solo sulla forza della scrittura. Eccoci allora proiettati su un diverso fronte, poi ampiamente sviluppato nel Novecento, quello di un anti-romanzo, una struttura ambigua, aperta alle diverse interpretazioni del lettore.
Ed è in questa prospettiva che deve essere considerata l'opinione di chi ritiene Bouvard e Pécuchet, il romanzo incompiuto cui Flaubert lavorò dal 1874 fino alla morte, come il suo capolavoro assoluto: si tratta di un viaggio vorticoso e grottesco di due copisti attraverso lo scibile umano, cui si devono aggiungere alcuni fascicoli facenti parte del piano dell'opera (fra cui il pungente, e a tratti esilarante, Dizionario dei luoghi comuni).» [Riccardo D’Anna su Treccani.it]

In rete:

 

Trovati 41 documenti.

1: 1838-1862
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Libri Moderni

Flaubert, Gustave <1821-1880>

1: 1838-1862 / Gustave Flaubert ; progetto editoriale e saggio introduttivo di Giovanni Bogliolo ; traduzioni di Giorgio Caproni ... [et al.]

Milano : A. Mondadori, 1997

I meridiani

Fa parte di: Flaubert, Gustave <1821-1880>. Opere / Gustave Flaubert

Abstract: Il primo volume dell'edizione curata da Giovanni Bogliolo comprende le opere risalenti al periodo 1838-1862: Memorie di un pazzo, Novembre, L'educazione sentimentale, Madame Bovary, Salambò. In appendice i documenti relativi al processo contro Madame Bovary e le polemiche seguite alla pubblicazioni di Salambò.

2: 1863-1880
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Libri Moderni

Flaubert, Gustave <1821-1880>

2: 1863-1880 / Gustave Flaubert ; progetto editoriale e cura di Giovanni Bogliolo ; traduzioni di Giovanni Bogliolo ... [et al.]

Milano : A. Mondadori, 2000

I meridiani

Fa parte di: Flaubert, Gustave <1821-1880>. Opere / Gustave Flaubert

Abstract: Il secondo e conclusivo volume dell'edizione di Flaubert nei Meridiani raccoglie le opere dal 1863 all'anno della morte, spaziando, sia pure in maniera antologica, per tutti i generi tentati dallo scrittore, compreso il teatro, grande e infelice amore della sua vita. Il libro si apre con uno dei suoi capolavori, la seconda Educazione sentimentale e si chiude con un altro purtroppo incompiuto, Bouvard et Pécuchet, accompagnato dal gustosissimo Dizionario delle idee correnti. Inoltre, la commedia Il candidato, in cui lo scrittore manifesta tutto il suo scetticismo per la vita politica e i suoi rappresentanti, le due diverse redazioni della Tentazione di sant'Antonio e il piccolo gioiello dei Tre racconti. Curatore del volume è Giovanni Bogliolo.

Baudelaire (e Flaubert). La carne si fa parola
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Raboni, Giovanni - Valduga, Patrizia

Baudelaire (e Flaubert). La carne si fa parola

EINAUDI, 05/10/2021

Abstract: Intorno a questi due geni della letteratura del loro tempo e di tutti i tempi Giovanni Raboni ha speso molti anni del suo lavoro di traduttore e di critico. Ora Patrizia Valduga ha raccolto gli scritti del poeta su entrambi, li ha collegati fra loro e li accompagna con una postfazione che mostra i nodi piú intimi che legano Raboni con uno e con l'altro. Baudelaire e Flaubert non sono affratellati soltanto dalla data di nascita (1821). Le loro "vite parallele" iniziano dalle loro madri, tutte e due di nome Caroline e tutte e due nate nel settembre 1793; entrambi si iscrissero a giurisprudenza senza mai laurearsi; entrambi furono grandi frequentatori di bordelli e si ammalarono di sifilide; nessuno dei due ebbe figli; furono atei e politicamente reazionari; Madame Bovary e Les fleurs du mal furono processati per immoralità nello stesso anno, il 1857. Anche se non divennero mai amici stretti, i due si conoscevano, si stimavano e si scrissero alcune lettere (ne sono conservate una quindicina, che vengono riprodotte all'interno della postfazione di Patrizia Valduga).

Bouvard e Pécuchet
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Flaubert, Gustave

Bouvard e Pécuchet

BUR, 29/07/2013

Abstract: Ultimo romanzo del più grande scrittore francese dell'Ottocento, incompiuto e pubblicato postumo nel 1881, un anno dopo la morte dell'autore, è un affresco satirico della stupidità umana.Due scrivani, legati da amicizia, si ritirano in campagna per cimentarsi con vari ambiti dello scibile, dalla medicina alla geologia, dall'archeologia alla letteratura, dallo spiritismo alla pedagogia.L'esito del loro libresco accanimento è, però, fallimentare: il furore classificatorio scivola in una parabola borghese, i dettagli enciclopedici sfumano in una farsa filosofica sospesa tra ironia e malinconia.Progetto di un'intera vita, testamento spirituale, enciclopedia dell'insensatezza, Bouvard e Pécuchet è una critica pungente della retorica del progresso e del secolo che l'ha incarnata.

Bouvard e Pécuchet
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Flaubert, Gustave - Sbarbaro, Camillo - Rago, Michele

Bouvard e Pécuchet

Einaudi, 14/04/2015

Abstract: Due impiegati scrivani, un giorno d'estate del 1838, s'incontrano a Parigi e diventano amici. Tre anni dopo decidono di lasciare la città e di trasferirsi in campagna. Lì comincerà il loro viaggio, apparentemente catastrofico e spesso esilarante, attraverso il sapere umano: archeologia, storia, spiritismo, letteratura, religione, pedagogia, medicina, astronomia... "Un libro provocatorio, un libro forte - scrive Vassalli nell'introduzione - Bouvard e Pécuchet sono degli ingenui ma tuttavia abbastanza intelligenti per arrivare a scoprire il principio di contraddizione che è insito in ognuna delle discipline in cui si cimentano, fino a smontare quella retorica del progresso che è la vera, grande illusione della loro epoca".

Bouvard e Pécuchet
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Flaubert, Gustave - Cavazzoni, Ermanno - Martini, Gina

Bouvard e Pécuchet

Quodlibet, 06/08/2020

Abstract: "Bisognerebbe piuttosto mandarli in manicomio."Bouvard e Pécuchet, romanzo mirabile, famoso e di divertente lettura, di Gustave Flaubert, l'ultimo che ha scritto e che non ha terminato, anche se ha annotato come avrebbe dovuto concludersi; pubblicato nel 1881, un anno dopo la morte.I due copisti, il gioviale Bouvard e il segaligno Pécuchet, lasciato il modesto lavoro d'ufficio a Parigi, si insediano in campagna, dove per occupare il tempo si avventurano, da principianti inesperti ed eroicomici, in tutti i campi del sapere umano, con risultati ogni volta disastrosi e spassosi: agronomia, giardinaggio, arte delle conserve (ma tutto va a male e i barattoli scoppiano), chimica, medicina, geologia, teatro, politica, spiritismo, religione, pedagogia... in uno scivolamento di scienza in scienza, di mania in mania, sempre dissolto dalla loro ridicola incapacità. Eroi del fallimento perenne, prototipi della nostra umanità tutta scienza, progresso e stupidità. E finiranno come? a fare l'unica cosa che sanno fare, i copisti. Libro profondamente dissacratorio e satirico.

Cercando Emma. Gustave Flaubert e la signora Bovary: indagini attorno a un romanzo
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Maraini, Dacia

Cercando Emma. Gustave Flaubert e la signora Bovary: indagini attorno a un romanzo

BUR, 21/03/2012

Abstract: Madame Bovary non ha niente di vero. È una storia totalmente inventata, non vi ho messo dentro niente, né dei miei sentimenti né della mia vita. Gustave FlaubertCosì scrive Flaubert in una lettera del 1857, prendendo le distanze dalla sua eroina. Ma in altra occasione afferma: "Madame Bovary sono io". Forse proprio da questa dicotomia prende lo spunto Dacia Maraini per indagare sul rapporto profondo e contraddittorio che lega uno scrittore al suo personaggio più noto. Emma Bovary, come dice l'autrice, è una di quelle persone "di casa" nella nostra città interiore, ci sembra di conoscerla da sempre. La sua storia è una delle più amate, soprattutto dalle donne, che in lei vedono l'esponente di una rivolta, sebbene confusa e sotterranea: Dacia Maraini, scrittrice e donna, ripercorre le vicende del romanzo per capire il suo fascino, ancora intatto dopo centocinquant'anni.

Dizionario dei luoghi comuni-Album della marchesa-Catalogo delle idee chic
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Flaubert, Gustave

Dizionario dei luoghi comuni-Album della marchesa-Catalogo delle idee chic

Adelphi, 05/12/2012

Abstract: A nove anni, Flaubert scriveva in una lettera dall'ortografia incerta: "siccome c'è una signora che viene da papà e ci racconta sempre delle sciocchezze le scriverò". La morte lo avrebbe colto mentre continuava ancora a trascrivere le gesta della Stupidità nell'incompiuto "Bouvard e Pécuchet". E durante tutta la vita di Flaubert l'immagine della Stupidità, sotto la possente spinta dei tempi, si era continuamente dilatata dinanzi ai suoi occhi: non più soltanto attributo inestirpabile della specie umana ma Potenza Cosmica, l'etere che ormai avvolgeva qualsiasi parola fosse pronunciata: le chiacchiere della comare e le relazioni dell'accademico, gli appelli del politico e le sentenze del farmacista, le similitudini dei lirici e i protocolli degli scienziati. Si trattava ormai di una nuova Lingua Universale, tutta composta di Frasi Fatte, cui mancava però ancora un dizionario. Flaubert per decenni sognò di scriverlo egli stesso. Così descriveva il progetto, in una lettera del 1852 a Louise Colet: "Credo che l'insieme sarebbe formidabile come il piombo. Bisognerebbe che in tutto il libro non ci fosse una parola mia, e che, una volta letto il dizionario, non si osasse più parlare, per paura di dire spontaneamente una delle frasi che vi si trovano". Di quell'immenso progetto, che doveva confluire nella seconda parte del "Bouvard e Pécuchet", rimane il prezioso frammento che qui pubblichiamo, insieme con altri due ad esso affini: l'"Album della Marchesa" e il "Catalogo delle idee chic". La traduzione e l'introduzione sono di uno scrittore singolarmente congeniale a Flaubert: J. Rodolfo Wilcock.

 Dizionario delle idee comuni, L'album della Marchesa, Catalogo delle idee chic
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Libri Moderni

Flaubert, Gustave <1821-1880>

Dizionario delle idee comuni, L'album della Marchesa, Catalogo delle idee chic / Gustave Flaubert ; a cura di Michele Rago

Firenze : Sansoni Editore, 1988

Universale letteraria Sansoni ;

Dizionario illustrato dei luoghi comuni
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Libri Moderni

Flaubert, Gustave <1821-1880>

Dizionario illustrato dei luoghi comuni / Gustave Flaubert ; illustrazioni di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis

Milano : Centauria, 2019

Abstract: Quasi un secolo e mezzo dopo la morte del suo autore, il Dizionario dei Luoghi Comuni viene per la prima volta proposto in una nuova edizione illustrata e con una selezione dei più cinici, ironici e attuali... luoghi comuni!

L'éducation sentimentale
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Libri Moderni

Flaubert, Gustave <1821-1880>

L'éducation sentimentale / Gustave Flaubert ; préface d'Albert Thibaudet ; notice et notes de S. de Sacy

Paris : Gallimard, 2007

Folio. Classique ; 4207

L' educazione sentimentale
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Libri Moderni

Flaubert, Gustave <1821-1880>

L' educazione sentimentale / Gustave Flaubert ; presentazione di Giovanni Giudici ; traduzione di Giovanni Raboni

10. ed

[Milano] : Garzanti, 1988

I Garzanti . I grandi libri ; 33

Abstract: Nel 1840 Frédéric Moreau, giovane baccelliere, sogna intense passioni e grandi successi artistici. Turbato dal fascino di Mme Arnoux, stabilitosi a Parigi, cerca di rivederla. Nel frattempo frequenta giovani ambiziosi tra i quali Deslauriers che aspira al potere politico. Frédéric non riesce però a imporsi in nessun settore e la sua vita oscilla tra facili amori, il gran mondo e l'amore che prova, nonostante tutto per Mme Arnoux. Col passare degli anni tutti i sogni si infrangono e resta solo la sensazione del fallimento.

Erodiade
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Flaubert, Gustave - Sbarbaro, Camillo

Erodiade

Feltrinelli Editore, 30/04/2014

Abstract: Salomé danza, i veli si intrecciano agli intrighi, la morte di Giovanni il Battista si avvicina a ritmo di flauto. Flaubert ricostruisce l'episodio biblico attorno alle angosce di Erode e alle trame imprevidibili di Erodiade, archetipo della donna che, pur di ottenere ciò che brama, cessa ogni scrupolo morale.Numero di caratteri: 61.410Tratto da "Tre racconti", pubblicato da Feltrinelli

L' idiota della famiglia
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Libri Moderni

Sartre, Jean-Paul <1905-1980>

L' idiota della famiglia : Gustave Flaubert dal 1821 al 1857 / Jean Paul Sartre ; traduzione di Corrado Pavolini

Milano : Il saggiatore, 1977

La cultura. Biblioteca di filosofia e metodo scientifico ; 47

Il pappagallo di Flaubert
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Barnes, Julian - Basso, Susanna

Il pappagallo di Flaubert

Einaudi, 28/10/2014

Abstract: Leggi un estratto *** La "pura e semplice storia" di questo romanzo è quella di un vedovo, Geoffrey Braithwaite, medico inglese, in viaggio nei luoghi del suo autore di culto: Gustave Flaubert. Una sorta di pellegrinaggio fisico, ma soprattutto intellettuale alla ricerca di un frammento di verità possibile sulla vita, gli amori, gli amici, i vizi, le meschinità e la grandezza dell'impareggiabile maestro francese. Ma può mai essere pura una storia, e può forse essere semplice? A complicare ogni vita e perfino ogni biografia, vale a dire il preteso riassunto oggettivo di un'esistenza è la miriade di dettagli, il moltiplicarsi degli sguardi, l'affievolirsi e la costante fallacia della memoria. E il caso che, nella modesta avventura di Braithwaite, si presenta sotto forma di un pappagallo impagliato custodito nel museo di Rouen, forse proprio lo stesso esemplare che accompagnò la stesura di Un coeur simple. Forse proprio Loulou, che la morente Félicité trasforma, nell'ultima pagina del racconto, in una visione mistica, salvifica, struggente e grottesca dello Spirito Santo. Ridimensionando fino al ridicolo le proprie ambizioni, e costeggiando da presso il confine del maniacale, Braithwaite si mette perciò sulle tracce del "pappagallo di Flaubert", avanzo impagliato di una verità inattingibile. Frattanto lo scintillante tesoro di splendori e miserie di Gustave Flaubert è offerto al lettore in una varietà di generi e stili, dalla cronologia - le cronologie anzi, perché nemmeno le date recano qui la consolazione dell'univocità, per triplicarsi in possibili punti di osservazione - al bestiario, dai quesiti d'esame al saggio critico, dalle opere realizzate a quelle potenziali. Procede cosí l'inutile assedio del segreto essenziale al cuore del romanzo mentre, pagina dopo pagina, magistralmente, Barnes ci intrattiene con l'antico espediente del rinvio narrativo. Soltanto alla fine infatti affiorerà, ambigua e dolente, la pura e semplice storia di Braithwaite, intrecciata, nella sua dimessa eccezionalità, con le grandi invenzioni della letteratura. Susanna Basso *** "Un gioiello. Un romanzo di spudorata raffinatezza che non ha paura di essere anche leggibile e spassoso. Chapeau". John Irving "Il pappagallo di Flaubert si può leggere come un "romanzo in incognito" ed è in questa veste il più insolito esempio che mi sia capitato da Fuoco pallido di Nabokov, oppure come la biografia critica di un autore del passato, e rivaleggia allora con la fantasiosa stravaganza che il genio russo impiegò nel suo Nikolai Gogol". John Updike

L'educazione sentimentale
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Flaubert, Gustave - Bogliolo, Giovanni

L'educazione sentimentale

Mondadori, 17/07/2018

Abstract: Storia di una giovinezza consumata nell'amore platonico per una donna sposata e diario delle speranze e delusioni della generazione che fece la rivoluzione del 1848, L'educazione sentimentale narra le vicende di Frédéric Moreau, giovane borghese sensibile ma pieno di debolezze, giunto a Parigi per studiare legge e fare il suo ingresso in società, al quale occorrono amici e amanti per sentirsi vivere. Il travaglio politico e sociale di quei giorni affiora dalle pagine del libro, illuminate anche dalla passione e dall'amore per quattro donne, attraverso le quali si compie l'educazione sentimentale di Frédéric, che alla fine rimarrà deluso sia dall'amore sia dalla politica.

L'idiota della famiglia. Gustave Flaubert dal 1821 al 1857
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Sartre, Jean-Paul - Recalcati, Massimo - Pavolini, Corrado

L'idiota della famiglia. Gustave Flaubert dal 1821 al 1857

Il Saggiatore, 21/02/2019

Abstract: Jean-Paul Sartre manifestò fin da bambino la sua ossessione per Gustave Flaubert imparando a memoria le pagine finali di Madame Bovary. La sua ammirazione divenne astio quando, ormai adulto, riconobbe nel romanziere di Salammbô un esteta borghese, connivente con la classe cui apparteneva e che pure disprezzava. Volle vedere in Flaubert un avversario, il suo opposto intellettuale e politico; quell'opposto che, come è noto, tanto somiglia all'immagine restituita dallo specchio. Forse per questo Sartre accettò di inseguire l'ombra dell'altro scrittore in una magistrale biografia, di trattare il proprio contrario con l'empatia necessaria a comporre un ritratto che fosse anche un riflesso traviato di sé.Chi era dunque Gustave Flaubert? L'idiota della famiglia, un bambino preda di lunghi stati d'assenza stuporosa, lo sguardo perso a inseguire miraggi? Oppure, per chi lo conobbe adolescente, l'istrionico attore mancato, il guitto maldestro gravato dalla dannazione di suscitare il riso? O forse l'incurabile nevrotico dell'epistolario, che accarezzava con la mente la corolla di tenebre delle sue malinconie, senza mai lasciarne sfiorire i petali? E come ha potuto divenire un genio quel bambino che i genitori e il fratello avevano destinato a una vita da ebete?Libro eretico e inclassificabile, ridefinizione dell'etica sartriana della libertà, cruciale incontro tra due giganti della letteratura francese, L'idiota della famiglia – cui si aggiunge oggi la penetrante prefazione di Massimo Recalcati – è un viaggio nel dedalo della psiche flaubertiana, nell'arte come via di fuga e rieducazione sentimentale, nell'anomalia claustrofobica della scrittura; ed è insieme un tentativo di chiarire in che modo la storia, la società, il contesto familiare – in una parola, l'Altro – diano forma alla vacillante sintesi di un individuo. Al fondo di tutto, un'unica, enorme domanda: che cosa si può sapere davvero di un uomo?

L'opera e il suo doppio. Dalle lettere
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Flaubert, Gustave

L'opera e il suo doppio. Dalle lettere

Fazi Editore, 28/05/2013

Abstract: Flaubert, con Dostoevskij, ha aperto la strada al romanzo del XX secolo rivoluzionando i tempi e la modalità della narrazione. Le sue opere sono contrassegnate da un rigore stilistico e compositivo tale che la materialità, la tragedia stessa della vita raccontata si risolvono totalmente nella scrittura. Ma, accanto a questa scrittura "diurna" Flaubert ha sviluppato nelle sue lettere un'immensa scrittura "notturna" in cui storia e storie, paesaggi e culture, dolore e morte, esaltazione ed erotismo si distendono per migliaia di pagine. In Italia si conosce poco del suo epistolario, di cui forse è impossibile dare un'edizione completa. Questa, che proponiamo, non è dunque la totalità delle lettere di Flaubert, è però molto più di un'antologia. È il tentativo di proporre la sostanza di una scrittura e di un pensiero. Ma, ancora di più, di tentare di costruire un ponte tra le due scritture, quella narrativa e quella epistolare.Flaubert ripete che nei suoi libri l'autore deve essere assente. Che ha orrore all'idea che Gustave Flaubert compaia, con le sue idee e le sue passioni, accanto a Emma Bovary o accanto a Salammbô. Ma dice e ripete anche che nessun libro lo soddisfa in pieno, che non ha mai trovato il soggetto in cui darsi interamente, che sia in sintonia con il suo temperamento. Di fatto Flaubert ha trovato questo soggetto e ha scritto questo libro. È quello che corre sotto le pagine del suo epistolario. Qui egli esprime l'ansia della bellezza e l'attrazione per il sordido, qui si uniscono l'opaco della bêtise e il nitore metafisico, l'esaltazione per l'ideale e i miasmi della vita. Qui l'amore e l'amicizia trovano la loro espansione, accanto alle delusioni e all'atrocità dell'esistenza. Tutto questo raggiunge la sua unità nello straordinario protagonista di questo romanzo nascosto, che altri non è che lo stesso Flaubert. Arrivare a scoprire questo romanzo significa trovarsi improvvisamente davanti a uno dei testi più grandi della letteratura di ogni tempo.

La signora Bovary
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Flaubert, Gustave - Ginzburg, Natalia

La signora Bovary

Einaudi, 10/06/2014

Abstract: "La sventurata storia di Emma Bovary è una tragedia, un fallimento totale - scrive Henry James -, ma è un fallimento che fornisce a Flaubert il materiale per il piú perfetto, il piú raccontato dei suoi aneddoti". La signora Bovary, uno dei piú celebri romanzi dell'Ottocento francese, viene riproposto nella traduzione di Natalia Ginzburg (uscita per la prima volta nel 1993), che ha scelto - come sottolinea Oreste del Buono - di "far sparire se stessa in quanto autore per servire maggiormente l'autore da tradurre". Il risultato è una traduzione che ottiene lo scopo a cui, secondo Flaubert, ogni artista dovrebbe ambire: "essere nella sua opera invisibile e onnipotente, che lo si senta ovunque ma non lo si veda mai".

La légende de saint Julien l'Hospitalier
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Disco (CD)

Flaubert, Gustave <1821-1880>

La légende de saint Julien l'Hospitalier / Gustave Flaubert ; notes et appareil didactique élaborés par Jeanne Heaulmé

Milano : Hoepli, 2009

Lire

Abstract: In un racconto medievale, semplice, poetico, scintillante di mille colori, Gustave Flaubert delinea il destino di un personaggio leggendario che diventerà, dopo molteplici avventure, san Giuliano Ospitaliere. Questo libro, corredato di numerose note, è strutturato in otto pause di lettura e una sezione finale Piacere di leggere, Piacere di scrivere. Il lettore, guidato alla comprensione del testo, è invitato a partecipare ad attività che mirano a fissare le strutture essenziali della lingua e a familiarizzare non soltanto con la sua grammatica, ma anche con la sua musicalità e con l'insieme delle sue risorse creative. LIVELLO A2/B1